The Legend of Zelda Ocarina of Time: Come nasce un capolavoro? - speciale
Con la straripante crescita conosciuta dal medium del videogioco nel corso del ventennio appena concluso, la sfera della critica ha dovuto confrontarsi con l'inesorabile stratificazione qualitativa che ha accompagnato l'esplosione dell'industry. Al giorno d'oggi, definire cosa faccia un capolavoro è un'operazione estremamente complessa: da un lato ci sono le sfumature tecniche, sempre più spesso incapaci di portare innovazioni trascendentali, dall'altro c'è il peso specifico della dimensione artistica, forte di un'evoluzione che le ha permesso di soppiantare i giganti di Hollywood, infine c'è l'apporto del designer, ruolo che ormai è particolarmente vicino alla figura del grande regista cinematografico.
Un tempo era molto più semplice individuare le pietre miliari, perché semplicemente ridisegnavano i confini del videogioco tradizionale, talvolta spingendo la programmazione oltre il limite dell'epoca o addirittura introducendo meccaniche destinate a diventare standard imprescindibili. The Legend of Zelda per NES, ad esempio, introdusse per primo i sistemi di salvataggio interni alle cartucce, il cosiddetto Battery Back-up Saving, eliminando una volta e per sempre le obsolete password che consentivano di riprendere l'avventura. Duke Nukem 3D, dal canto suo, fu il primo FPS ad introdurre il sistema di mira in "free look" attraverso il mouse, poi perfezionato da Bungie con il suo Marathon fino a eliminare interamente le frecce direzionali.
Di tanto in tanto, tuttavia, uscivano titoli capaci di iniettare una dose di linfa vitale fuori dal comune, penetrando le radici della disciplina al punto tale da cambiare la storia di numerosi decenni a venire. Cavalcare fra le pianure del New Hanover in Red Dead Redemption 2, arrampicarsi con balzi di parkour sulle antiche strutture di Assassin's Creed Odissey o aggirare un non morto nelle iconiche e decadenti ambientazioni di Dark Souls: c'è una sottile linea che lega tutte queste azioni a The Legend of Zelda: Ocarina of Time, uno fra i più grandi capolavori nella storia dell'industry nonché, probabilmente, il titolo più innovativo degli ultimi 21 anni.

MastroN64
Un bellissimo articolo che rende il giusto tributo al più grande videogioco mai sviluppato.
Spesso mi è capitato di sentire ragazzini che dopo averne tanto sentito parlare ed aver giocato poi la versione 3DS ne son rimasti delusi. Si aspettavano di più dopo tutte quelle lodi. Questo perché purtroppo essendo molto giovani non sono riusciti a contestualizzare il gioco (non vale per tutti per fortuna). Son meccaniche che oggi trovano ovunque, magari pure migliorate. Per chi lo ha vissuto all'epoca però fu qualcosa d'incredibile a dir poco. Dopo aver già rivoluzionato il mondo dei videogiochi con la sua nuova console e Mario 64, la Grande N è riuscita non solo a bissare ma ad aumentare la portata dell'impresa con questo titolo. Titolo che ha gettato tutte le basi per il gaming moderno.
Altar
Amen
Edivaddo08
Leggenda