Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

I film della nostra infanzia - recensione

Sapevate che i tre Ghostbusters avrebbero dovuto essere Dan Aykroyd, Eddie Murphy e John Belushi? E che sul set di Dirty Dancing, Patrick Swayze e Jennifer Grey non sono mai andati d'accordo per vecchie ruggini risalenti al film Alba rossa? E che Mamma ho perso l'aereo ha "perso" Warner come produttore, perché non voleva sborsare poco più di un milione di dollari oltre al risicato budget? E che Bruce Willis era stato tolto dalle locandine di Die Hard perché durante i trailer le platee ridevano di lui ed era stato rimesso a fianco del grattacielo solo mesi dopo, quando ormai il successo era assicurato?



Queste e altre informazioni ancora più interessanti e divertenti, ci vengono raccontate nella serie Netflix I film della nostra infanzia, emanazione di I giocattoli della nostra infanzia, serie che è arrivata ben alla terza stagione, dopo aver raccontato l'origine di giocattoli dedicati all'universo Star Wars, Barbie, He-Man e G.I. Joe e via discorrendo nel tempo e nella memoria.



Si dirà che siamo a livello degli extra dei DVD o di Wikipedia ma non è così, perché qui si raccontano spiritosamente cose note e cose inedite, che nel loro insieme mostrano tutta l'enorme quantità di problemi che si devono affrontare quando si ha fra le mani una bella storia che si vorrebbe far diventare film, per il quale però c'è bisogno di qualche milioncino di dollari (ma davvero pochi, rapportati a oggi), per far girare una macchina assai complessa.



Leggi altro...

Continua la lettura su www.eurogamer.it

10 dicembre 2019 alle 10:40