Interfacce utenti: una visione dal domani - articolo
Come percepiremo il futuro? Lasciamo da parte, per un attimo, il suo aspetto: come lo controlleremo? Come lo sentiremo nel palmo della nostra mano, sulla punta delle nostre dita? Immaginiamo che tutti i pulsanti, i quadranti e le tastiere siano fatti esclusivamente di luce. Dimentichiamo gli orizzonti, pensiamo alle Interfacce Utente del futuro.
Penso di essere arrivato abbastanza vicino a questo futuro. Lo incontro la maggior parte delle mattine quando, scorrendo la mia bacheca di Instagram, mi imbatto in Michael Murdock. Conoscete Instagram: il mio è composto per lo più dalle briciole e dalle spume del cibo moderno, di pari passo con cagnolini dalla natura dolce e ridicola e le occasionali, brutali, intrusioni di Mrs_Angemi, una patologa del New Jersey a cui piace fare foto alle cose terribili, meravigliose e brillanti in cui incorre nel suo lavoro, in modo da informare i propri follower.
Michael Murdock è un po' diverso: la sua Circular Logic Board è un cubo color lime che sembra avere la consistenza delle gelatine, e che fa oscillare le puntine poste al suo interno avanti e dietro sui lati più rigidi. La sua Primary Cortex Buffer è qualcosa che potremmo tenere nel palmo della mano. Potremmo stringere la trackball luminescente alla base e guardare le pendenze cambiare sulla finestra panoramica posta al di sopra, come se stessimo scansionando pianeti alieni. Non sono sicuro di cosa potremmo fare con il suo Quantum Resonance Module, un globo che emana piccole frecce appuntite, ma so per certo che non vorreste sedervici sopra. La maggior parte dei giorni va così, comunque. Niente dolci o animali carini da parte di questo tizio: al loro posto Murdock mi regala qualcosa di magico che sembra utile ma che, allo stesso tempo, suggerisce che potrebbe trattarsi di qualcosa di completamente radioattivo.
