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The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered – Recensione

Quando Bethesda ha annunciato Oblivion Remastered, l'emozione ci ha travolto come un'onda improvvisa. Tornare a Cyrodiil dopo quasi vent'anni con una veste grafica rinnovata grazie all'Unreal Engine 5 è stato come sfogliare di nuovo le pagine ingiallite di un vecchio diario, scoprendo che le parole brillano ora di luce nuova. Sviluppato da Virtuos Games sotto l'occhio vigile di Bethesda, questo ritorno non è un semplice restyling, ma un tentativo ambizioso di riportare in auge un classico senza tradirne l'anima. Dopo averlo provato a fondo, siamo pronti a raccontarvi com'è andata questa nuova avventura.



La pota dell'oblio si sta aprendo



La storia di The Elder Scrolls IV: Oblivion rimane una delle più incredibili dell'intera saga. L'imperatore Uriel Septim VII viene assassinato, lasciando Tamriel senza un erede legittimo e in balia di un'apocalisse annunciata. Le porte dell'Oblivion si stanno aprendo, lasciando passare orde di daedra assetati di sangue. Noi ci troviamo, partendo nel ruolo di sfortunati prigionieri, catapultati in una trama che mischia intrighi politici, culti demoniaci e il destino dell'intero continente. Il fascino della narrazione sta tutto nella sua incredibile libertà: come da tradizione Bethesda, il mondo ci è dato in mano senza vincoli. Possiamo salvare il mondo… oppure passare ore a rubare tozzi di pane in una villa di Skingrad.



Quello che colpisce è la forza con cui questa Remastered riesce a mantenere intatto il cuore della narrazione, come peraltro visto nelle varie rinascite di Skyrim. La cura nella ricostruzione delle espressioni facciali, la sincronizzazione labiale rinnovata e le cutscene riadattate rendono più credibili i dialoghi, che oggi suonano meno goffi e più coinvolgenti. I momenti salienti, come l'apertura delle porte dell'Oblivion o l'arrivo dei daedra, hanno ora un impatto visivo e sonoro che non sfigura nemmeno accanto a produzioni recenti.



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Camminando tra luce e tenebre



Il gameplay di Oblivion Remastered è la vera stella di questa rinascita. Il sistema di progressione è stato leggermente rimaneggiato per smussare gli angoli più critici del gioco originale. Nella nostra esperienza, la crescita del personaggio risulta più naturale e meno punitiva: si mantiene la struttura a “livellamento per utilizzo”, ma con un bilanciamento che evita i picchi eccessivi di difficoltà che affliggevano l'edizione del 2006. Le abilità si affinano giocando, e tutto viene accompagnato da animazioni fluide e coerenti con la nuova struttura tecnica.



Il combattimento è stato potenziato sensibilmente: l'impatto degli attacchi è più deciso, il feedback visivo e sonoro è ben costruito, e persino la magia ha guadagnato nuova dignità grazie ad effetti visivi migliorati e animazioni più reattive. Il gioco integra anche una nuova meccanica di scatto, utile durante l'esplorazione e in combattimento, e un'IA più dinamica che rende gli scontri meno prevedibili, anche se questa purtroppo alcune volte lascia a desiderare.



Oltre alle quest principali, tornano centinaia di missioni secondarie, gilde, segreti e dungeon. Abbiamo rivisitato con gioia la Gilda dei Ladri, la Gilda dei Maghi e la Confraternita Oscura, ritrovando tutte le sfumature che resero queste trame leggendarie. La libertà d'azione è totale: possiamo allearci, tradire, esplorare o ignorare il caos dell'Oblivion. È questa libertà, mai artificiale, a rendere Cyrodiil ancora oggi un luogo vivo e degno di essere esplorato interamente.




Qualche crepa nella torre d'avorio



Ma Oblivion Remastered non è perfetto. Su console, specialmente su PlayStation 5, abbiamo riscontrato problemi di performance significativi. La modalità che dovrebbe prevenirli, pensata per offrire un'esperienza fluida a 60 FPS, soffre in alcune aree aperte con cali vistosi di frame rate e occasionali stuttering. Le ambientazioni interne risultano più stabili, ma la differenza è evidente. Bethesda ha già rilasciato patch correttive su altre piattaforme e promette un aggiornamento simile per PlayStation, ma al momento, la stabilità non è all'altezza delle aspettative su tutte le piattaforme. Inoltre i bug sono dietro l'angolo e addirittura un nostro collega che lo giocava si è trovato il file di salvataggio corrotto dopo più di trenta ore di gioco.



Inoltre, alcune animazioni pur rifatte mantengono una leggera rigidità in alcuni movimenti. Nulla che comprometta l'esperienza complessiva, ma rispetto ai moderni RPG può dare una lieve sensazione di anacronismo. Un altro elemento divisivo è lo stile visivo: la palette cromatica è virata verso toni più caldi e realistici, abbandonando in parte l'atmosfera sognante e surreale dell'originale. Una scelta estetica consapevole, che può però far storcere il naso ai puristi.



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Guardandolo con gli occhi dell'amore del fan



Sul piano tecnico il lavoro compiuto con l'Unreal Engine 5 è impressionante: texture ad alta definizione, riflessi dinamici, illuminazione globale e ambientazioni completamente ricostruite danno nuova vita a ogni regione di Cyrodiil. Da Bruma innevata alle foreste di Chorrol, passando per le lande vulcaniche di Oblivion, ogni area è riconoscibile e valorizzata da effetti atmosferici credibili e coerenti.



Il comparto sonoro di Oblivion Remastered è stato rimasterizzato con grande rispetto: le musiche di Jeremy Soule risuonano ora in qualità lossless, con un mix audio rinnovato che amplifica la potenza emotiva dei momenti chiave. Gli effetti ambientali uccellini, passi, pioggia, il sibilo dei portali daedrici sono stati rivisitati per arricchire ulteriormente l'immersione. Un plauso va anche all'interfaccia utente, aggiornata per risultare più accessibile: la mappa, i menu e l'inventario sono stati ridisegnati mantenendo uno stile coerente, ma più chiaro rispetto all'originale.



Trofeisticamente parlando: un'epica avventura



Un epopea come The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered non poteva avere un Platino diverso da quello che ci offre. Cioè, oltre a dover completare la missione principale, il nostro obiettivo lo potremo raggiungere solo se diventeremo dei maestri in varie arti. Le gilde non dovranno aver segreti, così come tutto il resto del mondo di gioco. Per sapere tutte le richieste per ottenere il Platino leggete l'elenco dei trofei sul nostro forum.




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14 maggio alle 17:10

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