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SnakeAlby

ha scritto una recensione su Alan Wake

Cover Alan Wake per Xbox 360

"A candy colored Clown, they call the Sandman..."
"L'innovazione", questa (s)conosciuta. In questa generazione del copia-incolla, è sempre stato difficile ricordare un gioco per "qualcosa" che altri non hanno. Ma non è più così, adesso.
Ultimamente le cose stanno cambiando. Ormai parlare di giochi tutti uguali non è più così vero, perché, per quanti FPS siano in circolazione, o giochi d'azione simili tra loro, gesti audaci e coraggiosi sono stati compiuti.
Linger in Shadow, .detuned, Flower, fl0w, Limbo, Stacking, Journey, Castle Crashers sono alcuni esempi. From Dust che ancora devo provare, che mi attira parecchio...
Non si può più dire che non c'è varietà, insomma. Giochi differenti dalla massa esistono...basta cercarli!
Questo porta ad una strana conseguenza da parte della critica e dell'utenza. La completa Standing Ovation del gioco.
Quando esce qualcosa di atipico (ormai sempre più spesso), sembra che il gioco in questione parta da 9 in una scala da 1 a 10. Perché necessariamente questo? Anch'io me lo chiedo, dato che la maggior parte dei titoli che ho elencato sopra la reputo ottima, e da provare assolutamente. Credo che ci sia talmente una noia nel giocare sempre lo stesso tipo di gioco...che premiamo inconsciamente già il coraggio.
Fossero tutti così i giochi, non ci concentreremmo sul livello finale di Flower, e sul suo significato. Non ci perderemmo nelle acque di fl0w, ammaliati dalla musica. Non rifletteremmo, insomma.
Li prenderemmo come espressioni artistiche, su cui meditare, o li prenderemmo come dei giochi puramente divertenti, che vanno a toccare la nostra corda nostalgica.
Tutte queste...sono innovazioni RADICALI.
Stacking non ha niente a che vedere con Gears of War, credo sia chiaro a tutti!
Invece...un gioco, un genere, può essere innovato con elementi tanto semplici quanto memorabili.
Questo è il caso di Alan Wake, titolo esclusivo per 360.
Sommariamente, la struttura di gioco è semplice: TPS con una trama coinvolgente, ma mano mano sempre più confusionaria.
Il tutto però è scandito in 6 capitoli, che prendono il nome più "telefilmico" di Episodi, ognuno con la propria sigla finale (Vanno citati artisti come Roy Orbison e i Poets of the Fall tra questi).
Ma non è qui, l'innovazione. Anzi...quest'ultima è ben incastrata fra trama e gameplay, fornendo una magnifica soluzione: La luce.
In questo gioco, la luce è a dir poco FONDAMENTALE. E come potrebbe non esserlo in un mondo dominato da oscurità? Infatti, è proprio grazie alla luce che potremmo combatterla, o a qualsiasi altra fonte a disposizione (riflettori e granate stordenti in prima linea).
Il "cerchietto" che noi intendiamo come mirino in tutti gli altri giochi, qui è sostituito dalla luce diretta di una torcia, che non fa altro che indebolire i nemici per renderli sempre più vulnerabili e deboli.
Insomma, le semplici armi non serviranno. Solo fotoni.
E, mirando con essi, sparare diventa più efficace.
Consigliato ad ogni amante dei TPS, nessuno escluso ;)!
9