Cthulhu: Death May Die: Stagione 4 – Recensione
Abbiamo affrontato i Grandi Antichi e realizzato la recensione della Stagione 4 di Cthulhu: Death May Die. L'affascinante gioco collaborativo di Rob Daviau e Eric M. Lang si arricchisce di tante novità, nonché una serie di minacce che dovremo combattere dando fondo a tutte le nostre abilità.
Dagli Anni Venti con furore
Quando, nel 2019, Asmodee portò in Italia Cthulhu: Death May Die gli amanti dei giochi collaborativi ne rimasero estasiati. Il titolo di CMON infatti è diventato rapidamente famoso grazie alle spettacolari miniature contenute al suo interno, in grado di portare sui nostri tavoli i Grandi Antichi partoriti dalla mente di H.P. Lovecraft (gli stessi visti anche in videogiochi come The Sinking City) in tutto il loro splendore. Accanto a miniature standard e plance modulabili, una sorta di marchio di fabbrica per questa casa, erano infatti presenti dei modellini oversize dedicati ai mostri.
Minacciosi e incredibilmente fotogenici, questi sono rapidamente diventati oggetto di culto (in maniera quasi ironica), spingendo il team a rilasciare varie espansioni per soddisfare la “fame” dei fan. Queste sono servite non solo a introdurre nuovi malvagi avversari ed eroi, ma anche ad ampliare il pool iniziale di missioni rigiocabili. Sebbene infatti ogni partita faccia storia a sé, grazie alla casualità di alcuni elementi, la scatola base di Cthulhu: Death May Die contiene solo 6 casi unici e due Grandi Antichi da sfidare. La Stagione 2 venne pubblicata poco dopo l'uscita del gioco base, per ampliare l'esperienza e offrire ai giocatori nuove sfide.
A distanza di cinque anni è invece il momento di accogliere Paura dell'Ignoto, che rappresenta un nuovo prodotto stand-alone ma assurge anche a ruolo di Stagione 3, e dell'espansione oggetto della nostra recensione, ossia la Stagione 4. Come è facile intuire e come avviene in qualsiasi ambito, per giocare con i nuovi episodi sarà necessario essere in possesso di una delle due versioni base di Cthulhu: Death May Die. Questo significa però che i nuovi casi sono anche compatibili con i precedenti Grandi Antichi.

Nella scatola di Cthulhu: Death May Die: Stagione 4
Se siete amanti delle scatole grosse e pesanti, allora sarete felici di sapere che anche la Stagione 4 di Cthulhu: Death May Die mantiene lo stesso formato delle precedenti. Un discreto peso massimo (a livello di grammi), complice la presenza di tante miniature e delle nuove tessere ambientazione. Una volta sollevato il coperchio, si viene accolti da quella che ormai è una scelta consolidata di Asmodee e CMON: una scatola in cartone che racchiude il nuovo Grande Antico e vari contenitori in plastica sagomata per alloggiare i mostri minori e i personaggi.
La Stagione 4, come la precedente espansione, include un totale di 6 nuovi missioni, che porteranno i nostri eroi in giro per il mondo, tra dirigibili dirottati e piramidi piene di misteri. Non vogliamo svelarvi troppo delle storie raccontate dai singoli episodi, ma possiamo dirvi che ancora una volta il lavoro svolto è stato egregio. Il manuale d'istruzioni, che spiega nel dettaglio le novità, riporta anche una breve trama utile a calarsi meglio nell'ambientazione.
Oltre ai mostri e agli episodi, la Stagione 4 mette a disposizione dei giocatori 6 nuovi eroi, oltre a una serie di tessere per creare i vari ambienti. Viene inoltre introdotta una nuova plancia, che porterà essere affiancata a quella del Grande Antico per aumentare il livello di sfida. Si tratta dell'Ignoto, una zona che farà comparire ulteriori creature pronte a farci la pelle. Fortunatamente, questa aggiunta viene accompagnata dalle Reliquie, strumenti dai potenti effetti che aiuteranno gli investigatori a sopravvivere in mezzo agli orrori lovecraftiani.

Meglio morti o pazzi?
Oltre alle missioni, il vero protagonista della Stagione 4 di Cthulhu: Death May Die è il nuovo Grande Antico. Per l'occasione, CMON ha deciso d'includere niente meno che Nyarlathotep, il Caos Strisciante, che aggiunge una nuova interessante meccanica. A differenza degli altri antagonisti sin qui affrontati, infatti, Nyarlathotep vanta una sua emanazione, che vagherà per la mappa attaccando i giocatori e scatenando gli effetti delle carte Mito. L'entità non potrà essere uccisa, dunque dovremo trovare il modo di scrollarcela di dosso limitando i danni.
Proprio parlando delle carte Mito di Nyarlathotep, molte attiveranno un avanzamento istantaneo con meccaniche legate alla sua emanazione, scelta che impone una maggiore attenzione e pianificazione da parte degli investigatori. Passando invece dal lato dei “buoni”, la Stagione 4 aggiunge personaggi con interessanti abilità secondarie e in grado di usare nuovi segnalini, come Gary e la sua dinamite. Per quanto il parco investigatori fosse già ricco, fa piacere mettere le mani su nuovi eroi, tra cui uno di origini italiane.
Il già citato Ignoto è invece l'elemento più curioso dell'espansione. Aggiungendola alle partite, dovremo scegliere uno o due mostri extra, denominati appunto Mostri dell'Ignoto, che si attiveranno mediante speciali carte da mischiare nel mazzo Miti. Si tratta di un elemento che aumenta la difficoltà delle partite, mitigato come detto dalla presenza delle Reliquie. Ogni giocatore ne riceverà una casuale a inizio partita, con un'abilità standard e una sul retro disponibile superata una certa soglia di follia. Un interessante bonus che progredirà con il giocatore e che potrebbe rivelarsi un ottimo game changer.

Novità e conferme con la Stagione 4 di Cthulhu: Death May Die
Come avete potuto dedurre dalla nostra analisi, la Stagione 4 di Cthulhu: Death May Die svolge pedissequamente quello che era chiamata a fare. I nuovi contenuti seguono il fil rouge tracciato dalla precedente espansione e, prima ancora, dalla scatola base del gioco. Nuovi episodi, nuovi personaggi e nuovi mostri, tra cui un potente Grande Antico. L'Ignoto e le Reliquie rappresentano un gradito plus, senza contare che la loro aggiunta non sarà obbligatoria.
Le altre aggiunte o modifiche alle basi già ottime di Cthulhu: Death May Die sono più marginali. Prima di tutto, le carte riportano ora quanti mostri di un certo tipo saranno presenti nella riserva. Questo aiuterà a tracciare in parte l'evoluzione delle partite, meditando anche su quali orrori eliminare prima dal tabellone. Altrettanto interessante l'aggiunta di segnalini per l'evocazione casuale dei Grandi Antichi. Questo permetterà di togliere ulteriormente elementi prevedibili alle partite, modificando il punto di spawn del boss finale.
Di grande qualità, come da tradizione, anche le miniature incluse nella Stagione 4. A capeggiare è ovviamente Nyarlathotep, alto più di 12 centimetri e con un'apertura alare di quasi 20, accompagnato dalla sua emanazione e dai suoi servi, ossia le Bestie Lunari. I personaggi e i mostri aggiuntivi mantengono invece lo stile e le dimensioni classiche, risultando comunque molto piacevoli e realizzati con cura e dovizia di particolari. Un vero tripudio di eroi e mostri lovecraftiani, pronti a fare bella mostra sui vostri tavoli, mentre affrontate partite in cui per avere successo dovrete dare fondo a tutte le vostre abilità.

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