Destiny 2 (Stadia) - recensione
Non è certo un segreto che alcuni videogiochi siano più indicati di altri per effettuare dei confronti tra piattaforme differenti e ciò in genere è dovuto a un'encomiabile ottimizzazione, a specifiche tecniche peculiari o ad una diffusione capillare, proprio come Skyrim che è stato testato su quasi ogni piattaforma esistente.
In questi ultimi anni però, il titolo che più si è visto e che in primis proprio noi redattori abbiamo avuto la possibilità di giocare e testare su diverse piattaforme e configurazioni, in occasione dei molteplici eventi che hanno avuto luogo dal 2017 a oggi, è senza dubbio Destiny 2. Certo, le campagne marketing legate allo sparatutto di Bungie non sono passate inosservate, prima con le schede Nvidia, e adesso con la neo arrivata Stadia di Google, ma il merito è dovuto anche all'arrivo del gioco su PC, piattaforma su cui il primo capitolo non era presente.
Destiny 2 in questi ultimi anni ha subito moltissimi cambiamenti, ed è dunque lecito chiedersi non soltanto come se la cavi in questa nuova versione, ma anche se un titolo di questo tipo possa sposarsi adeguatamente con la filosofia dietro alla piattaforma Google. Di certo lo sparatutto Bungie non ha bisogno di ulteriori introduzioni, dunque parliamo subito della resa nella versione in game streaming.
