DovahSkin ha scritto una recensione su Metro Exodus
La Guerra di Artyom
Sparagli Artyom, sparagli adesso
Fallo per Anna e per te stesso
L'hai ammazzato, ma stai attento
Guardati intorno o ti fanno secco
Guarda la maschera sotto l'elmetto
Prendi il filtro, controllane il tempo
Non c'è problema, non è più desto
Prendi la roba in suo possesso
Citando De André, riassumo così la mia esperienza nel post-apocalisse di questa serie, di cui Exodus è un capolavoro che ho il dovere e il piacere di consigliare a chiunque ancora non l'abbia provato. Di cosa si tratta intanto? Domanda assai ardua, dal momento che si distacca fortemente dai due predecessori. Qui troviamo il meglio di più categorie videoludiche concentrato in un singolo lavoro. 4A non solo ha avuto il coraggio di osare, rischiando di creare un mostro emarginato, ma l'ha fatto riuscendo. Adesso l'originaria linearità delle mappe incontra delle sezioni open. Ora, qualcuno potrebbe dire che il capitolo eccelle nella prima e qualcun altro che lo fa nelle seconde, ma per me eccelle e basta. Quanto mi sarebbe piaciuto che Bethesda, per esempio, avesse osato con Fallout 4 o che lo avesse fatto senza fallire col successivo spin-off. Fosse per me, il prossimo lo metterei in mano a Obsidian e id. Quanto mi sarebbe piaciuto che Ubisoft, per citarne un'altra, non avesse floppato con Odyssey. Ma la realtà è un'altra e voi siete qui a sentir parlare di altro, vero? E sia. A 'sta botta Artyom, fiducioso che ci siano segni di civiltà fuori da Mosca, riesce infine a captare dei segnali radio e scopre che una locomotiva, l'Aurora, che sarà poi garante di lunghe percorrenze assieme alla sua consorte e al resto della combriccola, attraversa zone tutte da esplorare. Inizia così un viaggio lungo migliaia di chilometri dove, vuoi per un motivo o per un altro, la compagnia sarà costretta a spostarsi in continuazione, trovando sì insediamenti umani, ma pur capendo che la società ha preso strade diversissime da quelle adottate nella propria metropolitana. O forse più simili di quanto si possa credere? Avremo un quadro migliore di cosa la guerra nucleare ha provocato, facendo la conoscenza di individui interessanti e ben inseriti nel contesto, per quanto strano possa sembrare. Incontri, scontri, aggiunte, perdite, scelte. La componente ruolistica dà quel plus che non guasta, mettendoci potenzialmente nei panni di uno che traghetta anime a partire dall'alba ma, di contro, lascia che la morte mieta vite a lui care per colpa di decisioni affrettate e poco lungimiranti. Le nostre decisioni non cambieranno solamente il finale. Realisticità e immersività altri due punti forti. La prima, seppur in un contesto finora di finzione, è favorita dall'assenza della componente spirituale, di cui il protagonista stavolta non avrà bisogno; la seconda dai banchi da lavoro e da lui, uno zainetto che ci permetterà di vivere e gestire le risorse che accumuleremo rovistando, stando attenti a non abusarne e a craftare al momento opportuno, giusto per non farsi sparare nel frattempo. C'è da dire che difficilmente ci ritroveremo senza componenti e che le risorse sono recuperabili dallo stesso sito a più riprese. Tra le ricerche abbiamo collezionabili tra cui cartoline e appunti, ma quest'ultimi non di nostro pugno. Il nostro diario è a bordo dell'Aurora e contiene, tra le altre cose, un bel bestiario delle creature che ci vogliono sbranare. La mappa, anzi le tre mappe open, sono uno spettacolo visivo, mettendoci davanti ad habitat e climi così diversi tra loro, di cui godremo grazie alla nostra fidata visuale in prima persona. Dimostrando occhi vigili, noteremo una serie di dettagli e di riferimenti a persone e cose realmente esistenti o esistite. Manca il trasporto rapido, ma possiamo salvare manualmente ed evitarci di tornare all'ultimo checkpoint, facendo attenzione a non creare uno slot dove carichiamo e moriamo. A tal proposito, i caricamenti li ho trovati lunghi ma non troppo. Forse inganna la successione numerica sfalsata durante l'attesa. Preciso che, da un luogo all'altro, ci si sposta pure su alcuni mezzi. Un viaggio attraverso le stagioni, dall'Inverno all'Autunno, che vivremo giornalmente dall'alba all'alba successiva. Sì, perché il tempo scorre e potremo sfruttare il giorno per evitare mutanti, come la notte per accoppare umani dormienti. Superare i nemici della nostra specie non è così arduo, dal momento che lo steath ha subito qualche cambiamento. Possiamo scegliere di andare furtivi, ma ho apprezzato tantissimo gli scontri, dove sono state piazzate tre boss fight sparse nell'edizione completa. Le armi, con le quali sfoghiamo la nostra rabbia repressa, non sono così tante, di cui qualcuna nostalgica è stata inserita solo come texture fissa, ma possono cambiare categoria per quante modifiche si possono trovare e applicare. Dobbiamo però stare attenti a non sporcarle tuffandoci in acqua senza ragione e, in base a quanto spariamo, manutenzionarle più o meno volte durante la sessione. I proiettili, come anche altri oggetti utili, possono essere lootati o craftati. Occhio che non si paga più coi proiettili per ottenere roba, perché la valuta è proprio assente. Scelta a mio avviso azzeccata, ma non dico altro per evitare anticipazioni. Altra cosa da attenzionare è la salute, visto che non si guarisce nuovamente dopo pochi attimi di attesa. Alcune meccaniche da flop le ho considerate top per l'esperienza che ho vissuto. Esempi sono i movimenti legnosi, che in realtà sono frutto dell'interazione con l'ambiente circostante spesso punitivo; lo shooting impreciso, che bilancia la poca intelligenza dei nostri aggressori. Breve digressione prima di passare ai problemi. Parliamo dei due dlc. Dunque, uno è lineare nostalgico ma senza apparire come un altro prodotto, l'altro è più aperto e libero ma non necessariamente dispersivo. Entrambi sono fantastici, ognuno a modo suo, facendo chiarezza sul finale o approfondendo un personaggio, prendendo con lui decisioni difficili. Aggiungo soltanto che la voce narrante cambia coerentemente. È giunto quel momento. Difetti effettivi sono il rarissimo lag, un glitch visivo se si guarda da su a giù o viceversa, certi potenziamenti per le armi che spesso non compaiono durante il crafting, la bussola opzionale a volte buggata, la visuale troppo rialzata se usiamo il taccuino sul furgone e, in un dlc, qualche texture poco curata e una frase a caso in inglese. Ecco cosa semplicemente non mi ha convinto: che Artyom non parli lo trovo abbastanza ridicolo, che guardare il taccuino comporti vedere solo quello e dover andare a velocità bradipo, l'assenza di supporti sui mezzi per evitare di doversi ogni volta fermare per consultare la mappa. Non ho voluto penalizzarlo, invece, su alcune sbavature di cui Steam deve farsi carico, come il lancio in modalità finestra, i capitoli che quasi tutti non compaiono in sezione e il messaggio riguardante dei presunti file danneggiati. Gli ultimi due si correggono da sè se si disabilita la sincronizzazione col cloud, per farvi capire. Sazi? Bene, alla prossima recensione.
Voto assegnato da DovahSkin
Media utenti: 8.1 · Recensioni della critica: 8.5