Raspberry

Avete presente quando vi mettete a fare due cose contemporaneamente e non riuscite a farne bene nemmeno una?
Questo a grandi linee è Uncharted.
Tra film e videogioco, tra action e sparatutto, questo primo capitolo, da' le basi per una delle saghe più importanti della sony per questa generazione.
Come tutti i primi capitoli però, ha qualche difetto, più o meno grande.
La prima cosa che risulta sconnessa è il gameplay, in cui (purtroppo)sporadiche scene platform si alternano ad estenuanti e lunghissime scene sparatutto, che frammentano troppo il ritmo del gioco, che, per per storia e ambientazione, dovrebbe essere incentrato più sulle fasi esplorative e sugli enigmi ambientali, anziché sul non troppo curato fattore action. Anche le due scene di guida sono un problema, dato che, la vicinanza tra l'una e l'altra, non da' aria al gameplay, e quindi risultano poco diluite con tutto il resto. Per quanto riguarda la grafica, tranne che per qualche modello e qualche texture che poteva essere più curato (bisogna però ricordarsi che il gioco è del 2007), tutto appare colorato e vibrante, per non parlare poi dei personaggi, vera anima del gioco. A rendere infatti tutto, più simile ad un film hollywoodiano che ad un gioco, ci pensano i personaggi e le scene di intermezzo, sceneggiate come se si stesse guardando un vero e proprio film, alternando scene comiche ad alcune più tragiche e romantiche, e, perché no, anche a qualche colpo di scena. Uncharted: Drake's Fortune, da' le basi ad una grande saga, presentandoci alcuni tra i personaggi meglio riusciti di questa generazione. Anche se il gameplay è poco curato ed a tratti ripetitivo, questo primo capitolo resta un must have per i possessori di ps3.

Sono molto affezionato a questo visual novel.
Iniziamo dalla trama, in questo gioco vestirete i panni di Hisao Nakai, un ragazzo affetto da problemi cardiaci, che si manifestano per la prima volta mentre si sta' dichiarando ad una ragazza. I suoi genitori decidono così di trasferirlo alla Scuola Superiore Yamaku per ragazzi disabili. Gli argomenti trattati da quest'opera sono molto spinosi. Infatti la maggior parte dei personaggi del gioco sono affetti da handicap, ed è molto difficile gestire una storia con questi queste tematiche. Ma il FourLeafStudios, una compagnia amatoriale formatasi soltanto per creare questo splendido gioco, ci riesce alla perfezione. Le 5 trame(6 con la Bad End) ci faranno conoscere le 5 ragazze del gioco, con loro affronteremo i problemi quotidiani derivanti dal loro handicap, conosceremo la loro storia e ci innamoreremo, rendendoci conto di quanto alla fine sono simili a noi. Questo gioco riesce ad annullare le differenze, non entrando mai sul banale. E' stato accusato di razzismo in giappone, poichè il termine Katawa è un dispreggiativo, ed è traducibile con "storpio". Il nome viene però dai bozzetti fatti da Raita nel 2000, in cui possiamo trovare i prototipi delle protagoniste della novel, ed è proprio su questi bozzetti che il gioco prende vita anni dopo,nel 2007, quando si crea il FL Studio. Il gioco è in inglese, gratuito, scaricabile dal sito, ed è in corso una patch ufficiale per tradurlo in italiano. L'unica pecca è il fatto che sia un po' troppo amatoriale, con foto come sfondi e disegni non curatissimi (basta vedere la differenza tra i personaggi adulti e quelli ragazzi). Insomma, se potete, giocatelo, ne vale davvero la pena

Nato come gioco amatoriale creato con rpg maker, Corpse Party per PSP riprende lo stile dei suoi predecessori. A metà tra un visual novel ed un action questo piccolo gioiellino horror ci farà conoscere le avventure di un gruppo di amici, che per un rituale fallito, si ritroveranno chiusi in una scuola infestata dai fantasmi. Con una trama da film horror giapponese Corpse Party riesce a regalare forti emozioni grazie ai personaggi, caratterizzati molto bene. Qualcuno potrebbe storcere il naso per via della grafica, però vi prego di non farvi bloccare da questo ostacolo, e di andare avanti con la storia, organo principale di questo gioco, che, come tutte le visual novel, è carente di gameplay. Se siete amanti degli anime, manga e horror in generale, allora provatelo.

Uno dei giochi musicali più difficili che abbia mai provato.
Tante modalità di gioco, tanti achievements, tante missioni, tanti contenuti da sbloccare...insomma, per terminare questo gioco ci si mette moltissimo tempo! Il fatto che ogni canzone abbia più di un pattern in più modalità aumenta la scelta in una tracklist già ben fornita di brani indie coreani e qualcuno giapponese. Insomma, se giocate ai giochi musicali da molto tempo e volete provare qualcosa di complicato, allora provate Dj Max Portable.