Pipistrello and the Cursed Yoyo – Recensione
Quando abbiamo messo le mani su Pipistrello and the Cursed Yoyo, sviluppato da Pocket Trap, sapevamo che ci saremmo trovati davanti a qualcosa di davvero particolare. Questo titolo si presenta come il primo “Yoyovania” della storia videoludica. Una fusione di metroidvania e Zelda-like che promette di offrirci un'avventura coinvolgente e colorata, ricca di enigmi, combattimenti e un'ambientazione vibrante che strizza l'occhio ai giochi per Game Boy Advance. Siamo rimasti subito colpiti dalla sua originalità, ma sarà riuscito a conquistare i nostri cuori?
Un eroe per caso con un arma improbabile
All'inizio della nostra avventura, ci ritroviamo nei panni di Pippit, un giovane apprendista di yo-yo appartenente alla potente famiglia Pipistrello, da generazioni detentrice del monopolio energetico della città. La famiglia Pipistrello controlla la produzione e la distribuzione di energia grazie a una tecnologia basata sull'utilizzo dell'anima, tecnologia che ha reso la città fiorente, ma ha anche alimentato tensioni con altre fazioni. La storia prende una svolta inaspettata quando Pippit si reca al maniero di famiglia per la consueta visita annuale.
Durante il soggiorno, un attacco orchestrato da aziende rivali mira a spodestare sua zia, Madame Pipistrello, e a impadronirsi della fonte di produzione energetica. Nel caos dell'assalto, lo spirito di Madame Pipistrello viene intrappolato nello yo-yo di Pippit, costringendo i due a collaborare in questa nuova e insolita condizione. Il nostro obiettivo sarà affrontare e sconfiggere quattro boss della criminalità che hanno preso il controllo dell'azienda di famiglia, recuperare le quattro mega batterie contenenti l'essenza di Madame Pipistrello e ripristinare l'ordine nella città.

Esplorazione a colpi di yo-yo
L'elemento centrale del gameplay di Pipistrello and the Cursed Yoyo è sicuramente lo yo-yo stesso, che non è solo un'arma da usare contro i nemici, ma anche uno strumento multifunzione che ci permette di esplorare la città, risolvere enigmi ambientali e raccogliere oggetti altrimenti irraggiungibili. Grazie a sei mosse speciali, tra cui ad esempio “Walk the Dog” che ci permette di lanciare lo yo-yo senza corda con cui potremo arriva in posti inaccessibili, abbiamo sempre avuto la sensazione di avere nuove tecniche da imparare e padroneggiare.
Se c'è un aspetto in cui questo titolo si distingue, è sicuramente nella progettazione dei dungeon. Ogni sotterraneo è un mix di puzzle ambientali, trappole e nemici ben posizionati. Ci siamo trovati più volte a dover far rimbalzare lo yo-yo contro le pareti per attivare meccanismi o a utilizzarlo per colpire interruttori a distanza, evocando ricordi delle vecchie glorie in 2D di Zelda. Anche i combattimenti non mancano di soddisfazioni: i boss sono ben disegnati e rappresentano una sfida interessante grazie alle loro arene dinamiche, che ci costringono a cambiare strategia e a sfruttare al massimo le abilità del nostro protagonista.
Lungo l'avventura possiamo equipaggiare oltre quaranta distintivi, oggetti che modificano le nostre abilità, affiancati da una ventina di miglioramenti passivi ottenibili tramite uno strozzino decisamente poco raccomandabile. L'interessante meccanica aggiunge una dose di rischio e strategia: possiamo scegliere di prendere subito dei potenziamenti, ma dovremo poi ripagarli accumulando denaro attraverso le varie missioni. Questa dinamica ci ha spinto a ponderare bene le nostre scelte, aggiungendo profondità all'esperienza di gioco.

Nostalgia portami via
Dal punto di vista visivo, Pipistrello and the Cursed Yoyo è una vera lettera d'amore ai giochi per Game Boy Advance. La pixel art è curata nei minimi dettagli, con colori vivaci e animazioni fluide che rendono l'esperienza visiva piacevole e nostalgica. La colonna sonora di Leonardo Lima è perfettamente integrata con l'azione, alternando brani più rilassati durante l'esplorazione e tracce dinamiche durante i combattimenti. Abbiamo apprezzato la varietà dei temi musicali, che riescono a dare carattere a ogni area della città.
Parlando dei difetti, possiamo dire che la curva di difficoltà è un po' altalenante. In alcuni punti abbiamo affrontato sfide davvero complesse, mentre in altre sezioni la difficoltà ci è sembrata un po' troppo bassa. Inoltre, la gestione dei debiti poteva essere approfondita maggiormente, magari introducendo conseguenze più tangibili in caso di mancato pagamento. Tuttavia, si tratta di piccoli difetti che non rovinano l'esperienza complessiva.
Trofeisticamente parlando: lancia il tuo yo-yo per agguantare il Platino
Riuscire a conquistare il Platino di Pipistrello and the Cursed Yoyo non sarà proprio una passeggiata. Infatti ci sono alcuni trofei che dovranno essere conquistati con una certa dose di fatica. Potrete vedere tutte le coppe nel nostro elenco trofei e noterete che le più difficili da conquistare sono quelle che richiedono di completa tutte le sfide in varie zone della mappa e di uccidere un buon numero di nemici con le diverse mosse speciali.
L'articolo Pipistrello and the Cursed Yoyo – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.
