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Il director di The Last of Us critica la mancanza di libertà in Red Dead Redemption 2

Molte volte accade che uno sviluppatore esprima la propria opinione su un gioco di qualcun'altro altro. Stavolta Bruce Straley, director di The Last of Us, ha criticato la mancanza di libertà in Red Dead Redemption 2.



Questa, come segnala Segmentnext, è stata una critica alla mancanza di libertà all'interno della storia del gioco, lo sviluppatore non si riferiva al gioco in sé.



Le critiche a RDR2 sono state fatte in modo rispettoso e aperto. Qualcosa di bello da vedere in una discussione su videogiochi. Ma siete d'accordo con ciò che è stato detto?

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16 gennaio 2019 alle 13:50

 

non capisco, avrebbe dovuto avere finali multipli conoscendo già l astoria successiva?

 

Sono pienamente d'accordo;anche io questa cosa lo trovata frustrante !!!
Se è open world devo riuscire a fare quello che voglio indipendentemente dalle missioni principali

 

@Kaos pure!!
Se io voglio esplorare per i fatti miei non si apre niente come succede per altri giochi ;Sono obbligato a fare determinate missioni

 

Grazie al cavolo, non è mica un GTA del Far West. Il gioco vuole puntare più sulla storia e sul contesto storico più che sulla libertà.

 

Ma appunto, pure la quest principale di GTA5 in un modo o nell'altro andava seguita. Potevi scegliere come affrontare i colpi ma alla fine il risultato non è che cambiasse molto. In RDR2 scegli come comportarti, ed il mondo di gioco reagisce di conseguenza. Pure il finale e alcune interazioni cambiano in base ai comportamenti, ma allora cosa si sta a criticare? Ma quanti open world puoi fare quello che ti pare ma nel momento in cui fai la trama principale devi seguire un percorso prestabilito?