Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Honeyland – Recensione Speedrun

Honeyland, sviluppato dal piccolo studio indipendente guidato da Caio Flavio, promette una dolce avventura a tema miele e orsetti. Il gioco si propone come un'esperienza accessibile per tutti, ma purtroppo finisce per soffrire di una certa mancanza di profondità e rifinitura. Con il suo mix di puzzle e strategia, il titolo presenta un concetto intrigante, in cui ogni movimento richiede un'attenta pianificazione. Tuttavia, dietro questa premessa si nasconde un'esecuzione che fatica a mantenere alta l'attenzione del giocatore.



Carte e miele: quando il gameplay lascia a desiderare



Il cuore di Honeyland risiede nei suoi enigmi basati sulle carte. Nei 30 livelli disponibili, il giocatore controlla Mr. Fluff, un orsetto, utilizzando un mazzo di carte per pianificare i movimenti. Ogni carta rappresenta una direzione e un numero di passi, e il giocatore deve combinarle per aggirare ostacoli, evitare trappole e raggiungere il miele.



Fin dall'inizio, il sistema non sembra promettente, ricordando molto quelle meccaniche che ricordano le pubblicità ingannevoli dei giochi mobile, ma non è tutto da buttare. La necessità di pensare strategicamente e il posizionamento degli ostacoli offrono un minimo di sfida, specialmente nei primi livelli. Tuttavia, il gioco fallisce nel mantenere questa freschezza. La difficoltà aumenta di poco e non si introducono mai meccaniche davvero innovative per arricchire l'esperienza.



La mancanza di diversificazione rende il gameplay ripetitivo già dopo pochi livelli. L'aggiunta occasionale di nuovi elementi, come caselle che alterano il percorso, non basta a compensare questa monotonia. Inoltre, il sistema di controllo su console, adattato da un'esperienza chiaramente pensata per dispositivi mobili, risulta poco intuitivo e talvolta frustrante.



Sebbene ci sia un tentativo di creare una progressione, l'assenza di ricompense significative o obiettivi secondari limita l'impatto complessivo, rendendo il gioco poco coinvolgente per sessioni prolungate.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/01/Honeyland-2.jpg



Un miele che non brilla: grafica e sonoro sotto tono



Dal punto di vista tecnico, Honeyland opta per uno stile visivo minimalista e colorato, con elementi cubici che ricordano lontanamente giochi come Minecraft. Tuttavia, mentre in altri titoli questo stile si distingue per la cura nei dettagli, qui appare piatto e privo di personalità. Gli scenari, pur variando nei colori, risultano statici e poco ispirati, mancando di quella vivacità che ci si aspetterebbe da un gioco improntato per giovanissimi. Anche l'interfaccia è spartana e non aiuta ad aumentare il coinvolgimento. L'assenza di un menu principale ben strutturato e di scene introduttive rende l'esperienza meno accattivante, dando l'impressione di un prodotto incompleto.



Il comparto sonoro non riesce a migliorare la situazione. La colonna sonora è ripetitiva e non riesce a trasmettere emozioni, mentre gli effetti sonori sono limitati e poco distintivi. Ad esempio, le azioni di Mr. Fluff, come il movimento o l'interazione con gli ostacoli, non sono accompagnate da suoni che enfatizzino l'impatto delle sue azioni, contribuendo ulteriormente a un senso generale di monotonia.



Un Platino dolce e rapido: il punto forte di Honeyland



Se c'è un aspetto che potrebbe attirare i cacciatori di trofei verso Honeyland, è la semplicità disarmante del Platino. Completare il gioco al 100% richiede appena mezz'ora, rendendolo un'opzione perfetta per chi vuole arricchire rapidamente la propria collezione di trofei. Non ci sono sfide particolarmente complesse o requisiti intricati: basterà completare i 30 livelli proposti e ottenere alcuni trofei legati a obiettivi banali, come l'uso di determinate carte o il raggiungimento del miele in un certo numero di mosse. Un ottimo modo per allargare la propria bacheca, che deluderà chi cerca una sfida più avvincente o un Platino memorabile a causa della bassa complessità.




L'articolo Honeyland – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

26 febbraio alle 17:10