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The Precinct – Recensione

The Precinct è un action-adventure sandbox sviluppato da Fallen Tree Games, un piccolo studio indie con base nel Regno Unito già noto per titoli come American Fugitive. Pubblicato da Kwalee, il team ambisce a un salto di qualità, cercando di coniugare l'ambizione di un mondo aperto dinamico con la cura artigianale tipica delle produzioni indipendenti.



The Precinct è ambientato nella fittizia Averno City nel 1983. Il gioco si propone come un omaggio ai polizieschi anni '80, combinando elementi di simulazione poliziesca con un gameplay dinamico e variegato. Tra inseguimenti in auto e pattugliamenti con una visuale isometrica moderna, The Precinct offre un'esperienza che fonde l'estetica neo-noir con meccaniche di gioco coinvolgenti.



Un mistero personale in una città corrotta



Il protagonista della nostra avventura è Nick Cordell Jr., un giovane agente al suo primo giorno di servizio nella polizia di Averno City. Fin da subito, il gioco ci rivela che il padre di Nick, ex capo della polizia, è stato assassinato, e l'obiettivo del protagonista è scoprire la verità dietro questo omicidio.



Affiancato dal veterano Kelly, Nick inizia a familiarizzare con il mestiere attraverso un tutorial ben integrato nella narrazione. Tuttavia, la trama accelera rapidamente, portandoci a smantellare le gang che infestano la città, con il supporto dei detective Li ed Herrera. Questi infatti ci spiegheranno come funzionano le gerarchie delle gang e come sgominarle. La struttura narrativa ricorda quella di Tom Clancy's Ghost Recon Wildlands, ma non consente libertà totale: per affrontare i boss, è necessario attivare le missioni dedicate.



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Tra simulazione e azione sandbox



Il titolo di Kwalee offre una simulazione dettagliata della vita di un poliziotto. Le prime missioni servono da addestramento, insegnando a sparare, emettere multe (sempre gradite, tra l'altro n.d.S), e a gestire compiti quotidiani. Il fulcro dell'esperienza è rappresentato dalle ronde, che si svolgono a piedi, in auto o in elicottero. Inizialmente assegnate dai superiori, le ronde potranno essere personalizzate dal giocatore una volta accumulata sufficiente esperienza, andando a decidere la durata e le zone di lavoro.



Ogni intervento, un arresto, una multa o inseguimento portato a termine contribuisce a far guadagnare punti esperienza, permettendo di salire di grado e sbloccare nuove abilità attraverso un albero delle competenze. Queste spaziano da miglioramenti fisici, come una corsa più veloce, a supporti tattici, come l'assistenza da parte di unità speciali.



Alla fine di ogni turno si entra in una classifica interna, che premia le squadre più efficaci. Il sistema introduce una sana competizione con i colleghi, stimolando a perfezionare il proprio operato. L'obiettivo principale delle ronde è raccogliere informazioni sui luogotenenti delle gang, sbloccando missioni specifiche necessarie all'avanzamento della trama.



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Il gioco però non è del tutto perfetto nelle meccaniche. Nonostante gli ostacoli e i veicoli possano essere quasi del tutto distrutti, la nostra vettura non sembra riportare gli stessi danni causati ai malfattori. Il supporto della polizia (come la sostituzione del mezzo) è inoltre fin troppo responsivo: il nuovo veicolo si teletrasporterà nei nostri paraggi, rendendo inutile la presenza del meccanico nella mappa di gioco.



Un altro limite lo possiamo osservare quando andremo a giudicare ed arrestare i malfattori. Avremo infatti la possibilità di fare rapporto su ogni crimine (generato proceduralmente) che il criminale avrà commesso. Per quanto la scelta stilistica sia geniale, il numero di crimini disponibili è davvero elevato, il che potrebbe generare confusione. Inoltre, molto spesso non potremo accusare il malfattore dell'esatto crimine: la nostra scelta sarà di conseguenza segnalata come errata, facendoci perdere preziosi punti esperienza.



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Estetica retrò e fluidità moderna



The Precinct si presenta con una visuale isometrica stilizzata, che richiama i grandi classici del passato, ma con una grafica pulita e ben rifinita. Si osservano anche un ciclo giorno/notte e un meteo dinamico, che contribuiscono all'atmosfera generale della città.



Il gameplay è fluido e reattivo, offrendo un'esperienza di controllo sempre soddisfacente. Le conversazioni sono presentate in stile fumetto, senza animazioni facciali ma interamente doppiate. Il doppiaggio è di buona qualità, anche se l'assenza dell'italiano, anche per quanto riguarda i sottotitoli, può rappresentare una barriera per alcuni.



Nonostante ciò, The Precinct resta accessibile anche a chi ha scarsa familiarità con l'inglese, grazie alla chiarezza del design e alla semplicità delle missioni. Fate comunque attenzione all'eventuale perdita di alcuni passaggi di trama.



Il supporto al DualSense è interessante: durante le sparatorie, i grilletti offrono un ottimo feedback, conforme agli standard ai quali ci ha abituati il controller di PlayStation 5.



Infine, la colonna sonora contribuisce efficacemente a rafforzare l'atmosfera anni '80, con brani sintetici e ritmi tesi durante le fasi d'azione, e tracce più rilassate nelle fasi esplorative. Non è particolarmente memorabile, ma svolge bene il suo ruolo nel mantenere alta la tensione narrativa e accompagnare l'azione senza distrarre.



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Attività secondarie in un mondo ricco di sfide



Il gioco è evocativo, nonché chiaramente ispirato ai primi Grand Theft Auto. Inoltre, parallelamente alle missioni principali, è costellato di attività secondarie che arricchiscono l'esperienza. Si passa dai collezionabili nascosti ai salti acrobatici in auto, fino alle sfide tra piloti che mettono alla prova le abilità di guida.



Queste attività non sono semplici riempitivi: servono a ottenere informazioni importanti, migliorano la progressione e contribuiscono in modo significativo alla rigiocabilità. Insomma, un ottimo lavoro nel implementare queste sfide senza renderle fini a sé stesse, elemento tutt'altro che scontato.



Il trofeo di Platino: una sfida per i completisti



Il Platino di The Precinct non è un'impresa rapida. Oltre a completare tutte le attività principali e secondarie, sarà necessario collezionare ogni oggetto, completare tutti i salti spettacolari, vincere le sfide tra piloti e soprattutto raggiungere la prima posizione nella classifica delle ronde.



Quest'ultimo obiettivo rappresenta lo scoglio più impegnativo, in quanto richiede una combinazione di efficacia operativa, strategia e costanza. I colleghi virtuali non lasciano molto margine di errore: sarà necessario pianificare bene ogni intervento per portare a casa il risultato.




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13 maggio alle 15:10