Mi chiamo Alessio Melchiorre Siragusa, in rete mi faccio chiamare Alerage, sono un ragazzo nato e vivente a Palermo, una città dalle moltepl … Leggi tutto
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Recentemente mi trovo in un periodo molto confuso e stressante della mia vita, sono un programmatore ed è periodi di rilasci, quindi il mio tempo libero si è decisamente assottigliato, nonostante ciò la mia voglia di giocare non è cresciuta, cioè cavolo ho preso una switch 3 settimane fa, dovrei essere contento, a spolparmi quello che posso, invece non trovo più particolare entusiasmo, forse perchè sto giocando un po' di giochi di merda in sto periodo(non parlo di quelli di cui ho portato una "recensione") quindi tra il soffrire a gratis e il soffrire pagato preferisco quest'ultima declinazione, giovedi sera non riuscivo ad addormentarmi nonostante a lavoro il giorno prima avessi fatto nottata, mi forzo a giocare, almeno non spreco tempo a rigirarmi nel letto, potrei giocare titolo x? no, non mi sta piacendo, preferivo il primo a questo seguito, potrei giocare y o z? no la tv è occupata da mia moglie, y lo sto giocando con lei, per z mi scoccia riconnettere la ps4 al monitor del mio pc, che faccio? prendo la switch prendo uno dei giochi che ho preso a scatola chiusa attirato solo ed unicamente dalla pixel art e ci butto un'oretta, strano ma interessante, mi ha preso.
il giorno dopo (ieri), finito il lavoro ci gioco una mezz'oretta, lo finisco, si è durato solo un'ora e mezza, forse 2 ore, ma mi ha lasciato con tante domande per la testa a cui tentenrò di dare una risposta in questa recensione, perchè? Andiamo con ordine.
Sarebbe stato lecito o interessante giocare un gioco di spiderman dove il gameplay consiste nel risolvere dei puzzle logico matematici per far avanzare Peter Parker nella sua carriera accademica universitaria, lasciando il compito di narrare le gesta di spiderman a dei filmati? so che il paragone è tanto forzato perchè spiderman porta con se delle aspettative mentre questo gioco no, ma è esattamente quello che accade in questo gioco.
Il gioco narra di 2 ragazze, Kani e Kuma, che vogliono sviluppare videogiochi, "partendo" da come si sono conosciute e "concludendo" con il rilascio del medesimo videogioco a cui si sta giocando(non vi ho rovinato nulla, è una mia interpretazione, visto il finale), viste le premesse i gameplay più congeniali potrebbero essere molteplici ma sicuramente quelli che calzano di più sono, il gestionali (come game dev tyoccon) o la visual novel, ma gli sviluppatori hanno deciso di usare il genere altrettanto calzante se ben amalgamato alla narrazione, il puzzle e sicuramente messa così la scelta è molto sensata, ogni step della creazione del gioco è un minigioco puzzle diverso, giusto? no, hanno deciso la declinazione meno calzante del puzzle, il puzzle platforming, per intenderci tipo Donkey kong per gameboy o Mario vs Donkey kong per ds, come avrannò fatto ad integrare questo genere nella narrazione? eh, bella domanda, ma non perchè non ci sia una maniera chiara e precisa di rispondere, anzi c'è ed è la più cristallina possibile, la domanda è bella perchè la risposta è particorlamente sorprendente e in negativo in questo specifico caso.
Kani ha un gameboy che si porta sempre appresso e nei momenti morti ci gioca, ecco a voi il nostro gameplay, la nostra integrazione nella narrazione, che non sono altro che i dialoghi poco dopo che Kani spegne il gameboy, devo ammettere che così su 2 piedi mi aveva anche galvanizzzato come cosa, è una maniera originale di raccontare le cose, ma il gioco si riduce solo a questo, il gioco all'interno del gameboy è sempre lo stesso, avremo soltanto 3 vite e un solo livello per scena, se si finiscono le vite cosa succede? nulla, assolutamente nulla, il gioco continua a narrare e no, per stessa ammissione della pagina steam, la storia è lineare e non ci sono finali multipli, non cambia nulla, quindi mi chiedo questa integrazione è reealmente sensata? il gioco all'interno del gameboy in questa maniera non funziona come innesco, variazione o accompagnamento per la narrazione, è una pausa non voluta, un impiccio, un rallentamento da scrollarsi di dosso per continuare la storia, se non fosse per le battute finali in cui finalmente questo gioco per gameboy (chiamato blocks) acquista finalmente un senso nella metanarrazione, rimanendo comunque non funzionale al gioco stesso.
Occupandoci invece della trama e della metanarrazione, c'è qualcosa che non va neanche su questo fronte, il gioco narra di 2 sviluppatori di videogiochi, ma non c'è uno e dico un momento in cui si vede che stanno programmando o facendo qualcosa per il videogioco se non parlare dei trend di mercato, la mancanza di un partner artistico fidato o del ricominciare il progetto da zero, insomma dal retro di copertina si descrive una storia riguardante le difficoltà nello sviluppare un gioco, ma qui proprio c'è un'ammanco di problematiche tecniche, le altre problemantiche presentate in narrazione sono per lo più lavorative quotidiane (perchè nel mentre che sviluppano devono camparsi "lavorando" al konbini) o psicologiche, ma anche in questo caso non sono tanto approfondite, diciamo che la morale è che bisogna sviluppare, non tanto con motivazione, quella può essere anche per divertimento, ma principalemente con entusiasmo e agire quando questo viene meno, insomma la lezione sarebbe anche valida, ma mi hanno un solo ed unico esempio in cui la propria tempra, il proprio entusiamo, le proprie speranze e tutto il resto si frantumano contro un muro di mattoni, ma è uno step nel ciclo vitale di un gioco a cui il 90% degli sviluppatori non arriva neanche, come se quello che viene prima negli step di brainstorming, ideazione, progettazione, compromesso artistico, sviluppo (che l'80% di tutto il processo), compremesso tecnico, testing e quality assurance (anche se non credo che gli sviluppatori indipendenti ne abbiano una), sia di poco conto, come se non valesse narrare sta roba, quando i problemi quelli veri reali sono proprio in queste fasi e lo dico da persona che negli ultimi 10 anni un po' per pigrizia o per altro ci ho tentato 5 o 6 volte a fare un videogioco (speriamo che l'ultima sia la volta buona) e una di queste volte avevo anche un team(di amici eh), ma questi hanno idea di quante boccate amare, di quante volte ho dovuto inghiottire porzioni di ego perchè vedevo piano piano il mio progetto diventare qualcos'altro che non mi apparteneva? e nei restanti casi sannò quanto è difficile trovare qualcuno a cui appioppare la parte grafica o anche soltanto imparare abbastanza bene un engine per disperarsi più del dovuto ogni 15 minuti? meglio che io smetta con queste domande, perchè mi sto chiaramente alterando, nonostante io mi senta molto affine a Kani, eccetto il giocare al gameboy sul posto di lavoro (con tutto che lavoro da remoto), sviluppare un gioco è come essere in una band, solo 100 volte più difficile (e lo dico per esperienza ambo i lati).
e il resto? nulla da dire graficamente squisisto con possibilità anche di disabilitare il filtro d'aberrazione cromatica tipo vhs, musiche da prima classe questo va detto, il gioco per gameboy viene sbloccato nella sua interezza finito il gioco, ma non basta, il potenziale c'era ed è stato sprecato, con dei personaggi piuttosto piatti, le promesse di trattare le difficoltà di uno sviluppatore e poi non trattarle affatto, sviluppato con lo scazzo di non impegnarsi a renderlo meno lineare.
Insomma un'esperienza carina e poco profonda, che se avessi pagato più di 10€ per vivere, mi sarei incazzato ancora di più.
Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 6.3
ho appena pubblicato la recensione, se vuoi un tl;dr eccotelo:
non mi è dispiaciuto specialmente per dei guizzi di originalita, ma secondo me rasenta la sufficienza, perchè ci sono numerose scelte discutibili e non rispetta le promesse fatte in copertina, in più se hai giocato mario vs donkey kong hai già giocato il gameplay del gioco.
Il titolo della recensione non ha nulla a che vedere col gioco, mi riferisco alla mia progressiva inabilità a giudicare i giochi di Mario, ormai è qualcosa che va a sentore e che io cerco di razionalizzare appigliandomi a qualsiasi cosa, con Mario 3D Land mi dissi deluso perchè essendoci il suffisso Land immaginavo un'evoluzione dei giochi per game boy e quello che mi sono ritrovato tra le mani era un misto tra Mario 64 (che, ripetendomi, io reputo sopravvalutato ma non troppo) e Mario Galaxy, in pratica avevo fatto ricadere la mia delusione sul nome, una cosa abbastanza stupida ma che alcuni in altri frangenti hanno usato spesso come scusa ("FF13 se non avesse final fantasy nel nome me lo sarei goduto di più" ) quindi perchè non usarla anche io? ma a questo giro mi sono ritrovato esattamente la stessa formula ma con un nome diverso, un nome che nel mio immaginario si sposa meglio con "l'iterazione" portata e quindi non ho qualcosa a cui aggrapparmi, so che mi è piaciuto di più, ma per dei motivi che non riesco ad identificare a pieno, sarà anche una questione di stato emotivo interno o una questione di aspettative, ma a sto giro me lo sono goduto e intendo tutto.
Level design fresco e veloce(ecco forse land non era così tanto fresco e veloce), power up vari(proprio uguali a land), grafica eccellente (ma grazie al ca...) e musica fantastica, insomma le variazioni sono poche, il cuore dell'esperienza è rimasta la stessa, quindi la motivazione potrebbe essere che questo è un titolo pensato e confezionato meglio? non lo so, mi accontenterò di abbracciare l'assenza di senso.
Voto assegnato da AlerageTheZero
Media utenti: 8.7 · Recensioni della critica: 9.5
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