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Far Cry 5 nel mirino del PETA: la pesca è una pratica violenta

Far Cry 5 potrebbe trovarsi “tra le mani” una brutta gatta da pelare. Gli animalisti della sezione tedesca del PETA, hanno mosso pesanti accuse verso il titolo FPS di Ubisoft. Denunciano infatti un'inutile e dannosa ostentazione della pratica della pesca. Secondo gli accusatori, la possibilità di improvvisarsi pescatori all'interno del videogioco sminuirebbe il pericolo rappresentato dalla reale pratica dell'attività. Di seguito la dichiarazione del People for the Ethical Treatment of Animals.



“Pescare vuol dire tendere una trappola al pesce, esporlo a paura e mancanza di respiro per minuti o per ore. L'agonizzante lotta conduce soltanto alla morte. Oggi sappiamo che i pesci sono qualcuno e non qualcosa. Il gioco di certo promuove questo tipo di attività. I pesci sono vertebrati curiosi e con personalità individuali.”

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Che la pesca non controllata causi gravi danni all'ambiente è un dato di fatto. Per questo sono molte le associazioni che si battono per la difesa di mari, laghi e dei loro abitanti. Ma può davvero un videogioco spingere la gente a voler compiere atti gratuiti di violenza contro gli animali? Sarebbe come dire che uno sparatutto conduce le persone a macchiarsi di omicidio. Da gamers dovremmo essere abituati ad accuse del genere, ma il vedere la nostra passione banalizzata e accostata a certi episodi lascia sempre l'amaro in bocca.



In passato molti altri giochi ricevettero accuse morali simili (il PETA qualche tempo fa si scagliò anche contro Pokémon Go), ma di certo sta all'intelligenza degli utenti interpretare nel giusto verso il contesto videoludico col quale hanno a che fare. Per ora Ubisoft non ha ancora risposto alla provocazione. Speriamo che le parti riescano a trovare un terreno pacifico sul quale confrontarsi.



Far Cry 5 nel mirino del PETA: la pesca è una pratica violenta è un articolo di Game Legends.

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28 aprile 2018 alle 15:00

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Cioé, ragazzi, capisco la sensibilità verso i pesci ma dopo aver visto i primi minuti di gioco in cui il protagonista uccide selvaggiamente gente, in cui si vede sangue (umano) venire versato sin dai primi minuti, speravo che gli animalisti fossero un po' più logici.

Insomma, capisco i diritti del pesce (io stesso ne avevo due). Capisco la sofferenza di quell'animale, essendo a suo tempo andato a pesca. Ma se poi mi sento dire che in un videogame in cui si uccide gente, la pesca urta la sensibilità...

Io credo che quelli del PETA abbiano serissimi problemi, lasciatemelo dire

 

Mi dicono che ubisoft abbia già formato una super squadra di legali per affrontare queste accuse ferree...Raga i pesci hanno dei diritti eh😂😭