Beautiful Desolation - recensione
Sud Africa. Anni '80, ma non proprio come li ricordiamo. In cielo svetta il Penrose, una struttura informe, contorta, il cui accesso è protetto dai militari. La sua apparizione, che pensando al cinema contemporaneo ricorda la mole delle enormi astronavi di Arrival, ha causato gravi incidenti in tutto il globo.
C'è qualcosa che non quadra e Mark Leslie ha deciso di convincere suo fratello Don - veterano di guerra - a volare sulla superficie geometricamente impossibile dell'assurdo e cangiante oggetto volante non identificato. Ovviamente, da questo momento in poi tutto cambierà.
Beautiful Desolation è un'avventura grafica che comincia nel pieno del mistero. L'interfaccia ammicca prepotentemente ai Fallout classici e prefigura un viaggio in regni post-apocalittici, desertici, ostili. Chi avesse giocato Stasis, l'esordio del team The Brotherhood, non tema una deriva verso il gioco di ruolo. Nonostante la visuale isometrica, Beautiful Desolation è punta e clicca in tutto e per tutto.
