Giant Machines 2017 – Recensione Speedrun
Pubblicare un nuovo gioco nel 2025 richiede un certo standard di qualità, che questa sia alta è il minimo. Si può anche giocare con le caratteristiche e i limiti auto-imposti ad esempio lavorare in 8 bit, usare una grafica cartoon o altri tipi di caratteristiche, ma se ci si prende la briga di fare un simulatore o, peggio ancora, di fare un porting di un simulatore di quasi 10 anni fa senza nessuna modifica allora si parte già male. Abbiamo per le mani Giant Machines 2017 di cui vi racconteremo i dettagli nella nostra recensione Speedrun. Le cose però non si mettono proprio bene sin dall'inizio.
“Quanto grande deve essere il macchinario?” “Sì”
Giant Machines 2017 è un titolo simulativo che prende a piene mani dalla lunga tradizione che arriva sin dai primi Farming Simulator (e similari) sin a partire dai primi anni 2000. In questo caso avremo a che fare con i più grandi macchinari del mondo, come la Bagger 293, attualmente la scavatrice più grande del mondo, ma guideremo anche i camion da cava, le piattaforme per muovere gli Space Shuttle (seppure non più operativo e il cui ultimo volo è avvenuto nel 2011, sei anni prima dell'uscita di questo gioco), gru da porto e molto altro.
A livello di ricostruzione digitale, non possiamo dire molto anche perché è praticamente impossibile che una singola persona possa aver visto con i suoi occhi le macchine di cui saremo gli operatori. Nonostante questo, basandoci sulle fotografie e i diagrammi disponibili online, possiamo dire con una discreta certezza che il team di sviluppo ha svolto un lavoro abbastanza certosino nel ricostruire i macchinari nel loro complesso. Ma, sin dalle primissime fasi di gioco, ci scontreremo con delle attività che ci lasciano quantomeno perplessi, se non del tutto sconfortati.

Raccontami una storia (al telefono)
Il gioco è diviso in quattordici missioni che permettono di vedere sei diverse parti del mondo, tra cui Groenlandia, Canada e Florida, e ci mette alla guida di macchinari estremi. Sin dalle fasi iniziali del gioco avremo i contatti solo ed esclusivamente (come in altri simulatori) con un capo o presunto tale che ci dà gli ordini al telefono e supervisiona le nostre azioni, indirizzandoci a fare quello che è necessario. Ora, se vogliamo essere puntigliosi e “simulativi”, ci aspetteremmo anche delle linee di dialogo di risposta mentre la realtà ci dimostra che saremo semplicemente dei servi obbedienti.
Non che sia un male, ma contando che stiamo lavorando avremmo potuto vedere qualcosa di più. Le missioni risultano tutte legate tra loro e dopo essere passati per i luoghi di mezzo mondo, culmineremo la nostra esperienza in Florida, con l'obbiettivo di far lanciare uno Space Shuttle, per quanto sia ovviamente impossibile per una sola persona riuscirci. Ma lasciamo il beneficio del dubbio…

One-man-show
Giant Machines 2017 ci mette nei panni di un anonimo (e a-corporeo, dato che saremo un fantasma senza corpo) operatore di mezzi estremi che ha la fortuna di essere l'unico in cantiere e l'unico che sa guidare tutto, sa fare tutto e sa addirittura quasi volare, praticamente un superuomo. Tra le cose più assurde che abbiamo visto c'è sicuramente la salita di una scala alla marinara alta decine di metri senza nessun tipo di protezione né di gabbia che faccia quantomeno finta di simulare le condizioni minime di sicurezza da dover osservare in un luogo di lavoro.
Ma, a parte quello, una cosa che fa assolutamente ridere è essere deputato a usare la gru, il camion, la scavatrice e tutto il necessario, a mò di one-man-show, quando nella realtà non è assolutamente così, in nome della produttività e dell'efficienza. Alla faccia del simulator. Inoltre, andando a vedere un punto di vista tecnico, il gioco è terribile per la qualità grafica generale, il realismo degli ambienti (ad esempio il Bagger 293 lavora in una miniera di lignite che è carbone, mentre nel gioco è tutto color terra chiaro, decisamente non “simulativo”) e anche i macchinari lasciano più di qualche dubbio sulla loro effettiva fedeltà. Insomma, un mezzo disastro di gameplay e tecnico, nonché un porting decisamente rivedibile.
Il Platino di Giant Machines 2017
Giant Machines 2017 presenta una lista trofei composta da 10 coppe, divise in 4 di bronzo, 3 d'argento, 3 d'oro e nessun Platino. Purtroppo gli sviluppatori non hanno voluto aggiungere il trofeo più prestigioso, forse per pigrizia o forse per la qualità scadente del gioco in sé. È un peccato perché un Platino accessibile sarebbe stato l'unico vero motivo per passare del tempo sul titolo, ma anche questa spinta viene a mancare, purtroppo. Nonostante questo, ottenere il 100% dei trofei richiede sostanzialmente di completare tutte le missioni della storia e di fare anche un po' di danni, ma lasciamo a voi il piacere della scoperta.
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