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Squid Game è qualcosa che mi fa incazzare: non riesco a dire che non mi sia piaciuta perché ho seriamente apprezzato tantissimi elementi, laddove molte persone han lasciato perdere la serie o "tentato" di continuare, a tal punto da rimanere emotivamente coinvolto nel sesto episodio (quello delle "biglie", per essere chiari). Quello che mi aspettavo, e che si stava avverando nel contesto della serie, è questo: tutto ciò che riguarda i giochi mortali dovrebbe essere nientemeno che un pretesto per conoscere meglio i personaggi, la loro natura e carattere. Adoro quando vi è una decostruzione, pensate ad esempio a Invincible, dove la figura del supereroe viene a patti con la realtà in un contesto completamente diverso da quelli fittizi degli universi Marvel e DC; dallo stereotipo della Justice League, del tipico Superman (che già di per sé la figura di Superman è una rivoluzione del supereroe, ma c'entra poco ora come ora) andiamo a vedere quelle sfumature che normalmente non vedi. Perché parlo di questo? Perché in Squid Game succede l'esatto contrario.
Tutto il cast viene presentato con le proprie vite, debiti, problemi, per poi diventare uno stereotipico cast da anime da 12 episodi che vedrete sentir parlare finché fa trend e, una volta concluso, nessuno avrà più nulla da dire a riguardo, perché quello che han visto non è altri che qualcosa di superficiale, se non per l'eccessivo simbolismo sul quale gli orientali si segano 3/4 del tempo.
Ho considerazioni spoiIer da fare, ma saranno sul commento di sotto, vi faccio un anticipo: l'atmosfera che si viene a creare agli inizi va completamente a farsi benedire a favore di uno spoonfeeding di informazioni che fa crollare tutto ciò che in primo luogo rende affascinante il "mondo", per così dire, di Squid Game.

Ah, e per com'è finita al 200% ci sarà una seconda stagione, che se continua su questa curva sarà totale spazzatura, ma neanche qua posso parlare più di tanto per motivi di spoiIer.