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Tales of Vesperia è il decimo titolo principale della saga Tales of, uscito in giappone il 7 Agosto del 2008 e arrivato in Europa quasi un anno dopo, il 26 Giugno 2009, per Xbox 360. Come ogni Tales che si rispetti, anche Vesperia possiede il così detto “genere caratteristico”, una frase che, in molti dei casi, definisce il punto chiave della trama: “Enforcing One's "Justice"”. È infatti proprio questo fondamentale concetto di Giustizia che ci accompagnerà passo dopo passo, episodio dopo episodio, fino alla conclusone del gioco e riassume in un unico concetto tutti i temi portanti. Proprio la “giustizia”, tra l’altro, sarà il pretesto che ci permetterà di conoscere il nostro protagonista Yuri.
Yuri Lowell è un giovane spadaccino che abita nei quartieri poveri della capitale Zaphias e si guadagna da vivere svolgendo lavoretti per gli abitanti della zona (finendo anche spesso nei guai). Un giorno viene rubato dalla fontana del quartiere, unica fonte d’acqua della zona, l’“Aque blastia”, un dispositivo che permette di far scorrere l’acqua. I blastia, in generale, permettono di trasformare l’aer (energia magica “grezza”, prodotta in grande quantità dalla natura stessa) in energia utilizzabile dagli umani, che ne fanno uso per proteggere le città dai mostri, far muovere veicoli o, addirittura, combattere o permettere di castare magie, e sono uno degli elementi che maggiormente caratterizzano Terca Lumireis, il mondo in cui si svolge la vicenda, nonché uno degli elementi portanti della trama. Durante le sue ricerche nella capitale, incontra Estellise, una giovane ragazza che desidera scappare dalla capitale e vedere il mondo che ha potuto conoscere solo grazie ai libri. Insomma un incipit che forse sa un po’ di già sentito, ma da cui parte una storia che non smetterà mai di stupire in compagnia dei nostri protagonisti, che viaggeranno lungo un percorso di crescita che non farà sconti a nessuno, pieno di nemici dalla personalità stramba, creature sconosciute e città dimenticate. La storia di Vesperia ci porta davvero a chiederci cosa bisogna fare per perseguire la vera giustizia, ma soprattutto ci domanda quale sia la vera giustizia: è quella che l’impero vuole far rispettare, quella che le gilde si sono imposte o è forse quella che Yuri persegue? Siamo sicuri che chi si professa un protettore della giustizia, non stia in realtà mascherando con vane promesse i propri ben meno nobili interessi? È giusto compiere azioni disdicevoli, quei lavori che “nessuno vuole fare”, a fin di bene?
Un punto molto forte di questo gioco sono, appunto, i personaggi e Yuri figura come il protagonista perfetto per una storia di questo tipo. Innanzi tutto c’è da dire che, rispetto ai protagonisti degli altri Tales a cui ho avuto modo di giocare, Yuri e la sua caratterizzazione all’inizio del gioco sono molto particolari: non è un ragazzino immaturo che si ritrova in una situazione più grande lui per sfortuna e ma non è nemmeno in cerca di gloria. Yuri è un giovane uomo disilluso, convinto che le ingiustizie non possano mai essere risolte definitivamente, neppure dall’impero che si professa paladino della giustizia. Yuri, un tempo, era a sua volta un soldato dell’impero in cui si era arruolato insieme al migliore amico Flynn Scifo, che ha invece deciso di rimanere e ha fatto carriera, diventando un noto capitano dell'esercito. Yuri è sarcastico, scherzoso, ma anche incredibilmente testardo e, in certi casi, arrogante. Ha visto il mondo con i propri occhi ed è convito di sapere perfettamente in che senso giri. Sembra proprio un personaggio fatto e finito, senza margine di sviluppo e miglioramento. Ma ne siamo davvero sicuri?
Al suo fianco, la controparte perfetta, Estelle, che del mondo conosce solo ciò che le è stato insegnato dai libri e tutto ciò che i suoi occhi curiosi sono stati in grado di raggiungere rimanendo in quella meravigliosa gabbia che è il castello di Zaphias, ma non ha mai toccato con mano l'oggetto delle sue osservazoni, né dato prova delle proprie capacità, né, in generale, avuto esperienze del mondo reale.
Anche gli altri personaggi, però, svolgono un ruolo cruciale nella trama: il piccolo Karol, che ci viene presentato come un ragazzino pauroso e inesperto, ma con una gigantesca forza di volontà; la ricercatrice Rita, prodigio nello studio dei Blastia nonostante la giovane età e con il piccolo problema di far fatica a relazionarsi con gli altri; l’enigmatico Raven, un dongiovanni di mezz’età che compare sempre nei momenti più improbabili e non mancherà di provarci con qualunque essere di genere femminile respiri; la seducente Judith, esponente dell’antica tribù Krityana, dalle motivazioni sfuggenti e dalla forza di volontà inarrestabile; e infine Repede, il leale e un po’ scorbutico cane di Yuri, che sembra dar retta solo a chi pare a lui.
E questi sono solo i protagonisti: Tales of Vesperia conta una marea di personaggi, tra cui alleati, personaggi secondari non poi così tanto secondari e un’infinità di nemici, tutti caratterizzati egregiamente.
Ovviamente durante la nostra avventura dovremo anche combattere. Il battle system di Tales of Vesperia non si discosta molto da quello degli altri Tales classici: azione e dinamicità la fanno da padrone, anche se magari manca la freneticità di quelli che sono i titoli più moderni.
Ho adorato il fatto che la maggior parte delle arti si imparino direttamente in battaglia al suono di un “I have an idea!” o un “Here comes a new spell!”.
Interessante anche l’introduzione di meccaniche come quella dei Fatal Strikes: dopo aver colpito in determinati modi l’avversario apparirà su di lui una sorta di cerchio colorato, grazie al quale, utilizzando il grilletto destro, il nemico morirà istantaneamente o, nel caso di boss, gli verranno infieriti molti danni e aumenterà, alla fine della battaglia, la quantità del bottino (exp, gald…).
Per imparare le abilità, invece, si farà affidamento sulle armi. Ogni arma avrà delle abilità intrinseche che verranno attivate quando la si equipaggia e che potranno essere imparate permanentemente utilizzando l’arma in questione.
Il resto del gameplay ricalca abbastanza bene quello dei Tales che lo hanno preceduto. Per certi versi (tra i Tales che ho giocato) l’ho trovato molto più simile ad Eternia che non a Xillia o, addirittura, Graces. La World Map, anelli che sparano energia per risolvere i puzzle dei dungeon, il Wonder Chef nascosto nell’ambientazione, la possibilità di far cucinare i party member… tutte caratteristiche che già con Graces sono andate perse e questo mi ha fatto pensare di avere a che fare con l’ultimo Tales of “classico”, almeno per quanto riguarda le console fisse (visto che anche in Hearts per NDS, uscito un paio di mesi dopo, sono ancora presenti queste caratteristiche).
Altra cosa a cui la saga dei Tales of ci ha, ahimé, sempre abituati è il motore grafico non proprio all’avanguardia. Tales of Vesperia non fa certo eccezione, basti pensare al fatto che la maggior parte dei suoi colleghi RPG per XBOX 360 occupano ben più di un CD e di certo questo non è dovuto alla brevità della storia o dalla mancanza di storyline secondarie e opzionali. Tuttavia questo Tales of riesce a rimediare grazie ad una direzione artistica davvero eccezionale: la grafica di gioco in cel-shading si amalgama perfettamente con quella delle belle scene in stile anime, rendendo meno drastico il passaggio tra l’una e l’altra. In generale c’è una buona varietà di locations, alcune delle quali risultano davvero suggestive (personal favorite Halure, un villaggio con dei giganteschi alberi in fiore).
Anche il sonoro fa il suo sporco lavoro, regalando OST piuttosto dinamiche durante le battaglie (anche qui con qualche eccezione) e musiche d'ambiente adatte al contesto in cui sono inserite. Certo, è pur sempre Motoi Sakuraba e alcune sanno un po' di già sentito (l'intera colonna sonora è molto nel suo stile), ma quando ti tira fuori una boss battle theme come Fury Sparks o una traccia emozionante come A tragic decision glie lo puoi anche perdonare. Molto bella anche la opening della cantante giapponese Bonnie Pink, sia in giapponese (Kane wo Narashite) che nella sua versione tradotta in inglese (Ring a Bell). Il doppiaggio occidentale è ottimo. Se Yuri mi è piaciuto così tanto come personaggio, il merito va, tra le altre cose, anche alla meravigliosa interpretazione di Troy Baker. Ma bravissima anche Edel Riegel nel ruolo di Estelle, così come Michelle Ruff nel ruolo di Rita e tutti gli altri.
Ma ora che siamo giunti alla conclusione e ho parlato più o meno di tutto quello di cui c’è da parlare, che cosa è rimasto? Certo, la famigerata versione PS3.
A volte sento dire che la versione XBOX 360 del gioco non è completa, proprio perché esiste la versione PS3 con i suoi due personaggi del party aggiuntivi, le quest secondarie aggiuntive, i cameo aggiuntivi, i costumi aggiuntivi… E io mi ritrovo qui, a pensare che non sono d’accordo.
Trovo che la versione 360 sia completa così com’è: la storia fila senza buchi di trama che giustifichino l’inserimento di nuovi personaggi, di quest ce ne sono comunque tantissime (talmente tante che, anche con la mia buona volontà, se volevo prima o poi staccarmi dal gioco qualcuna l’ho dovuta saltare), i ruoli tra i personaggi sono ben definiti anche senza cutscenes aggiuntive e, personalmente, non ho mai sentito la mancanza di qualcuno nel party, sia esso un personaggio del tutto nuovo come Patty o un personaggio già presente come Flynn (e badate bene che adoro Flynn, ma lo trovo perfetto nel ruolo che ha in quanto controparte di Yuri, quindi fuori dal party).
Insomma, ho trovato la versione 360 un gioco assolutamente completo e non ho remore nel cosigliarvela. Poi è ovvio che, nel caso arrivasse la versione con extra anche qui in Europa, sarei contentissima di provarla e scoprire aspetti nuovi di Terca Lumireis e dei personaggi che la abitano.
In definitiva, mi è piaciuto Tales of Vesperia? Sì, assolutamente. La storia e i personaggi mi hanno coinvolta moltissimo e mi sono divertita (che in questo caso sta anche per "disperata"/"emozionata" durante alcune particolari scene) ogni secondo in cui ho tenuto il controller in mano.
In parole povere, se ne avete l'opportunità, il mio consiglio è di recuperarlo assolutamente.
Semprizio
Diciamo che la longevità nel tuo caso, per un titolo basato su una storia che procede, è stata davvero smisurata
Laxirya
Guarda, quello è stato dettato più dal battle system e dal gameplay generale che altro, perché li ho trovati davvero macchinosi, poco soddisfacenti, mi hanno fatto fare fin troppo backtracking per livellare/ottenere oggetti decenti e di conseguenza mi hanno fatto abbandonare il gioco per delle eternità