Quando le mod hanno un successo clamoroso - editoriale
A volte è una congiunzione astrale: l'idea giusta al momento giusto, che viene accolta calorosamente dalla comunità del gioco. Un prodotto confezionato da chi il titolo lo conosce bene: un "regalo" da un fan agli altri fan. Parliamo di mod e, più in generale, spin-off nati dall'idea di un appassionato e che, in un secondo momento, diventano dei prodotti a sé stanti, capaci di diventare protagonisti di un torneo mondiale con in palio milioni di dollari, come Dota. Ed è difficile non vedere anche nel recentissimo PlayerUnknown's Battlegrounds (PUBG) un po' di quella stessa essenza che, negli ultimi vent'anni, ha spesso lanciato nella "hall of fame" videoludica alcune mod nate dalla comunità e poi salite agli onori della ribalta.
Battlegrounds è senz'altro uno dei titoli più discussi dell'anno, forte di una vasta mappa di gioco in cui fino a cento giocatori possono competere fra loro. Nasce dall'interesse di Brendan Greene, il cui pseudonimo online è appunto PlayerUnknown, verso il genere dei battle royale, dove dozzine di utenti possono competere contemporaneamente. Greene è stato anche autore di DayZ: Battle Royale e, per conto di Sony Online Entertainment, ha contribuito a H1Z1. PUBG di per sé non nasce come mod, ma le sue radici affondano nel passato di Greene come autore di giochi non ufficiali basati su prodotti di altre aziende affermate.
Ma i casi di mod/spin-off che hanno ricevuto un clamoroso benvenuto, prima da parte della comunità di giocatori e poi dall'industria nel complesso, risalgono a molti anni fa e gli esempi sono molteplici. Andando a ritroso nel tempo, per esempio, incrociamo proprio DayZ, realizzato da Dean Hall come mod di Arma 2 di Bohemia Interactive. Diversamente da PUBG, DayZ non è un battle royale e punta tantissimo sulla sopravvivenza. Ambientato in un universo post-apocalittico, il giocatore deve far fronte alle risorse, al proprio riparo e a sopravvivere, cercando di difendersi tanto dagli zombi quanto dagli altri giocatori, che potrebbero voler rubare le provviste degli altri.
