Il primo capitolo di hellblade aveva lasciato dei dubbi in chi lo aveva giocato, da una parte c'era chi si lamentava e avrebbe preferito vedere il gameplay completamente rimosso, dall'altra parte c'era chi si aspettava un titolo più vicino alle precedenti opere di questo studio, con molti più combattimenti.
Io personalmente non mi sento di appartenere a nessuna di queste parti, trovando particolarmente ben riuscito anche dal punto di vista ludico, un gameplay che ovviamente non era il focus della produzione ma che aiutava a spezzare bene l'avventura, aggiungendo qualche cosa di diverso dai titoli che vogliono solo raccontarti una storia.
Hellblade 2 decide di percorrere un percorso differente, avvicinandosi alla prima opzione di chi non era interessato alle fasi di combattimento, ma senza rimuoverle del tutto.
In questo seguito si è deciso di puntare quasi interamente sulla parte narrativa e di esplorazione, rendendo le parti di combattimento meno oppressive, senza più essere circondati dai nemici ora lo scontro si baserà su combattimenti ancora più brutali ma sempre 1vs1, questo ovviamente non implica che in uno scontro ci sarà un solo nemico, ma che lo scontro verrà gestito che il nuovo nemico ci cercherà di attaccare soltanto una volta sconfitto l’avversario che stiamo affrontando, rimuovendo lo spiacevole rischio di essere colpiti alle spalle.
Risulta particolarmente complesso da spiegare, non c’è da immaginarsi il gameplay dei primi capitoli di assassin's creed dove vediamo gli avversari immobili, qui vedremo un solo nemico, e appena sconfitto il nuovo avversario ci assalirà in qualche modo.
Il titolo quindi abbraccia in pieno il tipo di racconto che voleva fare originariamente, sacrificando la peculiare meccanica del sentire tramite audio se un nemici si trova dietro di noi, ma concentrandosi di più sul trasmettere ancora meglio il difficile viaggio che la protagonista dovrà compiere, con scontri molto più fisici e brutali, e un’ottima cura per le animazioni degli scontri.
Gli scontri contro i boss hanno subito un cambiamento dal primo capitolo diventando più scenici, e meno impegnativi, detto che alcuni scontri continuano ad offrire un minimo di sfida.
Anche lato esplorativo ci saranno piccoli cambiamenti, da primo a livello di ambientazione, il titolo specialmente nella fase iniziale ricorda i paesaggi norvegesi, i paesaggi in generale sono sempre meravigliosi, ma però si nota di più l’effetto corridoio, dato che un ambiente così aperto risulta più difficile impedire di andare in certe zone, e quindi capita di trovare sassi bassissimi che impediscono il passaggio.
A parte questa cosa la struttura del viaggio l’ho trovata molto meglio gestita rispetto al primo capitolo, senza dover tornare indietro su strade già percorse come accadeva nel primo capitolo quando si sconfiggeva un boss.
Gli enigmi bene o male saranno rimasti invariati, ma diffidate da chi dice che saranno uguali a quelli del primo, se è vero che il gioco inizia facendoti fare quello, ben presto verranno accantonati per passare ad altro, e in generale non si sente che si fa una cosa per tutto il gioco, riuscendo a gestire gli enigmi meglio, mettendone meno e gestendoli meglio.
Anche i collezionabili saranno meglio nascosti, e questa volta si divideranno in due diversi.
Il primo come quelli del primo capitolo, mentre i secondi dove dovremo trovare delle facce nella pietra e usando la concentrazione sbloccare un passaggio segreto dove al suo interno custodirà il nuovo collezionabile.
L’audio binaurale torna alla grande dopo il primo capitolo che probabilmente rimane ancora ad oggi uno dei migliori lavori mai fatti, e in questo secondo capitolo si perfeziona ulteriormente dal punto di vista dei sottotitoli.
Nel primo capitolo si sovrapponevano, e in molti casi proprio non li mettevano.
Mentre qui si è fatto un lavoro ancora migliore, mettendoli sotto i sottotitoli classici, e mettendoli pure posizionali, quindi appariranno a sinistra, al centro, oppure a destra in base a dove arriveranno le voci che sente la protagonista.
Ovvio che comunque rimane difficile riuscire a leggere tutto nelle occasioni in cui parleranno sopra i dialoghi.
Hellblade 2 ritorna alla grande facendo quello che gli riusciva meglio, e limitando le componenti meno riuscite, ma è ovvio che se vi aspettavate un maggior focus nella parte ludica potreste rimanerne delusi, persino se avete apprezzato il primo capitolo.
Ma se da hellblade volete hellblade difficilmente potrà deludervi.