Halloween 1985 – Recensione Speedrun
Se siete tra coloro che aspettano con ansia il 31 ottobre, allora probabilmente sarete incuriositi da Halloween 1985, di cui vi parliamo in una recensione Speedrun. Sviluppato da Spoonbox Studio e pubblicato da eastasiasoft, questo semplice platform bidimensionale propone di offrire ai giocatori una sfida veloce e divertente a tema horror. O almeno, questo è quello che prova a fare.
La notte delle streghe
Se pensiamo ad Halloween, festa d'importazione americana ma ormai ampiamente diffusa anche in Italia, vengono in mente una serie di cliché: dolcetti, costumi spaventosi e ovviamente loro, le zucche intagliate. Proprio una di queste, in versione antropomorfa, è protagonista di Halloween 1985, un gioco che nel suo titolo richiama il periodo di riferimento per il suo stile. Siamo infatti di fronte a un platform retro in pixel art (un vero must per gli indie low budget) in cui vestiremo i panni di Pumpkman, un negoziante la cui attività viene messa a soqquadro da sei brutti ceffi. Nulla quindi a che vedere con la famosa serie e con l'assassino Michael Myers.
I nemici che affronteremo sono anch'essi dei cliché: Dracula, il Lupo Mannaro, il Clown, la Mummia, la Strega e ovviamente il Diavolo, che sarà niente meno che il boss finale. Tutti i gaglioffi sono rei di aver rubato le nostre zucche, che dovremo recuperare durante l'avventura. Non che in effetti di vera e propria storia si possa parlare, visto che si tratta di un mero preteso per affrontare sei livelli dal concetto simile ma dallo stile diverso. Ogni schema ha una telecamera fissa e una serie zucche da recuperare in barba al nemico.
Come vedremo, all'atto pratico Halloween 1985 si rivela niente più che un platform che richiama il primo Mario vs Donkey Kong e molti altri prodotti simili. Una volta finiti i 6 livelli avremo terminato la nostra avventura e potremo tentare di affrontarla a difficoltà più elevata. Quest'ultima, purtroppo, altro non aggiunge se non un secondo giro di scontri contro i sei avversari, senza particolari modifiche.

Il gameplay di Halloween 1985
Quando abbiamo parlato di meccaniche classiche, non scherzavamo affatto. Tutto quello che dovremo fare in Halloween 1985 sarà saltare qua e là scappando dai mostri e sfruttando scale, funi e persino palloncini per raggiungere punti altrimenti inaccessibili. Avremo a disposizione un numero limitato di vite, che perderemo subendo qualsiasi colpo dal mostro e dai suoi aiutanti. Non avremo modo di contrattaccare, dovremo solo scappare e dedicarci alla raccolta delle zucche.
Ogni mostro, alleato ed elemento dello scenario avrà un preciso pattern, che dovremo imparare a conoscere per sopravvivere. I boss avranno anche una specifica debolezza: il Clown rimarrà stordito se colpito con dei guantoni da boxe, Dracula con la luce e così via. Il tempo di stun ci permetterà di agire liberamente per raccogliere le zucche più rapidamente. Non che in effetti ci sia ansia: a meno di non provare la modalità speedrun, non avremo timer a inseguirci.
Il gioco di Spoonbox Studio è tutto qui, senza extra o modalità secondarie. Il comparto grafico propone ambientazioni e personaggi a tema, simpatici ma senza particolare verve. Come detto tutto ruota attorno a cliché horror ben precisi. Simpatica ma ormai abusata anche la colonna sonora chiptune, mentre la longevità è decisamente risibile, a meno di volersi lanciare in qualche gara speedrun con gli amici.
Il Platino di Halloween 1985
La nota più lieta di Halloween 1985 è sicuramente la sua lista trofei che, nonostante il tema, non farà paura a nessun cacciatore. Per poter sbloccare lo scintillante Platino sarà infatti sufficiente terminare il gioco una volta nella modalità standard, sconfiggendo ognuno dei sei mostri una volta. Tutto molto lineare, per aggiungere rapidamente un nuovo Platino alla propria bacheca.
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