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Cover The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D per 3DS

Console: Nintendo 3DS
Sviluppo: Nintendo EAD & GREZZO
Pubblicazione: Nintendo
Data di Rilascio: 13 Gennaio 2015 Versione PAL
Modalità di gioco: 1 Giocatore
Genere: Action/Adventure

L'attesa è quasi finita! Finalmente sta per arrivare il remake tanto ambito dai fan e non solo! Si è parlato tanto di questo titolo, il quale fece scalpore anche all'epoca. Tra fan estremi, amatori e detrattori, Majora's Mask riuscì comunque ad essere un prodotto unico e particolare (pur arrivando dopo uno dei migliori giochi di tutti i tempi: sua maestà Ocarina of Time), nonché un grandissimo capolavoro con uno dei concept più geniali ed originali di sempre! E quest'oggi andiamo ad analizzare The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D, il remake che sta per approdare il 13 di questo mese, in esclusiva per Nintendo 3DS... Il ritorno tanto atteso, intriso di nuova luce!

Un gradito ritorno... in 3D!
Questo remake era veramente nell'aria da parecchio. Eiji Aonuma e co. ci hanno fatto soffrire per un bel po' di tempo, tra indizi ed altro, come ad esempio la maschera di Majora presente in A Link Between Worlds, oppure la presenza di Zelda Williams, figlia del celebre attore ormai scomparso, Robin Williams, all'E3 2014 o ancora un annuncio da parte del team GREZZOche cercava staff per dar vita ad una leggenda (loro che hanno riportato, insieme a Nintendo, Ocarina of Time su 3DS), e così via. Insomma, pur non lasciando trapelare nulla di ufficiale, era ormai chiaro che sarebbe arrivato questo remake, tanto atteso e desiderato, il quale apporta delle notevoli migliorie rispetto all'originale, sia a livello tecnico che puramente di gameplay, nonché delle gratificanti aggiunte. Un lavoro senza alcun dubbio più accurato e di gran lunga migliore rispetto a quello fatto per Ocarina of Time 3D, rendendo quindi Majora's Mask 3D uno dei migliori remake partoriti da Nintendo (e finalmente, aggiungerei).

In ogni caso, perché è così amato questo capitolo della saga Zelda? E perché, allo stesso tempo, per molti si è rivelato una delusione? Innanzitutto, diciamo che questo è uno degli episodi della saga più atipici che siano mai stati concepiti dalla Nintendo. Il suo concept è originalissimo, nonché molto particolare. Le tematiche che tocca ed affronta furono – e sono ancora oggi – del tutto differenti da quelle standard a cui la saga ci ha abituato; per non parlare poi dell'atmosfera, incentrata molto sul creepy e tetro, toccando dei concetti peculiari sulla morte e trattando anche con filosofia alcuni dei dubbi più ricorrenti della nostra vita. A tutto questo va poi aggiunto lo stile grafico cupo che donava quel tocco in più ed il pathos adatto per caratterizzare al meglio tutto ciò che il gioco affronta, però parlo appunto al passato poiché su 3DS un po' si è perso, dato che i colori sono di una tonalità molto più viva e accesa rispetto alla versione originale. Tuttavia, non si è perso quel fascino contemplato da un gameplay solido ed avvincente, intriso dalla magia di un concept caratterizzato dal connubio perfetto tra folle genialità e fresca originalità, immerse in un universo nato sì da Ocarina of Time, ma che si differenzia in modo assoluto da quest'ultimo, facendo vivere il videogiocatore in una realtà totalmente unica e molto particolare, lontana dall'epicità del suo prequel, toccando un'enfasi del tutto diversa. Mai scelta fu più saggia, perché nessun seguito sarebbe mai potuto essere lontanamente paragonabile a quello che è il miglior capitolo della saga... nessun prodotto sarebbe stato intenso come quello e quindi Nintendo decise bene di stravolgere tutto, pur mantenendo ciò che di buono aveva portato e rivoluzionato con OoT.

Ciononostante, quindi, il remake mantiene intatte tutte queste peculiarità e probabilmente sacrifica un po' il suo effetto cupo (ma comunque solo in parte, sia chiaro), ma in cambio dona un restyling strepitoso, pazzesco ed ineccepibile. La qualità raggiunta è veramente eccelsa e sopraffina ed ogni elemento e stato ritoccato con sapiente cura e maestria! Ogni tassello che forma il mondo di Termina ha subito delle superbe migliorie, rimodellando e rifinendo tutte le texture e i poligoni, con una pulizia incantevole e che colpisce all'occhio, svecchiando il gioco molto più del dovuto (essendo un titolo già troppo avanti per l'epoca). Stesso discorso dicasi per il design dei vari personaggi, tutti ridefiniti e ottimizzati e addirittura tutte le maschere hanno subito un restyling che si può notare già dall'apposito menù, nonché una volta indossate. Come ribadito, poi, i colori sono più vivi ed accesi rispetto a quelli scuri utilizzati su Nintendo 64 per donare l'effetto tetro, in parte dovuto in primis alle caratteristiche tecniche dell'hardware, ma bisogna anche dire che un ritocco ai colori era veramente necessario, dato che molte location all'ombra e quindi più scure erano il male su Nintendone, perché infatti non si riusciva ad intravedere nulla, mentre su 3DS, anche nei luoghi al buio, l'occhio non si sforza perché tutto è ben visibile e chiaro. Peccato non averlo potuto giocare e godere su New Nintendo 3DS, perché l'effetto 3D è veramente d'impatto!
La profondità riesce a donare davvero un senso di immedesimazione più viva ed intensa che sicuramente sulla nuova console avrebbe giovato di più visto che essa migliora proprio il 3D.

E per quanto riguarda la colonna sonora, come per il remake di OoT, non vi sono particolari cambiamenti, il che risulta comunque un bene, data la maestosità della soundtrack composta dal maestro Koji Kondo per questo superbo titolo. Ogni traccia composta trasuda in ogni singola nota quel misto perfetto di emozioni e sentimenti che arrivano a toccare anche l'inquietante, in modo tale da rendere ancora più viva e a tratti tenebrosa l'atmosfera particolare del gioco.

La maschera di Majora...
Seppur si tratti di un remake, molti si avvicineranno a questo capitolo di Zelda proprio grazie a questa riproposizione per Nintendo 3DS, pertanto una ripassatina sulla trama non farà di certo male: tutto ruota intorno alla maschera di Majora, come può suggerire anche il titolo del gioco. Essa è una maschera intrisa da un'aura malvagia che influenza la mente di chi la indossa, portandolo a commettere infrazioni ed atrocità. Le origini sono del tutto sconosciute e la tribù di appartenenza è scomparsa e nessuno sa che fine abbia fatto, lasciando un'alone di mistero dietro a tutto ciò.

Il nostro eroe si troverà coinvolto in un'avventura in modo del tutto casuale. Egli, dopo le vicende di Ocarina of Time parte alla ricerca di un'amica (chi, non ci è dato sapere, ma possiamo immaginare...) e durante il cammino si imbatterà in Skull Kid, il quale indossa proprio la maschera di Majora, rubata all'Happy Mask Salesman (il felice venditore di maschere) che tutti abbiamo avuto modo di conoscere nel prequel (così come Skull Kid). Il cattivo di turno, importunerà Link e gli ruberà la cavalla, Epona e l'Ocarina del Tempo... un regalo della principessa Zelda; così, il nostro eroe si avventa subito all'inseguimento di Skull Kid, aggrappandosi proprio alla sua cavalla e dopo una serie di peripezie si ritroverà trasformato in un Deku da quest'ultimo, raggiungendo poi il mondo parallelo di Termina, dove le cose non sembrano delle migliori: mancano tre giorni di tempo prima che la (stramba) luna si schianti su Clock Town (adattata in Cronopoli... lasciamo stare), distruggendo quindi tutto il mondo. Ed è proprio alla mezzanotte del terzo giorno che ci sarà anche il Carnevale del tempo, ma resta una ricorrenza che gli abitanti non potranno festeggiare in quanto la fine è ormai vicina!
Ci ritroveremo quindi in un mondo sconosciuto e come se non bastasse non con le nostre sembianze originali.

Il compito iniziale sarà quindi quello di recuperare l'ocarina dalle grinfie di Skull Kid e cercare un modo per tornare normali e nel proprio mondo di appartenenza... finché la stessa ocarina non si rivelerà l'unico mezzo per affrontare la minaccia della luna, nonché un metodo per tornare alle sembianze originali. Ed è qui che il vero scopo di Link si paleserà dinanzi a noi, ossia quando egli saprà che per tornare nel suo mondo dovrà prima in qualche modo risolvere i problemi di Termina e, soprattutto, restituire al venditore di maschere la maschera di Majora per evitare altro male. Scoprendo di poter alterare il corso del tempo, nonché di tornare al primo giorno non appena la situazione si fa critica, Link si avventurerà alla ricerca dei quattro templi presenti in Termina, superando numerosi ostacoli e varie peripezie, finché non otterrà ciò per cui lotta!

E se il concept di trama risulta particolarissimo, unico ed originale, come il tutto viene adattato ed implementato al gameplay lo sarà ancora di più! Majora's Mask riesce veramente a sfruttare al meglio l'idea geniale dei viaggi nel tempo e dei tre giorni alla fine del mondo, in un modo impeccabile e semplice, rendendo non solo questo episodio uno dei più atipici e particolari della saga, ma anche uno dei titoli più sorprendenti di sempre! E se il lavoro all'epoca fu superbo, rivivere il tutto in questo splendido remake con i dovuti accorgimenti, aggiunte e migliorie, rende l'esperienza di gioco ancor più eccelsa rispetto all'epoca, nonché per tutti, sia per coloro che come me hanno avuto modo di godersi Majora's Mask ai tempi della sua uscita, sia per chi si avvicinerà la prima volta a questo capitolo.

Come per la versione originale, anche il remake prende tutta la struttura dal prequel per 3DS. Quindi, tutto quello che di buono è stato implementato in OoT 3D lo ritroveremo in questo episodio, con piccole migliorie non indifferenti. Avremo gli appositi quattro slot per gli item e gli equipaggiamenti anziché i tre della versione originale, mentre altri due saranno già riservati all'ocarina e all'immaginografo, per un totale quindi di sei slot sfruttati anziché tre. A differenza del prequel, siccome il New 3DS dispone di un secondo analogico, Majora's Mask 3D supporterà anche il Circle Pad Pro, periferica che torna finalmente attiva dopo anni di inutilizzo. Sembrerà cosa da poco, ma poter controllare e gestire la telecamera a piacimento dona nuova linfa al gameplay, permettendo anche un controllo maggiore nei vari combattimenti e non solo, lo stesso infatti dicasi per quando si utilizzano le particolarità delle maschere di trasformazione. È proprio questo, poi, il punto forte del gioco: esso si basa su una vasta gamma di maschere, ognuna delle quali utile per una determinata situazione di gioco e per poter ottenere quindi qualcosa, ma tre in particolare (o meglio quattro, se consideriamo la maschera finale, Fierce Deity Mask) permettono a Link di assumere le sembianze di un Deku, di un Goron e di uno Zora. Ognuna di esse dona quindi a Link le abilità speciali delle rispettive razze: diventando Deku Link, ottiene l'abilità di entrare nei fiori Deku e di poter dunque volare per un po' di tempo, nonché di sparare delle bolle; trasformandosi in Goron Link, invece, egli potrà contare su una forza bruta di gran lunga superiore alla norma, così da poter premere interruttori più grossi o spostare blocchi enormi e tante altre piccolezze, con in più la possibilità di roteare su se stesso a mo' di ruota, tipica caratteristica dei Goron.
In Zora Link, chiaramente, il nostro eroe acquisisce l'abilità di nuotare come un pesce e di non annegare siccome potrà respirare anche sott'acqua.

Tutte e tre le trasformazioni hanno poi subito delle notevoli migliorie e dei piccoli accorgimenti. Sarà presente un mirino quando sparerete le bolle con Deku Link, senza contare che quest'ultima sarà caricata più velocemente e non verrà rilasciata se non gonfia al massimo. Nella trasformazione in Goron, invece, Link esegue gli attacchi in modo molto più veloce rispetto alla versione originale e qui sarà possibile roteare semplicemente premendo il tasto A una sola volta, anziché tenerlo premuto, e poi andando avanti, in modo da poter utilizzare il secondo analogico per gestire la telecamera. Con Zora Link, ritroviamo sempre gli attacchi eseguiti più velocemente e un cambiamento nei comandi del nuoto.
Come l'originale, il titolo si sviluppa in quattro dungeon principali dove vengono sfruttate al meglio tutte le abilità delle maschere di trasformazione, oltre che contare su puzzle veramente particolari ed interessanti, alcuni dei quali veramente ostici. Unico neo è che la struttura di questi nel design non è molto ispirata e purtroppo solo i miglioramenti grafici non bastano. A tratti, infatti, risultano un pochino incasinati, soprattutto gli ultimi (ma più a livello estetico). Ciononostante, i dungeon restano comunque di qualità e sfruttano al meglio tutte le trasformazioni, con enigmi ad hoc per ottenere il massimo rendimento delle caratteristiche di ognuna di esse. Cosa molto importante è che in questo remake le boss battle hanno subito delle modifiche! Si passa da quelle leggere dei primi due dungeon, a quelle più complesse degli ultimi due, dove davvero gli sviluppatori si sono sbizzarriti, aggiungendo fasi di combattimento in più, dannatamente avvincenti tra l'altro, rendendole così una sorpresa anche per coloro che hanno giocato l'originale e donando un tasso di impegno più elevato, tra l'altro, il che è ben gradito.
Per quanto riguarda gli equipaggiamenti, ci troveremo dinanzi a molte armi viste sicuramente in Ocarina of Time. Elemento interessante è che potrete finalmente equipaggiare le diverse frecce magiche contemporaneamente, rendendo il tutto più immediato e d'impatto.

Una delle modifiche migliori è senza alcun dubbio quella apportata al Bomber's Notebook, il quale risulta molto più completo, adesso. Se prima avevamo solo la lista di un certo numero di personaggi e ciò che svolgono nell'arco dei tre giorni, ora tramite la nuova versione avremo modo di tener d'occhio tutti gli eventi in cui ci imbatteremo nel corso del gioco, così da non perdere di vista nulla. Ogni evento verrà infatti riportato come Evento in corso di indagine, mentre quelli completi finiranno nella voce Eventi Risolti, ma non mancheranno dei pettegolezzi, i quali non sono altro che suggerimenti da parte dei vari Bombers che in questo remake vengono salvati e riportati nel nuovo Bomber's Notebook nell'apposita voce. Così, avendo ogni notizia e suggerimento a portata di mano, il giocatore avrà modo di controllare qualsiasi cosa quando e come gli pare. Potrete persino mettere una Sveglia se ad una determinata ora succede qualcosa e non volete dimenticare, così da potersi concentrare tranquillamente sulla missione principale, senza la preoccupazione di perdersi un qualsivoglia evento secondario o quel che sia, dato che Tatl (adattata in Taya) vi avviserà allo scoccare dell'ora in cui avete selezionato la sveglia.

La particolarità di questo Zelda è come esso si sviluppa nei tre giorni di tempo attraverso gli eventi principali e le molteplici e fantastiche subquest (tra le migliori in assoluto della saga), le quali vengono attivate ognuna in un certo modo e quindi molto spesso ci si trova nella situazione che facendo una determinata cosa non faccia attivare un'altra, e viceversa, il che implica che spesso e volentieri i vari eventi vanno risolti in ordine diverso per ottenere tutto quello che si cerca dai vari personaggi del gioco. Mai come in nessun episodio della saga, vi è stato un rapporto così importante tra Link e i personaggi secondari nella saga di Zelda, nonché la cura così estrema in ogni singolo dettaglio e dialogo, ma questo capitolo resta particolare anche per questo. Strutturandosi in tre giorni di tempo, ogni personaggio conduce le proprie attività e in base alle nostre scelte le loro azioni possono cambiare ed influire nel mondo di Termina. Gli scenari possibili sono davvero molteplici e quindi per fare tutto al 100% sarà necessario rifare ogni cosa in tutti gli ordini possibili, per ottenere tutto quel che serve. Oggi non è sicuramente nulla proprio di nuovo (anche se non si vede sempre accurato in tal modo), ma pensate cosa fu per l'anno 2000. Inoltre, una caratteristica interessante è che con la melodia dedicata al mandare in avanti il tempo ora è possibile selezionare l'orario a piacimento, mentre nell'originale vi era solo il passaggio dalla mattina alla sera e viceversa. Nel remake, invece, potrete selezionare qualsiasi ora della giornata, in questo modo vengono annullati anche alcuni tempi morti di gioco che possono capitare soprattutto una volta che lo si conosce abbastanza, dovendo fare subquest ed eventi secondari (specie quando a volte vanno ripetuti per ottenere delle cose o altro). A tutto questo vi è inoltre la possibilità di pescare in due aree specifiche di Termina, un'aggiunta molto particolare che permette anche di sfruttare in modo diverso le maschere presenti nel gioco per catturare pesci diversi. Ovviamente, oltre alle maschere, potrete sfruttare anche i cambiamenti climatici dei tre giorni, infatti alcuni pesci usciranno allo scoperto solo con la pioggia (e qui potrete sfruttare pure la Song of Storms) oppure quando la terra trema (mentre qui dovrete attendere il terzo giorno, dato che la luna sarà più vicina e farà quindi tremare tutto). Tutti i pesci catturati saranno poi riportati in una sorta di diario che si trova proprio nelle due aree da pesca.

Per chi non lo sapesse, una volta tornati al primo giorno, tutti gli eventi si "azzereranno", quindi ogni cosa tornerà all'inizio, ma non verranno persi i progressi fatti (chiaramente) e gli oggetti e gli equipaggiamenti ottenuti, ma i dungeon potranno essere riaffrontati nuovamente, così come la boss battle. Chiaramente non sarà necessario rifare tutto, infatti all'entrata di ogni dungeon vi sarà un portale che porta direttamente alla stanza del boss. Ovviamente, sconfiggere nuovamente il boss di un dungeon serve per "bonificare" l'area ed ottenere quindi dei cambiamenti ambientali e non solo che risulteranno poi utili ai fini delle subquest e quant'altro. In ogni tempio ci sono inoltre 15 fatine da raccogliere. Le ubicazioni sono rimaste più o meno tutte fedeli alla versione originale, e solo qualcuna è stata spostata, ma niente di grave.

Parlando invece delle caratteristiche del Nintendo 3DS, esso viene sfruttato come già visto in Ocarina of Time 3D, ma vi sono delle particolarità in più, come ad esempio la possibilità di poter modificare le opzioni di gioco, come ad esempio abilitare o meno il Circle Pad Pro, aumentare il volume, modificare l'asse della telecamera tra normale ed invertito ed altro ancora, tra cui la possibilità di rimuovere o meno i sensori di movimento, che per quanto divertenti e simpatici, per alcuni possono risultare un fastidio (quindi una comodità per coloro che li hanno odiati nel prequel). Insomma, quindi, a seconda di come uno gioca, così imposterà le opzioni della propria partita. La mappa sarà sempre visibile sul touch screen e sarà possibile anche zoomare, per avere una visione più chiara di quello che c'è sullo schermo superiore.

Il titolo in se dispone di soli quattro dungeon e potrebbe sembrare poco longevo, ma possiamo assicurarvi che per risolvere ogni parte pre-dungeon implica il dover impegnarsi per molto tempo, senza contare che se si vuol analizzare ogni singolo aspetto del gioco per parlare con tutti i personaggi ed approfondire tutti i legami tra di loro e scoprire tutti i segreti presenti nel mondo di Termina, allora Majora's Mask 3D diventa davvero infinito ed intenso. Le subquest sono molteplici, così come i minigiochi e le tante cose da fare. Ogni maschera servirà per un obiettivo in particolare e tutte avranno quindi una loro importanza ai fini del completamento globale del gioco, senza dimenticare che raccogliendo tutte e 23 maschere permette di ottenere la maschera finale: Fierce Deity Mask!

Per concludere, a differenza della versione originale, il sistema di salvataggio è stato reso più accessibile e meno frustrante. Questa volta non si salverà tornando indietro nel tempo, ma tal cosa sarà possibile attraverso le statue dei gufi (che nell'originale servivano per il salvataggio rapido) e altre particolari statue poste un po' ovunque nel gioco, così da rendere appunto meno frustrante il tutto, specie per coloro che si avvicinano alla saga tramite questo episodio o che comunque ci giocano per la prima volta. Il nuovo sistema di salvataggio potrebbe sembrare una miglioria da poco, ma gioco alla mano risulterà invece manna dal cielo!

Giudizio Finale
Manca ormai poco per mettere le mani su quello che a conti fatti è uno dei migliori remake sviluppati da Nintendo. La versione originale per Nintendo 64 resta indubbiamente eccezionale, ma questo remake migliora tutto quello che rendeva a tratti frustrante o comunque lento in alcuni frangenti questo episodio. Come se non bastasse, le varie aggiunte sono veramente manna dal cielo e rendono questo già di per se fantastico titolo ancora più avvincente, fresco e svecchiato. A tutto questo vanno menzionate sicuramente le boss battle migliorate e rese di gran lunga più intense ed avvincenti, così da risultare una sorpresa per tutti, anche chi il titolo lo ha già giocato in passato su Nintendo 64. Intriso di nuova luce, The Legend of Zelda: Majora's Mask 3D sta per arrivare, riconfermandosi come capolavoro assoluto e tra i migliori episodi della saga, riproponendo una delle formule più geniali e determinanti di sempre!
Se avete un 3DS, non potete proprio lasciarvelo scappare! Questa è l'occasione buona per i fan di rispolverarlo, ma anche per far avvicinare tutti quelli che se lo son perso in passato o che l'hanno snobbato perché non capito del tutto all'epoca, arrivando dopo un capolavoro eccelso come Ocarina of Time. Seconda chance quindi d'obbligo e considerando che è tradotto completamente in italiano, è veramente già un valido motivo per tutti di comprarlo, perché riviverlo potendo capire tutto è veramente un'altra cosa (non per altro ho avuto modo di finirlo al 100% giocandolo su 3DS). Alcuni adattamenti fanno un po' sorridere, ma il lavoro di traduzione nel complesso è di buonissima fattura (e fortunatamente non hanno storpiato tutti i nomi dei personaggi). Non ci son più scuse per nessuno... Questa pietra miliare va recuperata, senza se e senza ma!

Pro:
- È Majora's Mask... migliorato in toto!
- Bomber's Notebook di gran lunga più immediato e curato rispetto alla versione originale
- Boss Battle modificate e in meglio
- Possibilità di gestire la telecamera col secondo analogico (supportando il Circle Pad Pro)

Contro:
- I pochissimi difetti dell'originale sono stati qui risolti... ergo, di contro ce n'è solo uno: finisce!

Valutazione
Grafica: 10/10
Sonoro: 9.5/10
Giocabilità: 9.5/10
Longevità: 10/10
Trama: 10/10
Voto
9.8

IlLore

ha scritto una recensione su The Legend of Zelda

Cover The Legend of Zelda per NES

Console: NES
Sviluppo: Nintendo EAD
Pubblicazione: Nintendo
Data di Rilascio: Febbraio 1986
Modalità di gioco: 1 Giocatore
Genere: Action RPG

Un nome, una leggenda! Questa è la prima cosa che richiama la mente quando si pensa alla gloriosa saga The Legend of Zelda, ed oggi voglio parlarvi proprio del capitolo omonimo, il primo in assoluto del brand, ideato da Shigeru Miyamoto, padre anche del celebre idraulico baffuto, Super Mario.
Approdato sugli scaffali giapponesi nel lontano Febbraio del 1986, per Famicom Disk System, TLoZ ebbe subito successo.
Il gioco infatti mischia azione, esplorazione e puzzle, il classico Action RPG, e il titolo in questione fu uno dei primi di questo genere a sfruttare pienamente le potenzialità, sebbene non sia il primo nella storia in ordine cronologico, ma si è piazziato, con gli anni, come suo pilastro portante. Non vi è infatti Action RPG che non sia, anche vagamente, ispirato al brand di maestro Miyamoto.
TLoZ fu ideato e diretto dal popolare game designer giapponese e fu sviluppato da Nintendo EAD (che tutt'oggi si occupa delle saghe di Mario e Zelda), mentre la colonna sonora fu composta dal mitico Koji Kondo, sommo creatore dei motivetti più famosi del gioco.

Gli 8 Frammenti di Triforza sparsi per Hyrule
Il titolo in questione è ambientato ad Hyrule e Link, il noto protagonista, avrà il compito di salvare la Principessa Zelda dalle grinfie del signore dei Moblin, Ganon, il quale vuole impossessarsi della Triforza che però viene spezzata in otto frammenti e sarà proprio il nostro protagonista che dovrà occuparsi di recuperarli e ricomporre il sacro triangolo e sconfiggere il suo acerrimo cinghiale nemico.
Questa è grossomodo la trama principale del gioco che col tempo si è man mano sviluppata; infatti la saga vanta di tanti capitoli ambientati tutti in periodi differenti e con l'ultima avventura, Skyward Sword, abbiamo anche visto dove tutto ebbe inizio.
Tornando a noi, TLoZ, ovviamente, è in grafica 2D con visuale a volo d'uccello. I design, per quanto semplici, risultano davvero ben curati nei minimi dettagli e l'overworld da esplorare è molto vasta (tenendo conto anche dell'epoca in cui il gioco uscì), con tante cose da scoprire ed elementi con cui interagire, nonché zeppa di mostri da affrontare. Ovviamente non finisce qui perché ci saranno anche dei dungeon, tutti strutturati in maniera differente e caratterizzati da vari colori, ognuno infatti e colorato diversamente. Inoltre le mappe di ogni dungeon hanno forme di vari oggetti, come ad esempio quella di un teschio, di un serpente, di un leone, etc., ed infatti il nome di ognuno di questi viene attribuito in basa alla propria forma. Una trovata che per quanto possa risultare banale, è invece molto originale e senza saperlo difficilmente ci farete caso, perché sarete molto più concentrati a superare i vari rompicapi e l'orda di nemici.
Per quanto riguarda la componente sonora non vi è nulla da segnalare, infatti ogni semplice suono è riproposto con maestria dall'8-Bit di Nintendo e qui vi imbatterete nei Jingle storici della serie; la colonna sonora poi è davvero molto bella, infatti ogni OST è graziosa e azzeccata per ogni situazione; peccato solo che non ne sono poi molte, infatti avrei preferito musiche diverse in ogni dungeon, mentre invece sono tutte uguali, tranne nell'ultimo in cui vi è un'altra OST...ma forse pretendevo un po' troppo, eppure penso che non sarebbe stata malvagia come cosa.
Detto questo, c'è comunque da fare un plauso a Koji Kondo che è riuscito a creare quelle che ormai sono le musiche storiche della saga, vi basti ascoltare l'Intro Theme di questo episodio.
Inoltre una piccola curiosità, che sicuramente per i più attenti non sarà saltata all'orecchio: la musica del flauto dolce, che trovate nel quinto dungeon, è stata poi riadattata e completata, divenendo l'Intro Theme di Zelda Ocarina of Time, inoltre in Super Mario Bros 3, il flauto che permette di andare nella Warp Zone emette la stessa melodia.

Impugna la spada ed avventurati per Hyrule...preparati a combattere!
TLoZ vanta di una struttura di gioco davvero incredibile, tenendo anche conto che nel 1986 i videogiocatori erano più abituati a shooters e platform vari che li potevi finire in un giorno. Zelda invece no! Necessita di più tempo ed infatti fu uno dei primi giochi a supportare il salvataggio su cartuccia.
Come capostipite della serie, le cose da fare sono bene o male le stesse: esplorare Hyrule, trovare i vari dungeon, superarli e prendere l'oggetto nascosto al suo interno (oltre ai frammenti di Triforza necessari per finire poi il gioco), combattere con nemici inferiori e boss e salvare la principessa Zelda. Questa ovviamente è una spiegazione super concisa, ma, suppergiù, questa è la componente principale di ogni episodio della saga.
Prendere confidenza con i comandi non risulterà difficile, dato che i tasti da imparare sono solamente due; A servirà per controllare la spada e questa, se avrete l'energia al massimo, verrà sparata come una sorta di proiettile per colpire i nemici lontani. Il tasto B, invece, verrà sfruttato per utilizzare i vari equipaggiamenti che troverete nel corso dell'avventura e potrete cambiarli semplicemente andando nel menù start. Ovviamente ci saranno anche alcuni oggetti, come la zattera o la scala, che vengono utilizzati in automatico in prossimità del luogo in cui occore l'oggetto opportuno e, infine, vi saranno anche degli accessori utili per dimezzare i danni, ad esempio l'anello azzurro.
Tra i vari equipaggiamenti, quelli più importanti sono: le bombe, utili per sconfiggere alcuni mostri e per rompere alcuni muri fasulli che emettono un suono diverso se toccati con la spada; il boomerang, per freezare i nemici (non tutti chiaramente) e per raccogliere oggetti e rupie lontane; il bracciale del potere, che vi permetterà di spostare blocchi pesanti che ostacolano il vostro cammino (ovviamente questo non c'è bisogno di selezionarlo nel menù, siccome è uno degli oggetti permanenti); l'arco, per colpire i nemici lontani qualora non abbiate l'energia al massimo con la spada, inoltre sarà necessario contro alcuni mostri la cui spada non li scalfisce; la candela blu, che servirà per bruciare i cespugli ed illuminare le stanze buie, ma non potrà essere utilizzata più di una volta a schermo (fin quando non troverete quella rossa, che potrete utilizzare più volte).
Come la candela, anche altri oggetti avranno dei potenziamenti, soprattutto la spada che arriva fino al Lv 3.

Per terminare il gioco dovrete superare ben 9 ardui dungeon, dopodiché, se non siete ancora sazi e avete sete di avventura, potrete ricominciare il gioco nella 2nd Quest, modalità molto più difficile. Inoltre sappiate che nei dungeon l'ordine delle stanze sarà diverso, tipico delle classiche modalità Master Quest della serie.

Giudizio Finale
The Legend of Zelda non sarà di certo il capitolo più bello della saga, ma bisogna comunque tener conto che si tratta del capostipite della serie e che ogni episodio ha comunque perfezionato il genere nato sull'8-Bit Nintendo, sia per quanto concerne la struttura di gioco che il gameplay.
Nonostante tutto, questo capitolo, resta comunque un capolavoro e chiunque si definisce appassionato di videogiochi e non abbia giocato a questo Zelda non può, secondo me, ritenersi tale; percui il mio consiglio è quello di rimediare al più presto, anche perché non ci sarà da pentirsene.
Il titolo da cui tutto è cominciato e chissà se Shigeru Miyamoto si aspettava che da questo episodio, nato dalle sue avventure immaginarie nei boschi dietro casa sua, sarebbe nata una saga che ora ha raggiunto un traguardo importante come il 25esimo anniversario.

Pro:
Gioco innovativo per l'epoca
Giocabilità incredibile
Longevità superba
Dungeon ben strutturati e complessi, nonché differenti tra di loro
Musiche bellissime...

Contro:
Abbastanza difficile
...però qualcuna in più sarebbe stata gradita
Finisce

Valutazione
Grafica: 9/10
Sonoro: 9/10
Giocabilità: 10/10
Longevità: 9.5/10
Trama: 8.5/10
Voto
9

9

Voto assegnato da IlLore
Media utenti: 8.6

IlLore
Cover The Legend of Zelda: A Link to the Past per Snes

Console: Super Nintendo
Sviluppo: Nintendo EAD
Pubblicazione: Nintendo
Data di Rilascio: 24 Settembre 1992 Versione PAL
Modalità di gioco: Giocatore singolo
Genere: Action RPG

The Legend of Zelda - A Link to the Past rappresenta, per noi fan e collezionisti della rispettiva saga Nintendo, uno di quei pezzi di storia indelebili nel mondo dei videogames. Si tratta di uno degli episodi più rari in edizione normale PAL ITA GIG, quindi un pezzo importante da collezione della softeca Super Nintendo.
Ma questo Zelda è tant'altro...un titolo straordinario dotato di vera essenza videoludica; caratterizzato da una trama superba e che non pecca in alcun punto, attorniato da un comparto tecnico sopraffino dove ogni dettaglio è reso alla perfezione ed incanta già dal primo sguardo (soprattutto nel 92', periodo in cui uscì il gioco) e un buon orecchio non può non udire, gia nelle battute iniziali di gioco, una colonna sonora incantevole che con la sua grazie riesce a trasmettere sentite emozioni. Tutto questo viene reso unico poi da un gameplay spettacolare, semplice ma nel suo complesso avvincente e che regala sane ore di adrenalina, divertimento e spettacolo!
Ma andiamo punto per punto ed analizziamo sotto ogni aspetto questo strepitoso episodio di una saga che, ancora oggi, riesce a regalare un'esperienza di gioco notevole.

Una spada misteriosa!
Hyrule è in pericolo! Il male ha ormai colpito questo regno che ha bisogno di un eroe. Eroe che possa mettere fine all'onda demoniaca che il popolo non riesce a contrastare. L'unico che possa maneggiare la lama leggendaria che ha il potere di esorcizzare il male: la Master Sword, spada protagonista in più episodi della saga.
Il valoroso eroe sarà Link (il nome è comunque a vostra scelta), ancora ignaro del suo destino che decide di seguire suo zio nel Castello di Hyrule, luogo in cui misteriosi avvenimenti hanno provocato la scomparsa di 6 saggi. C'è infatti l'influsso malvagio del perfido stregone Aganhim, il quale, oltre ad aver teletrasportato in una sconosciuta dimensione i 6 saggi, ha anche catturato la principessa Zelda, rinchiudendola nelle prigioni del castello.
Proprio lo zio di Link è diretto al castello per andare a salvare la gentil donzella, ma le guardie lo fanno perdere i sensi e Link riesce a scoprire un passaggio segreto grazie ad un messaggio telepatico da parte della principessa e proprio lì trova suo zio che gli lascia la propria spada. L'entrata del castello è proprio vicina al passaggio e così Link dovrà salvare Zelda per evitare che anch'ella venga teletrasportata nell'altra dimensione. Si scoprirà poi dal saggio Sahasrahla che vi è soltanto un arma in grado di sconfiggere Aganhim, ed è la Master Sword. Per estrarla però sono necessari i tre Ciondoli Magici che, a seconda di come narra la leggenda, solo il prescelto può possedere per estrarre dunque la spada leggendaria.
Molti eventi ed alcuni colpi di scena renderanno davvero unica l'avventura di questo titolo, ma lascerò però scoprire a voi tutta la bellezza e l'unicità di questo Zelda.

A spasso tra Light World e Dark World
Una delle novità più importanti che introdusse all'epoca TLoZ ALttP fu proprio la possibilità di spostarsi in due mondi paralleli, denominati Light World e Dark World. I due mondi non solo sono realizzati graficamente alla perfezione, ma sono anche ben strutturati per rendere possibile l'accesso nelle zone segrete grazie ai semplici portali nascosti un po' ovunque nel Light World e allo Specchio Magico che permette in qualsiasi punto del Dark World di tornare nel Light World. Inoltre, entrambi, sono colorati in modo sapiente e differentemente tra di loro, con design unici e mostri differenti da sconfiggere, proprio per caratterizzare al meglio i due mondi e per renderne maggiori le differenze. Non mancheranno poi i segreti da scoprire sempre grazie al passaggio tra i due mondi paralleli.
Il character design dei personaggi principali, dei mostri, dei boss e persino degli abitanti delle varie locazioni, sono davvero ben fatti con ottime animazioni. L'overworld è immenso e diventa due volte più grande visto che sono due mondi paralleli.
Nota positiva anche per i solidi effetti sonori realizzati in maniera davvero accurata. Il semplice suono che emettono le spade quando si colpiscono, oppure una semplice martellata, sono davvero caratterizzati egreggiamente e per quei tempi, ben venti anni fa, era davvero tutto (sent)dire.
Inoltre la colonna sonora è una delle migliori per Super Nintendo, per non dire in generale nella storia dei videogames. Koji Kondo e co. hanno composto delle OST davvero magnifiche ed emozionanti che mai nessuno potrà dimenticare non appena ascoltate. Esse sono bellissime ed azzeccate in ogni momento, in ogni luogo...ovunque. Perché la maestria è una dote che non si può imparare.
Nel complesso quindi TLoZ ALttP vanta di un comparto tecnico sopraffino...vale lo stesso anche per il gameplay? Scopriamolo insieme!

Solido Gameplay, insuperabile ancora oggi!
La domanda sopra trova risposta in questo paragrafo e viene già chiaramente svelata nel suo sottotitolo. Perché il gameplay del titolo in questione è davvero insuperabile ed ancora oggi questa formula vincente non riesce ad essere surclassata, venendo invece utilizzata come spunto per la creazione dei titoli odierni.
Questo Zelda dispone di una semplicità nella gestione dei comandi e nella struttura dei combattimenti davvero maestosa, perché tale semplicità è sinonimo di bellezza e allo stesso tempo di divertimento. Il risultato è davvero avvincente e il gioco ci mette a disposizione un vasto arsenale che tornerà utile in ogni momento del gioco e per superare varie sezioni. La maggior parte degli equipaggiamenti sono nascosti nei loro rispettivi dungeon e questi serviranno poi per andare avanti nell'avventura. Parlando poi proprio dei dungeon, essi sono strutturati in maniera davvero superba ed ognuno con varie caratteristiche, sia tecniche che di natura di gameplay (alcuni più incentrati per i combattimenti, altri sugli enigmi, etc.), con vari enigmi da superare, combattimenti da affrontare e oggetti da trovare come: la mappa, utile per sapere tutta la struttura di un dungeon, la bussola che permette di individuare la posizione dei tesori e la Boss Key che servirà per aprire non solo la porta della sezione prima del Boss, ma anche il grande forziere dove vi è al suo interno l'oggetto principale del dungeon.
Link potrà inoltre essere potenziato grazie ai vari Pieces of Heart nascosti in tutta Hyrule (senza contare gli Heart Container alla fine del dungeon), alle tuniche che permettono una maggiore resistenza agli attacchi e alle spade, suddivise in ben quattro livelli di potenza.
La quest principale, per chi si avventura la prima volta, è davvero immensa. Ad incrementare poi il tasso di longevità vi sono le tante sub-quest e i tanti segreti da scoprire.
Inoltre, nota importante, in questo episodio viene ideata l'ocarina (che poi avrà maggiori funzioni in Ocarina of Time), la quale servirà per spostarsi da vari punti del Light World (è infatti inutile nel Dark World), alcuni irraggiungibili senza.

Giudizio Finale
The Legend of Zelda A Link to the Past è sicuramente il fiore all'occhiello di Super Nintendo. Dopo Super Mario World, in termini di importanza, viene senz'ombra di dubbio questo straordinario titolo.
Dispone di tutti gli elementi per garantire un'esperienza di gioco notevole: esplorazione, enigmi, combattimenti, emozioni; insomma, qualcosa di veramente raro nei videogiochi, soprattutto oggi.
Eccezionale, semplice, unico e maestoso! Uno dei migliori episodi della serie e punto di svolta, perché senza A Link to the Past non sarebbe mai nato Ocarina of Time e senza quest'ultimo a quest'ora non saremmo qui a parlarne.
Capolavoro senza tempo che merita la vostra attenzione. GIOCATELO! Non ci sarà da pentirsene.

Pro:
Due mondi paralleli davvero ben strutturati
Tanti segreti da scoprire
Gameplay solido ed avvincente
Struttura dei dungeon veramente superba
Combattimenti semplici ed entusiasmanti
Longevità estrema

Contro:
Purtroppo finisce

Valutazione
Grafica: 9.5/10
Sonoro: 10/10
Giocabilità: 10/10
Longevità: 9/10
Trama: 9.5/10
Voto
9.5

9.5

Voto assegnato da IlLore
Media utenti: 9.4

IlLore

ha scritto una recensione su Hyrule Warriors

Cover Hyrule Warriors per Wii U

Console: Nintendo Wii U
Sviluppo: Omega Force, Team Ninja
Pubblicazione: Koei Tecmo, Nintendo
Data di Rilascio: 19 Settembre 2014 Versione PAL
Modalità di gioco: 1-2 Giocatori
Genere: Musou

Cosa succede se vengono combinati lo stile di gioco di Dinasty Warriors di Koei Tecmo con i personaggi, i mondi e alcuni elementi di The Legend of Zelda di Nintendo? La risposta è semplice... otteniamo Hyrule Warriors (in Giappone intitolato, Zelda Musou)!
Il gioco, sviluppato da Omega Force e Team Ninja, sotto la supervisione di Eiji Aonuma, uscirà tra due giorni qui da noi in Europa (19 Settembre), dopo il rilascio avvenuto già da un mese nella terra del Sol Levante. Hyrule Warriors è un musou a tutti gli effetti, ma sarà riuscito a differenziarsi dalla tipologia dei titoli di questo genere, grazie ai vari elementi Zeldosi?
Scopriamolo insieme!

Il Regno di Hyrule sotto una nuova luce
Sappiamo che il progetto nasce per fondere i vari elementi di musou di Dinasty Warriors con alcune particolarità di The Legend of Zelda. Tuttavia, prima di iniziare a parlare di questo, nonché della qualità e validità del prodotto in questione, c'è un aneddoto da far sapere a tutti i lettori (ammesso che non l'abbiano già letto in varie news in giro per la rete): Hyrule Warriors, in origine, avrebbe dovuto contenere molti più elementi del panorama Zeldoso, ma fu proprio il grande Shigeru Miyamoto a voler un cambio di rotta, perché, secondo lui, era la saga di Zelda che doveva avvicinarsi a quella di Dinasty Warriors tramite questo spin off, e non viceversa. La filosofia dietro questa scelta, sotto certi aspetti, è anche giusta, ma sta di fatto che non è del tutto corretta. Questo perché il potenziale di The Legend of Zelda è davvero assai prestigioso, ed è un peccato limitarlo. Ma andiamo avanti e capirete perché diciamo questo.

Il titolo in questione ci porta in una Hyrule condita di scenari di battaglia, che vede i nostri beniamini alle prese con orde di nemici e mostri spaventosi, per la difesa e conquista di presidi e delle basi principali, nonche altri diversi obiettivi.
Il nostro Link è un aspirante cavaliere e il giorno dell'assedio al castello di Hyrule, decide bene di farsi notare dalla Principessa Zelda e dalla sua protettrice Impa, per farsi accettare come protettore del regno. Il male sta per tornare e in forma più spietata che mai e sarà compito dell'eroe, insieme a Zelda e al suo gruppo di amici, quello difendere Hyrule dalla nuova minaccia. Tramite vari avvenimenti, rivedremo molti volti noti, soprattutto per i fan della saga Zelda, sia dalle file del bene che del male.

Quel che salta subito all'occhio è la cura nella realizzazione delle cutscene e nei filmati di cui il titolo disponde, caratterizzati da una solida regia che riesce a dare il giusto impatto alle varie sequenze della trama. Anche quest'ultima, poi, risulta davvero molto interessante, nonché godibile, lasciando spazio anche a qualche colpo di scena di spessore, nonché una rivisitazione tra bene e male che ci porta a vedere il tutto sotto un'altra luce (capirete poi giocando). Le premesse sono quindi ottime, peccato che il gioco, purtroppo, non disponga dei validi elementi per donare un'esperienza di gioco senza eguali. Sappiamo fin troppo bene che il genere musou si limita al trucidare nemici in continuazione finché non si arriva all'obiettivo della rispettiva missione, però, essendo uno spin off di Zelda, il tutto poteva essere sfruttato ancora meglio e con maggior varietà, senza farla passare per una sorta di opera commerciale con i personaggi di una delle saghe più famose di Nintendo (e non lo è, ma a primo impatto una persona potrebbe pensarla così e quindi qualcosa che avrebbe colpito di più, avendo a disposizione gli elementi di Zelda, sarebbe stato gradito).
A differenza di un classico Zelda, qui potremo impersonare vari personaggi oltre il protagonista ed eroe indiscusso, Link, tra cui: Zelda, Impa, Sheik, Darunia, Ruto, Midna, Faih, e l'inedito personaggio, Lana. Ma potremo anche utilizzare i cattivi, Ganondorf, Ghirahim e Zant. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche e i suoi punti di forza, nonché le sue debolezze.

Parlando un po' del comparto tecnico del gioco, non ci troviamo dinanzi a nulla di così incredibile. I vari scenari riproposti sono curati in ogni dettaglio, anche se peccano un po' nella struttura. Nel complesso, quindi, potevano essere realizzati sicuramente meglio, variegando proprio dall'origine il tutto e lo stile. Siccome, però, sono stati pensati appositamente per le battaglie, risultano piuttosto scontati, tant'è che la componente avvincente esplorativa di Zelda, della scoperta di un passaggio segreto o simil, non è resa affatto bene in Hyrule Warriors. In qualche scenario vediamo pure Skulltula o forzieri segreti nascosti in modo originale, ma nel complesso il tutto è sistemato con troppa facilità e semplicità, risultando quindi anche banale e scontato. Per tale motivo, la realizzazione di scenari con più segreti e quant'altro, avrebbe poi potuto rendere più avvincente una delle componenti più importanti di Zelda, ma purtroppo non è andata così. Alla fin fine risulta anche godibile, ma non soddisfacente (e il potenziale c'era). Pertanto, i vari scenari meritano in quanto design e livello artistico e stilistico, solo che risultano comunque un po' piatti e con un utilizzo dei colori alquanto altalenante; di certo non regolati al meglio. Alcuni scenari sono troppo accesi, altri troppo scuri, non mantenendo il giusto equilibrio generale.

Per quanto riguarda invece animazioni e character design dei personaggi, siamo davvero sugli ottimi livelli. Tutti realizzati in modo fantastico (tralasciando un po' di troppo e sano fanservice, soprattutto con Shia). Le battaglie saranno poi accompagnate da OST metal che non guastano per dare il giusto ritmo ai combattimenti, anche se non tutte son di egregio livello. Molti riarrangiamenti castrano un po' le versioni originali delle epiche musiche di Zelda, non donando quindi la giusta atmosfera, mentre altre, invece, sono state riarrangiate con gran cura, raggiungendo davvero ottimi risultati. Non manca poi qualche OST nuova, peccato solo che siano poche (e non tutte incredibili). Qualcuna in più sarebbe stata senza'altro gradita e una gestione migliore del tutto non avrebbe fatto altro che giovare al gioco. Tra l'altro, con l'ultimo aggiornamento, è stata aggiunta la possibilità di scegliere la OST prima di una battaglia. Alla fine risulta un'arma un po' a doppio taglio perché alcuni stage rendono bene con la musica adatta. Ciò, comunque, non disturba affatto e non siete obbligati a cambiare OST prima di una battaglia. Per concludere, gli effetti sonori sono di discreta fattura. I vari sound sono più o meno gli stessi e si ripetono all'infinito.
Nel complesso, abbiamo quindi un comparto tecnico con begli alti, ma anche non pochi bassi. Una cura più dettagliata e mirata avrebbe potuto senz'altro garantire un tocco più stiloso e imprescindibile che purtroppo non c'è, nonostante le varie ambientazioni di Zelda avessero tutte le carte in regola per lasciare di stucco sul possente Wii U... ma niente da fare.

Tra Avventura e Leggenda
Come già ribadito ad inizio articolo, il titolo in questione dispone di due modalità (in realtà sarebbero tre, solo che questa è stata aggiunta con l'ultimo aggiornamento ed è tutto poco chiaro al momento): Modalità Leggenda e Modalità Avventura. La prima, ci vede coinvolti nel salvataggio del regno di Hyrule, tramite lo sviluppo della trama principale, mentre la seconda riguarda più una sorta di svolgimento di missioni ad obiettivi, con tanto di votazione finale, e stop. Fatto sta che nella prima ci troviamo sempre in missioni più o meno simili tra di loro, con qualche trovata a tratti originale, ma senza riuscire a dare il giusto mordente e non farete quindi altro che premere ripetutamente una sequenza di tasti per maciullare nemici a raffica. Nella seconda, invece, le cose cambiano in modo abbastanza radicale. Innanzitutto, ritroviamo subito un'idea abbastanza geniale, ovvero suddividere le varie missioni nella mappa 8 bit del primo mitico The Legend of Zelda per Famicom/NES, con tanto di interazione su di essa. Parlando poi della maggior varietà presente in quest'ultima modalità, potremmo prendere in considerazione le varie missioni. Se nella modalità principale queste si basano sulla conquista di presidi avversari e sulla protezione dei propri, sconfiggendo i nemici principali come capitani, mini-boss e poi boss veri e propri (non sempre l'ordine è questo, ma è per dare un'idea), in quella Avventura potremmo imbatterci, invece, in vari livelli speciali.

Lo scopo potrebbe essere quello di sconfiggere dei mostri senza farsi colpire, oppure di uccidere un tot numero di nemici entro il tempo limite, oppure, ancora, livelli senza eserciti di mostri dove invece dovremmo sconfiggere gli avversari che ci propone il gioco nei vari presidi, con prove da superare (dove ad esempio ci viene chiesto, tra due o più nemici, di sconfiggere quello giusto tramite le caratteristiche che li differenziano, come equipaggiamento o altro) e altro ancora. Ad arricchire il tutto è poi il voto finale della missione, che non servirà solo per pura soddisfazione personale, ma anche per sbloccare varie cose o addirittura uno dei livelli successivi sulla mappa. Inoltre, alcune vittorie di livello A vanno fatte con il personaggio richiesto dal gioco per ricevere il premio. Non mancheranno poi dei tesori nascosti con Heart Container o Pieces of Heart oppure Gold Skulltula che appariranno all'improvviso (ma questo vale anche in Modalità Leggenda), però un Heart Container potrebbe essere anche il premio di livello A.
Come ribadito prima, purtroppo, a parte qualche tesoro veramente nascosto in modo originale e qualche Skulltula posizionato dove uno non penserebbe (tralasciando che sulla mappa compare un'area che indica, più o meno, dove si trovi), in generale sono poi messi un po' a caso, mentre alcuni tesori compaiono con la conquista di presidi (e ci sta anche, se non fosse che troppi vanno presi così).

Tuttavia, prima vi parlavo dell'interazione della mappa 8 bit in questa modalità. Non si tratta di nulla di così eccessivamente incredibile o originale, però resta comunque una trovata simpatica. In pratica, sulla mappa ci sono vari luoghi con dei segreti che potremmo scoprire tramite alcune carte oggetto (che si ottengono in missione), come ad esempio la bussola, la bomba, il bracciale, la bomba marina e così via. Scoprendo questi luoghi tramite queste carte da utilizzare nei punti giusti, faremo apparire la condizione segreta del livello da affrontare. Il tutto dona un tasso di sfida e di appagamento molto gradevole.

È davvero un peccato, dunque, che la modalità principale sia meno arricchita e variegata di quella Avventura. In Leggenda avremo, invece, dei tesori rispettivi da scovare, riservati solo a determinati personaggi e la possibilità di scegliere un livello di difficoltà. Tuttavia, rigiocare i livelli per completarli al 100% non verra così spontaneo vista la ripetitività che li affilgge. Parlando poi proprio del tasso di difficoltà, bisogna dire che anche impostando su difficile non risulta poi così complicato, più che altro perché i nemici piccoli quasi restano immobili a farsi ammazzare. Vero che se attaccassero tutti in continuazione, sarebbe impossibile giocare, ma almeno qualche colpo lo potrebbero pure sferrare; invece, si addormentano un po' prima di attaccare. Anche gli alleati, rimangono quasi immobili e questo non va affatto bene, perché rende le cose un po' surreali (in un campo di battaglia gli eserciti dovrebbero darsele di santa ragione). Fortunatamente, quelli più importanti danno qualche soddisfazione in più, anche se alla fine non troppa, mentre i boss sono abbastanza impegnativi (non tutti, però).

La selezione della difficoltà, quindi, seppur doni ai boss e ai nemici principali maggior energia e danno d'attacco, nonché più resistenza nei presidi avversari, non sempre riesce a regalare quel tasso di sfida ricercato. È più probabile, quindi, che lo svolgimento degli obiettivi vi possa mettere in difficoltà, perché in alcune missioni saranno più complicati da realizzare, anche perché i vostri presidi potrebbero cadere più in fretta, idem la base alleata (ma non in tutte le missioni è così... molte vengono risolte con facilità anche impostando su Difficile) e se quest'ultima cade, la missione è fallita (ma tranquilli, potrete ripartire da un check point).

Per quanto riguarda invece il mero sistema di controllo, bisogna ammettere che il gioco non è affatto malvagio. I comandi sono semplici ed immediati. La prima volta che lo avvierete, tra l'altro, dovrete scegliere se utilizzare lo stile The Legend of Zelda o Dynasty Warriors (tal scelta è modificabile nel menù opzioni ogni volta che vorrete).
Inoltre, dell'universo Zeldoso prende anche un'altra caratteristica importante,, ovvero quella del metodo per sconfiggere i boss, tipo Dodongo, al quale dovrete lanciargli delle bombe non appena apre la bocca, per far apparire l'indicatore del punto debole. Pertanto, a differenza dei classici musou, dove i protagonisti equipaggiano solo un'arma, in Hyrule Warriors potremmo contare su un (purtroppo) piccolo arsenale, che ci permetterà non solo di sconfiggere dei boss rispettivi, ma anche di scovare alcuni segreti (dei pochissimi disponibili). Unica nota dolente è che sarebbe stato più costruttivo fare anche altri boss da sconfiggere tramite l'utilizzo dei vari equipaggiamenti, nonché più segreti e misteri da scovare tramite essi e appunto più armi, vista la varietà di cui dispone la saga Zelda da quasi trent'anni a questa parte.

Per cambiare arma, basterà semplicemente premere leggermente sul touch screen del Game Pad e selezionare dal menù che apparirà, quella desiderata. Peccato solo che il secondo schermo non sia sfruttato al meglio. In primis, non potrete selezionare tutti gli elementi del menù principale o di quello prima della missione, il che è un peccato. Ma più grave è l'interazione col Game Pad che, oltre a servire per il cambio d'arma, non ha un validissimo utilizzo. In pratica lo userete per consultare come stanno i personaggi principali che lottano insieme a voi e per tenere d'occhio tutti gli obiettivi che avete superato durante la missione, ma niente di più; potrete poi giocare anche off screen, passando da TV a Game Pad e viceversa, tramite il tasto -. Tra l'altro, giocando in multiplayer locale, uno vedrà sul paddone e l'altro sulla TV. Ne subirà un po' la risoluzione, ma resta comunque molto valida come alternativa allo split screen. Peccato che non si possa dire lo stesso della componente online, che risulta alquanto ridicola visto il potenziale che poteva avere un online solido e ben concepito. Invece, dovrete accontentarvi di vari Link di persone a caso o amici ubicati sulla mappa della modalità Avventura e se andrete ad aiutarli i premi saranno sì migliori, ma non farete altro che aiutare un'intelligenza artificiale. Un'occasione sprecata, perché molti utenti l'avrebbero comprato principalmente per la co-op online, purtroppo assente.

Ma senza rammaricarci troppo, passiamo alla descrizione del Bazaar presente nel gioco, raggiungibile premendo il tasto + prima di una qualsiasi missione. Da esso potrete potenziare le varie armi, le tecniche, aumentare le abilità dei personaggi, incrementarli di livello e quant'altro ancora. Il menù è molto semplice ed intuibile e tramite rupie e materiali trovati in battaglia, potrete effettuare le varie modifiche. Ogni personaggio avrà la sua rete di abilità e potrete potenziarlo al meglio, incrementandogli varie caratteristiche, come ad esempio la resistenza ad alcuni attacchi o la durata della barra magica una volta attivata in battaglia, oppure l'effetto del potenziamento di un equipaggiamento e altro ancora.
Insomma, potrete fare tantissime cose, con una gestione assai semplice ed immediata che non vi farà perdere tra le modifiche e i settaggi.

I personaggi sono molteplici ed ognuno avrà un proprio stile di combattimento, nonché armi principali diverse che ne cambieranno appunto lo stile. Chiaramente, il migliore è proprio Link (che sarà un po' il main di tutti), essendo quello più equilibrato tra tutti (ma se equipaggiato con la Master Sword... con la Staffa del fuoco non è granché, onestamente). Risultano anche di buon livello Impa, ma soprattutto Zelda. Una nota d'onore anche per Sheik, grazie alla sua velocità (però non è molto potente), mentre i peggiori personaggi sono Ruto e Midna che hanno uno stile di combattimento blando e che vi complicherà solo le cose. Per quanto riguarda Lana, invece, probabilmente si poteva fare di più, ma nel complesso è apprezzabile. Dei cattivi, invece, abbiamo avuto modo di provare solo Ganondorf ed è veramente molto forte, ma ne paga in velocità (è lento, lento... ma dannatamente lento!!).
Ognuno di essi avrà poi una barra magia ed una dedita alla mossa speciale (e tramite potenziamenti potrete anche aggiungergliene un'altra).
Nel gioco, tra l'altro, ci saranno alcuni livelli con la restrizione (ovvero da giocare per forza con un unico personaggio e questa caratteristica è presente di più in modalità avventura) oppure, ad un certo punto della trama della modalità Leggenda, i personaggi si divideranno per ovvi motivi e quindi dovrete affrontare i vari stage con un gruppo apposito.

Il gioco offrirebbe tantissime ore di gioco, tenendo in considerazione anche il multiplayer. Tuttavia, la ripetitività e la gestione superflua degli elementi Zeldosi, che avrebbero dovuto regalare il giusto equilibrio ad extra e varie, non dona il giusto mordente per una dedizione duratura e concreta, quindi è molto probabile che per portarlo a termine ci impiegherete molto più del previsto, mentre per il 100%... non oso immaginare chi videogiocatore riesca nell'impresa (non per quanto riguarda la mera difficoltà, piuttosto per la sopportazione e la resistenza a fare sempre lo stesso per il completamento globale del gioco).
Hyrule Warriors lascia pensare come sarebbe dovuto veramente essere se non ci fosse stata quella scelta di Miyamoto. Magari avremmo visto qualche mini dungeon con dei puzzle da risolvere, qualche prova da superare e altre cosucce dell'universo Zelda che avrebbero potuto caratterizzare un genere in modo molto originale e innovativo. Ma purtroppo, dobbiamo accontentarci di un lavoro più superficiale e quando si parla di Zelda, non è mai bello affiancargli la parola "superficiale."

Giudizio Finale
Hyrule Warriors non è altro che un discreto spin off della saga Zelda, un musou a tutti gli effetti che però poteva offrire molto, ma molto di più. Il potenziale c'era tutto, peccato che non sia stato sfruttato appieno. Alcune idee risultano comunque molto interessanti e le componenti Zeldose regalano in ogni caso maggiore linfa ad un genere piuttosto ripetitivo e non adatto ai non amanti del suddetto, ma nonostante ciò, non si è riusciti nell'intento di realizzare un prodotto di spessore. Non sempre quando si abbina la parola Zelda a qualcosa i risultati sono eccellenti. Nel caso di Hyrule Warriors ci troviamo un prodotto simpatico, con belle trovate e con una trama di buon livello (il vero punto forte del gioco), ma che ci lascia anche con tantissimo amaro in bocca. Si doveva sicuramente osare di più su ogni aspetto, partendo dalla realizzazione degli scenari alla composizione delle musiche (che non sono malvagie, anzi... alcune sono veramente bellissime, peccato non si possa dire lo stesso per tutte), dalla struttura di gioco all'inserimento e sfruttamento degli elementi della saga Zelda. Certo, resta comunque simpatico poter impersonare vari personaggi del panorama Zeldoso, ma questo non basta per rendere valido un prodotto. Non si tratta certamente di un titolo da buttare, tutt'altro... merita comunque la sua attenzione (con molta riserva), ma di certo non è il capolavoro sperato (perché la trama avrebbe dato tutti i pretesti per rendere il gioco un must, se solo il resto fosse stato sfruttato a dovere...).
Il gioco è quindi consigliatissimo agli amanti del genere, che troveranno in Hyrule Warriors quel qualcosa in più che renderà la loro tipologia di gioco ancora più interessante ed appagante, ma per tutti gli altri, le poche aggiunte non basteranno a giustificarne l'acquisto senza premura. Valutate bene, prima di procedere, poiché potreste rimanerne un pochino delusi nel caso vi aspettavaste troppo. Certamente, grazie alla modalità Avventura e la solida trama riproposta nella modalità principale, il gioco riesce a reggersi in piedi e quindi meritare una chance, perché alcune idee sono veramente interessanti e, personalmente, lo terrei comunque in considerazione, ma non di certo come acquisto imprescindibile. Alla fine, è pur sempre uno spin off (anche se ciò non giustifiche le mancanze e tutto ciò che lascia un po' di amaro in bocca e che abbiamo analizzato in questa recensione).

Pro:
- Trama e cutscene di buon livello e con una solida regia
- La possibilità di impersonare altri personaggi del brand Zelda
- Il potenziamento delle tecniche e delle armi con combo e varie
- Gli elementi Zeldosi che danno quel tocco in più al genere...

Contro:
- Rammarico per la scelta di Shigeru Miyamoto
- Come ogni musou che si rispetti, per i non amanti del genere, la ripetitività e all'ordine del giorno
- Componente online sfruttata malissimo ed in modo alquanto patetico
- ... ma non sfruttati appieno

Valutazione
Grafica: 7.5/10
Sonoro: 7.5/10
Giocabilità: 7.5/10
Longevità: 7.5/10
Trama: 8.5/10
Voto
7.7

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