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Pro Cycling Manager 2017 - recensione

Il ciclismo, nonostante la recente scarsa attenzione mass-mediatica, è parte della storia dello sport e in particolare di quella italiana. Se da un lato può risultare difficile pensare agli appassionati della pedalata mentre si rilassano davanti al PC, giochi dedicati a questa disciplina riscuotono ciclicamente (perdonate il gioco di parole) un discreto successo, avendo fidelizzato negli anni una buona nicchia di pubblico.



L'ultimo episodio del manageriale di ciclismo firmato Cyanide è arrivato su Steam, portandosi appresso l'eredità dei tanti capitoli tanto apprezzati dai fan del genere. In effetti è molto difficile analizzare questo titolo senza tenere conto delle istanze più amate, come la versione del 2011, per comprendere a fondo tutti i cambiamenti e i miglioramenti. Pro Cycling Manager 2017 rende il fardello della dirigenza al tempo stesso più accessibile e più complessa, grazie al focus del team di sviluppo sull'apparato informativo e le rinnovate situazioni di gara.



Ovviamente si tratta di un'esperienza pensata e realizzata per gli amanti del ciclismo, che siano praticanti o semplici spettatori, e difficilmente sarà capace di deludere chi cerca un'esperienza gestionale focalizzata su questo mondo. Il punto di forza più grande risiede infatti nei tecnicismi e nella fedeltà impressionante ai dettagli che si tratti di telaio, di ricerca tecnologica, di tappe e ritiri. Bisogna però tenere conto che la produzione non ha potuto acquistare i diritti nella loro interezza, quindi i puristi potrebbero voler modificare manualmente alcuni nomi.

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6 luglio 2017 alle 18:40