Destiny 2: Stagione degli Eletti - recensione
Con Oltre la Luce ha avuto inizio il quarto anno di Destiny 2, e la prima stagione che i nostri Guardiani hanno affrontato è stata quella della Caccia. Si è trattato di tre mesi molto densi di contenuti, complice la neo-lanciata espansione, ma il vero fulcro della stagione è stato il ritorno, finalmente, di uno dei personaggi che più han segnato questo secondo capitolo: Uldren Sov.
Forse però dovremmo chiamarlo il Corvo, questo infatti il suo nuovo nome, e nel finale di stagione lo abbiamo liberato dalle metaforiche catene del Ragno e gli abbiamo offerto la possibilità di combattere come Guardiano. Una seconda possibilità che siamo certi non getterà al vento, dovendo ancora rimediare ai danni arrecati durante la sua prima esistenza.
La Stagione degli Eletti parte da questo punto ma cambia totalmente registro, introducendo sin da subito un nuovo personaggio, già noto a livello di lore ma mai visto in carne e ossa. Stiamo parlando di Caiatl, la figlia legittima dell'Imperatore Calus, che con la sua armata viene a far visita ai Guardiani. Nonostante gli attriti tra i due schieramenti, frutto di numerose battaglie e guerre combattute nei decenni, le motivazioni che la spingono sino a questo punto sono in apparenza pacifiche.
