Miss Daduss

Perfetto... Anche troppo.

Tutti sanno che Quantic Dream non sbaglia un colpo quando si tratta di creare una storia sorprendente, effettivamente è cosi, nemmeno qui ha toppato, anzi. Ha saputo costruire un intreccio di storie, dettagli corsie di dialoghi con una precisione millimetrica, ci sono, molte più strade da intraprendere rispetto ai giochi che lo precedono e si denota un lavoro preciso e meticoloso con questi androidi che riescono ad infrangere il loro "muro" per provare sentimenti umani... Forse è tutto TROPPO preciso. Gli androidi sono macchine e per quanto si possano ribellare alla loro natura per provare sentimenti umani ho giocato sempre con quella consapevolezza che i loro sentimenti non erano altro che parte del loro sofisticato programma. Nient'altro che calcoli. Sebbene in alcuni casi iniziali ho provato pietà, paura per alcuni personaggi, con lo svilupparsi della storia (fatta egregiamente) sono quasi diventata un androide anche io. Non sono riuscita a vedere nessun lato umano, non mi ha commosso minimamente, anzi. Ho finito nel migliore dei modi ma con una sensazione di plastica amara in bocca, il troppo pensare al fatto che siano emozioni false, prodotte da calcoli computerizzati (come spesso viene ripetuto anche nel gioco) , quelle che provavano non mi ha permesso di innamorarmi come è successo con Heavy Rain, per fare un esempio. Ahimè, non sono diventati umani, sono rimasti solamente plastica alla fine e sebbene ci sarà per loro un futuro luminoso senza schiavitù non avranno mai il piacere di una vita umana e resteranno al mondo bloccati senza invecchiare, senza provare sensazioni vere..