Sirius Valantine

Gita in campagna

La prima cosa che si nota appena avviato Metro Exodus è che il gioco risulta “appesantito”. Rispetto ai capitoli precedenti, ogni movenza del personaggio è più lenta, che si tratti di muovere la visuale, di saltare, di aprire lo zaino, di caricare la torcia, eccetera. Non se questo sia dovuto al tentativo di rendere più marcata la struttura survival del terzo gioco, o se più semplicemente si tratti di un porting mal fatto da console. Ad ogni modo, abituatisi a questo, l’altro grande cambiamento che non si potrà non notare subito è la scomparsa del sistema economico basato sui proiettili militari, poiché qui le risorse vanno recuperate sul campo o create tramite il nuovo sistema di crafting.

A dispetto del titolo, la storia a questo giro si svolge quasi interamente all’aperto, in un lungo viaggio attraverso la Russia post-apocalittica, con tutti i tipici stereotipi del genere presentati uno dopo l’altro: culti religiosi, cannibali, schiavisti, gente regredita a strutture sociali più selvagge e così via. Il mondo di gioco non è un unico open world ma è diviso in ampie mappe esplorabili, cosa che favorisce la diversificazione delle stesse senza sembrare un collage di zone geograficamente incompatibili tra loro. Tra una mappa e l’altra poi avremo modo di parlare con i nostri compagni di viaggio, e loro amano davvero TANTO parlare... spesso vi capiterà infatti di chiedervi se “quanto ancora questo monologo dovrà andare avanti?”. Sebbene l’intento fosse quello di approfondire il background dei compagni, il fatto che non vi sia alcuna interazione con loro se non l’ascolto passivo è davvero una pessima idea.

Ottimo il comparto tecnico e buona la resa del ray tracing nell’edizione Enanched. Sebbene non raggiunga i livelli di un pieno path tracing, l’illuminazione generale ne è comunque molto migliorata. Buono anche l’audio ambientale e le tracce musicali. In generale direi che si tratta di un’ottima conclusione per la trilogia di Metro, sebbene il finale lasci aperto le porte per un eventuale altro gioco. Riguardo i due dlc disponibili, I Due Colonelli è un breve racconto su un personaggio secondario appena accennato nell’avventura principale; non un approfondimento necessario ma è un’avventura gradevole. La Storia di Sam, invece, approfondisce l’unico dei comprimari lasciato in disparte durante la storia principale, narrando del suo destino dopo la conclusione della storia; si tratta di un contenuto più corposo con nuove aree da esplorare e dimostra come vi sia molto margine per narrare altre avventure nel mondo di Metro.