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Steto96

Circa due annetti fa mi sono imbattuto in un reel di Instagram di questo gioco in pixel art, pochi secondi di animazioni e combattimento che mi hanno mandato a cercare subito dettagli sul titolo. Lo trovo su Kickstarter e mi parte un buon pledge per Mariachi Legends perché il progetto appare quantomeno interessante, sicuramente molto bello dal punto di vista artistico, ma di metroidvania era già allora più che pieno il mondo. Fast forward a novembre quando lo sviluppatore fornisce la key per l'alpha di un gioco che dovrebbe uscire, al momento, nel Q2 2026.

L'alpha mi è durata circa un'oretta e sono in linea di massima ... non so se dire deluso, d'altronde non mi aspettavo un capolavoro anche se il mio pledge potrebbe dire altro.
A farmi backerare ML è stato anche il primo Blasphemous, un gioco per il quale provo ancora oggi tanto affetto nonostante i difetti evidenti. ML un po' me lo ricorda, dal punto di vista artistico è molto bello, con animazioni in pixel art fluidissime e dettagliate.

Sul resto invece sono più che dubbioso. Appena ho provato il combat system non ho potuto fare a meno di pensare a Prince of Persia The Lost Crown, nonostante questo possa sembrare ingiusto nei confronti di ML (non è chiaro quale sia stato il budget di The Lost Crown, ma la campagna di ML si è fermata a qualcosina sopra i 520K €). Giocando a The Lost Crown ho pensato a come quel gioco avrebbe rovinato il combat in 2D da lì in avanti e così è stato. ML tenta di essere stylish, ma dà l'impressione di essere un po' troppo banale e poco preciso. Ci sono stati un paio di nemici sulla fine che mi hanno fatto sperare in meglio, mentre il boss è stato di una semplicità disarmante, senza contare il fatto che a mio avviso ha qualcosa di rotto nel pattern visto che sul finire mi ha bloccato in un angolo e non per una mia mancanza.

Sul versante metroidvania, le stanze che ho attraversato sanno di già visto come layout e al momento non c'è manco un accenno di ciò che per me rende un metroidvania tale: le abilità sbloccabili che aprono nuovi path. La sezione di mappa è forse molto ridotta e non permette di intuirne la presenza, ma al momento non c'è nulla di confermato neanche negli aggiornamenti dei dev su Kickstarter (la maggior parte di essi, a memoria, mostrano solo dettagli estetici, come design delle zone, dei nemici e dei personaggi). Mi preoccupa invece una componente "GDR" con equip vari che giocano su statistiche a loro volta legate all'aumento di livello. Quest'ultimo elemento è stato una sorpresa: dopo aver sconfitto qualche nemico è partito il messaggio a schermo di "Level Up". Mi immagino che il sistema sarà più che rompibile se dovesse esserci una componente di backtracking, non capisco la decisione di includere un sistema del genere quando sarebbe stato meglio lavorare su altri tipi di progressione.

Also hanno avuto più di un mese per sistemare i menù dove appare due volte la scritta "bLocked", non è una stilizzazione hanno proprio mis-typato (e copia-incollato in un altro posto). Non è la fine del mondo se non sei autistico come me, però mi dico che è un po' segno della loro pigrizia o mancanza di attenzione o peggio: abbiamo già i soldi dei backer quindi non c'è bisogno di lavorare per i primi che hanno creduto al progetto.

Halberd Studios ha già pubblicato 9 Years of Shadows, altro metroidvania che ho adocchiato, ma che non ho ancora iniziato anche se sarebbe un buon modo per capire la base sulla quale lo studio lavora. Ogni tanto vorrei che Shovel Knight fosse rimasto più a lungo nella memoria del medium perché potrebbe mostrare a tanti sviluppatori di "metroidvania" indie che a volte va più che bene fare un platformer a scorrimento più lineare e semplice invece di fare un gioco subpar per quel genere, come se di action platformer a scorrimento non ne avessimo di bellissimi (il 2025 da solo ha portato Shinobi Art of Vengeance e Ninja Gaiden Ragebound, tra i primi due che mi vengono in mente).

Nappone Grande Gamer

Avevo 16 anni e parlavo di musica con il mio compagno di banco a sinistra (ero in un banco a tre, io al centro) e lui diceva "ieri ho ascoltato Nevvermind dei Nirvana ed è fighissimo". "Mio caro Luca" ho risposto io "guarda che al contrario di te io di musica ne capisco e, come posso scientificamente dimostrare che la musica elettronica non è vera musica, posso anche dirti che i Nirvana sono sopravvalutatissimi e io sono il più grande critico musicale al mondo" cioè non ho davvero risposto così, ma il succo era questo. Luca mi ha allora mandato a cagare e io sono tornato a crogiolarmi nel fatto che sapevo che lui non aveva mai ascoltato i Velvet Underground.

Luca aveva già scopato, io no. Quanto cazzo mi pesava, quanto mi sentivo inferiore.

La critica un tempo era una cosa seria, ora è fatto da persone che non riescono a scopare e che pensano che un atteggiamento spocchioso e saccente possa far innamorare di loro qualche minorenne con problemi col padre.

La verità è che sono i tipi come Luca a rimorchiare le minorenni con problemi col padre. Luca suonava in conservatorio, era un sassofonista eccezionale, uno di quelli che non aveva bisogno di dire che qualunque gruppo famoso faceva schifo, lui scopava perché sapeva cosa volesse dire comporre "Smell Like Teen Spirit".

Non ci rendiamo conto di che vuol dire scrivere un brano musicale, come non ci rendiamo conto di che voglia dire scrivere una storia.

Oggi ho visto Avatar 3, è un film bellissimo. "Ma la storia", un cazzo, la storia un cazzo, la storia funziona benissimo e se non riesci a scopare non sono affari miei.

Ora, Cuore di Cane mi ha fatto stracagare. Ero partito con aspettative alte perché avevo letto il Maestro e Margherita, ma sto libro l'ho portato avanti a fatica. Non mi ha appassionato nulla della storia, ma cosa ho da dire davvero a Bulgakov? Io sarei stato in grado di scrivere Cuore di Cane?

Ok, esiste la critica e quel che si vuole, ma c'è una cosa che mi pare si sia persa un po' per strada: il rispetto e l'amore per le cose semplici create da altri come noi, esseri umani.

Sono un po' fatto (non di crostini).

Nappone Grande Gamer

Scrivendo di quanto mi abbia fatto cagare la Goldberg mi sono reso conto che quest'anno preferisco parlare di libri che non di gaming.
Sto crescendo? No, è solo che quest'anno ho giocato Hellblade che mi ha fatto così schifo da prendere a male il gaming tutto.

Detto ciò, quest'anno per la prima volta ho provato a farmi i crostini al burro di hashish. Ne ho provato uno e ho dormito 18 ore. Ho pensato: "Vabbè avrò sbagliato i dosaggi", quindi niente, una settimana dopo invito un mio amico a casa e io, lui e la mia ragazza ci spariamo un crostino.

Non so se lo avete mai provato, ma al contrario di fumare una canna il crostino ci mette un bel po' a fare effetto, quindi decido nell'attesa di andare a comprare un libro.

Inizio a sentire l'effetto del crostino in libreria, mentre leggo titoli, autori etc. Rimango fermo per 45 minuti, con le commesse che mi guardano stranite. Penso: "Ok, ora devo comprare un libro, tra venti minuti non sarò più in grado di pagare". Afferro una copia di: "Ogni giorno è un buon giorno" e leggo le prime frasi: mi prendono estremamente a bene. Vado a pagare, ci sono due POS, sbaglio e pago su quello spento, faccio per andarmene e la commessa per poco non urla "al ladro".

A casa passo sto libro alla mia compagna, che sta già nel meglio, legge le prime righe e scoppia a ridere col mio amico. "Fra' ma che merda hai comprato?". "Dai, prende a bene, secondo me è bello...". Passo il resto della giornata a scorrere la mia libreria steam sullo steam deck, letteralmente 5 ore ad ascoltare il "Din, din" di quando scorri i giochi.
Non mangerò mai più un crostino.

Il giorno dopo senza più gli effetti della droga in circolo provo a leggere sto libro ed è immondizia pura. 200 pagine di descrizione di cerimonia del té intervallati da dialoghi degni della peggior fanfiction Resident Evil X Doreamon che trovo sul wattpad, con anche lo stesso quantitativo di saggezza popolare.

L'autrice senza farlo apposta ha scritto il libro perfetto per l'epoca del wojak "things, Japan", visto che tutto ciò che è scritto in questo libro me lo ha già detto mia nonna o i post dei guru su linkedin: "fermati a pensare... Ma non pensare di fermarti".

Ho sempre avuto voglia di andare in Giappone, grazie a Morishita ne ho un po' di meno. Almeno risparmio tremila euro.

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