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FabryPxL

ha scritto una recensione su Lost Kingdoms

Cover Lost Kingdoms per GameCube

Prima che mi decidessi ad avvicinarmi a questo titolo c'è voluto quasi un decennio e mezzo ma ne è valsa la pena,nonostante vanti dalla sua un team di sviluppo tutt'altro che anonimo (quei tizi di From Software insomma) si tratta di un card-game sconosciuto ai più o comunque poco considerato,graziato a mio parere da un'ottima giocabilità seppur incatenato sotto alcuni aspetti da una progressione di gioco troppo lineare e che lascia poco spazio alla personalizzazione (mazzo di carte escluso) e nessuna possibilità al backtracking (una volta completato un livello non sarà possibile rivisitarlo e ciò che è stato dimenticato è perduto per sempre).
Fu il primo jrpg ad approdare sul cubetto quando i possessori della console a 128 bit di Nintendo ne proclamavano a gran voce il bisogno,un gioco di ruolo atipico a dirla tutta che si avvicina per struttura e concetto al filone dei card-game come ad esempio,per la stessa console,quel Baten kaitos che a onor del vero lo supera sotto tutti i punti di vista.La protagonista non avrà a disposizione alcun tipo di arma per fronteggiare i nemici ma soltanto un mazzo composto da 30 carte,con diversi elementi e diverse soluzioni a seconda della creatura che dimora in ognuna di esse e che verrà lanciata contro i nemici in un'arena che riprende di fatto il level design in tempo reale della porzione di livello che staremo attraversando quando scatterà l'ora del nostro nuovo incontro casuale : a quel punto dovremo cercare di gestire al meglio le possibilità offerte dal nostro mazzo di carte per avere successo sulle forze del male di turno.
La progressione del gioco,come accennavo,è assolutamente lineare e si passa di livello in livello facendo salire l'esperienza delle carte e non del nostro pg,che vedrà solo crescere a tappe prefissate la barra della salute e delle pietre magiche necessarie a lanciare le carte(ogni card ne richiede un determinato numero).
I livelli si presentano giocabili con tre diverse visuali e ruotabili a 360 gradi,le ambientazioni fantasy sono piuttosto spoglie anche per gli standard dell'epoca ma nel complesso sufficentemente dettagliate,i modelli poligonali rivedibili come il motore grafico in sè che a dirla tutta non brilla certo per dettaglio ed estetica.La storia è piuttosto banale ed ancorata ai soliti clichè del genere,appare più come un pretesto per gettare fin dalle prime battute il giocatore nell'unico vero punto di forza di questo titolo chè è il gameplay.
La fase di preparazione del mazzo prima di ogni livello,la scelta delle carte che deve per forza di cose essere ponderata con attenzione e l'evolversi delle stesse,studiandone attentamente i pro e i contro per non incorrere nel game over danno al gioco una profondità inaspettata e una forte componente strategica che risulta davvero divertente ed appagante.
A patto che si riesca ad apprezzare il genere,passando sopra a tanti piccoli difetti che però non vanno ad intaccare la struttura portante del gioco che rimane godibilissimo se preso per quello che è,mi sento di consigliarlo a tutti coloro che abbiano voglia di cimentarsi in un'esperienza di gioco diversa e riflessiva e di dare una possibilità ad un titolo passato troppo in sordina ma che racchiude meriti intrinsechi di un certo rilievo.

7.5

Voto assegnato da FabryPxL
Media utenti: 6.8