Deep Ones – Recensione
Qualche tempo fa il nostro Ivan ci raccontò di Energy Invasion, proposta dei ragazzi di Sometimes You volta a riproporre un gioco in stile Arkanoid con risultati non esaltanti. Incassato il colpo, il publisher si affida questa volta a BURP! Games per proporre Deep Ones, altro tuffo – ed è proprio il caso di dirlo – nel passato.

Bolle e pixel
Come la maggior parte degli Z-movie ci ha insegnato, la minaccia più grande che si può incontrare in mare aperto sono mostri marini giganti pronti a distruggere la nostra imbarcazione e farci la pelle. Questa è anche, senza troppi fronzoli, la trama alla base di Deep Ones. Nel titolo vestiremo i panni di un sommozzatore che attirerà le attenzioni indesiderate di una piovra gigante, che sfrutterà un momento di distrazione del nostro eroe, impegnato a ripulire il suo sottomarino dalle alghe, per colpire il veicolo e lanciarci nelle profondità marine. Inizierà così un'avventura fatta di mostri, pirati, squali e molto altro ancora.
Pur non riscontrando un'introduzione delle più accattivanti, ci lanciamo in quello che si rivelerà fin da subito essere un platform bidimensionale con un look molto particolare, perché su un fondale completamente nero saranno riportati i bordi colorati delle strutture rocciose, dei personaggi e dei nemici, scelta che appaga l'occhio soprattutto nei primi minuti di gioco. I nostalgici del Sinclair ZX Spectrum, rivale del Commodore 64 negli anni Ottanta, non potranno non apprezzare i rimandi allo stile classico del noto home computer, tanto nello stile grafico quanto nella colonna sonora retrò che ci accompagnerà nella nostra avventura.

Il cuore arpionato
Scacciata la lacrimuccia nostalgica, è il momento di dedicarci al gioco vero e proprio che, come detto, altro non è se non un platform bidimensionale con alcuni elementi peculiari che tentano di catturare l'attenzione anche dei giocatori più giovani. Dopo una prima fase in cui potremo solo saltare e schivare gli ostacoli, il nostro eroe otterrà il suo primo equipaggiamento, ossia una fiocina perfetta per sbarazzarsi delle creature marine ostili che si frappongono tra lui e ciò che resta del sottomarino, fondamentale per sfuggire alla piovra e tornare in superficie.
Scordatevi sistemi di mira, mosse speciali o attacchi multipli. Tutto quello che potremo fare per difenderci dai nemici sarà sparare in linea retta solo se saremo appoggiati al terreno, dato che non potremo combinare attacchi e salto. Tutto ciò sarà più che sufficiente, comunque, per sbarazzarci degli avversari e per fronteggiare i vari boss che ci ostacoleranno all'interno del gioco. L'abbattimento di uno di questi, peraltro, ci darà accesso alla seconda e ultima arma a disposizione del nostro sommozzatore, ossia una sciabola con la quale potremo eseguire soltanto colpi ravvicinati e che obbligherà il giocatore a rivedere – almeno in parte – il suo approccio ai nemici, che diventeranno più numerosi e più pericolosi con il proseguo del gioco.

