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Nehvard

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ha scritto una recensione su Heavy Rain

Cover Heavy Rain per PS3

Platino #45 Difficoltà: 3/10 Gameplay: 9/10 Art design: 7/10

Heavy Rain è il primo titolo della Quantic Dream che ho voluto approcciare, in eterna attesa di Star Wars: Eclipse di cui mi sono follemente innamorato dopo aver visto il trailer d'annuncio ormai 2 anni fa. Si tratta di un gioco narrativo a bivi, con un gameplay che mi ha però sorpreso molto più di quanto immaginassi.

GAMEPLAY
Il gioco sfrutta un sistema che mai avevo visto prima, il gameplay infatti simula il più possibile ogni piccolo movimento che faremo col personaggio: dall'uso delle mani, all'uso dei piedi e della testa. Questa estrema interattività è stata per me non solo positiva, ma un'incredibile ventata di aria fresca, provenendo invece da titoli più recenti nei quali lungo le cutscene il gameplay non esiste. In Heavy Rain, invece, è come se l'intero playthrough sia un minestrone di micro-cutscene sì pre-scriptate, ma che guideremo e sceglieremo noi coi comandi, non lasciandoci quindi mai con le mani in mano.
Nota di pregio va alle lunghe scene di scontri in corpo a corpo, ben coreografate anche se spesso esagerate al limite del buffo, e altre scene di tensione nelle quali dovremo premere i tasti al momento giusto, con la giusta precisione e il giusto tempismo, lasciando tutto sommato poco margine di errore e richiedendo una dose di riflessi piuttosto elevata per il giocatore casual al quale il titolo sembra rivolgersi, costringendolo a impegnarsi per risolvere al meglio le situazioni senza conseguenze. Sì, perché le conseguenze esistono e si fanno sentire, soprattutto verso la fine della storia.

ART DESIGN
Nel comparto artistico, invece, purtroppo questo "film interattivo" brilla molto meno. Di memorabile vi è solo la colonna sonora, adeguata al clima poliziesco e ai leggeri tratti dark che colorano la sceneggiatura: in tutto il resto invece ha mancato di stupirmi, pur mantenendo uno standard qualitativo buono.
La trama complessiva è un po' deboluccia: parte molto bene e lo sviluppo del mistero è inizialmente realizzato a modo: incuriosisce. Tuttavia, mano a mano che si va avanti la fantasia si perde e rimane una blanda storia di un criminale con moventi un po' campati per aria, contornata da azioni dei personaggi principali spesso poco giustificate, talvolta anzi quasi assurde e spacciate invece per plausibili.
Le animazioni facciali sono fatte bene per l'epoca, mentre il doppiaggio italiano regala qualità totalmente sporadica: alcuni doppiatori sono eccellenti e altri sono pessimi, rovinando spesso l'emotività delle scene. La qualità di ambientazioni e fotografia è anch'essa, allo stesso modo, sporadica. In sunto, alcune idee interessanti annacquate in una pozzanghera di mediocrità.

CONCLUSIONI
Non smetterò mai di chiedermi perché, in un mondo dove piove 24/24h, non siano stati inventati gli ombrelli.

8

Voto assegnato da Nehvard
Media utenti: 9 · Recensioni della critica: 9

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