Destiny 2 – Oltre la Luce – Recensione
A distanza di tre anni dalla sua uscita, Destiny 2 offre ai videogiocatori quello che potrebbe essere uno degli ultimi pezzi di un puzzle ricchissimo: Oltre la Luce. Rimettiamo l'armatura, imbracciamo le armi e lanciamoci nella recensione dell'espansione.
Vecchio stile, nuovi problemi
Il percorso di Bungie per il suo Destiny 2 è decisamente particolare: dopo un esordio che ha convinto la critica ma non i fan, come dimostra la nostra recensione, il team si è messo al lavoro per modellare il suo prodotto, come farebbe un vasaio con della morbida creta, sulle richieste fatte dallo zoccolo duro dei giocatori, quelli che avevano magari investito cento e più ore sul primo capitolo.
Nacquero così piccole espansioni come La Maledizione di Osiride e La Mente Bellica e altre più importanti come I Rinnegati e soprattutto Ombre dal Profondo: nel mentre però è accaduto qualcosa d'inevitabile, con la conversione di Destiny 2 a free-to-play per attirare ancora più utenti, cambiando nome e diventando Una Nuova Luce. Ripartiamo proprio da qui, perché non a caso bisogna superare la luce nuova che ci si trova davanti, in un gioco forse tra i più longevi dell'era PlayStation: il nuovo disegno dell'universo di Destiny è in realtà un trittico, di cui Oltre la Luce è la prima parte, che porterà i guardiani a esplorare aree ignote e sconfiggere terribili nemici. La storia di questa espansione mette i guardiani contro i casati dei caduti, che hanno creato un nuovo impero su Europa, il satellite ghiacciato di Giove: Eramis, Kell dell'Oscurità, ha deciso di sfruttare il potere della stasi per restaurare la gloria del suo popolo e starà quindi ai giocatori penetrare nel Centro Futuristico Bray dell'Età dell'Oro e scoprire i segreti nascosti sotto l'antico ghiaccio in una campagna dalla buona longevità.
Accogli l'Oscurità
Le meccaniche di Destiny 2 apprezzate dai giocatori tornano anche in Oltre la Luce, che sceglie d'introdurre una nuova sottoclasse: il potere elementale della stasi infatti potrà essere sfruttato per rallentare il tempo e persino per bloccare alcuni nemici che, se sconfitti da congelati, rilasceranno schegge in grado di danneggiare gli avversari. Tante novità anche per le Super, come ad esempio la bolla di stasi che potrà essere evocata dai Cacciatori per rallentare il campo di battaglia, oppure le sfere degli stregoni in grado di congelare istantaneamente i rivali. I Titani, infine, potranno scatenare un terremoto glaciale oppure sfruttare il freddo per crearsi un'ulteriore difesa.
Le novità della stasi, così come quelle offerte da Europa, sono però di breve durata: dietro alle apparenze infatti molto presto ci si accorgerà di avere davanti il solito, vecchio Destiny 2, nel bene e nel male. Il meteo dinamico proposto per il satellite di Giove, per quanto incredibilmente d'effetto durante le prime ore di gioco, perderà progressivamente di efficacia con il passare del tempo, così come un'ambientazione che si rivelerà a conti fatti più vuota del previsto e che obbligherà a lunghe traversate di zone brulle e vuote.
