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Potions: A Curious Tale – Recensione

Ci sono giochi che non arrivano con l'intenzione di stupire, ma con quella di accompagnare i giocatori attraverso una storia. Potions: A Curious Tale, sviluppato dal team indipendente Stumbling Cat e arrivato su PlayStation 5 grazie alla stessa casa di sviluppo, appartiene a questa categoria. È un'avventura basata sulla creazione di pozioni, sul problem solving e sull'incontro con creature e personaggi ispirati alle fiabe di diverse culture del mondo. Non è un titolo che cerca di impressionare con effetti speciali o combattimenti spettacolari. È un gioco che si avvicina piano, con un tono gentile, quasi intimo, e che vi chiede di affrontare il mondo non con la spada, ma con la testa.



La crescita di Luna, tra fiabe e responsabilità



La storia di Potions: A Curious Tale segue Luna, una giovane apprendista strega che si ritrova a esplorare un mondo popolato da creature e personaggi ispirati alle fiabe di diverse culture. Non c'è un destino epico da compiere, non c'è una minaccia cosmica da sconfiggere: c'è un percorso di crescita, fatto di responsabilità, di scelte e di piccoli momenti che diventano importanti proprio perché non cercano di esserlo. Luna non è un'eroina che salva il mondo con magie spettacolari; è una ragazza che impara a conoscere se stessa mentre cerca di capire come affrontare un mondo che non sempre è semplice, ma che non è nemmeno ostile per natura.



La narrazione è costruita con delicatezza, quasi sussurrata. Non ci sono lunghe cinematiche o dialoghi pesanti: ci sono incontri, situazioni e creature che reagiscono a noi in modi diversi. Ogni personaggio che incrocerete avrà un comportamento, un ruolo o una piccola storia che emerge senza bisogno di spiegazioni. È una trama che lascia spazio all'immaginazione, che vi invita a leggere tra le righe e che vi permette di proiettare un po' di voi stessi nelle difficoltà e nelle scoperte di Luna. È una storia che non vuole stupire, ma che rimane impressa proprio per la sua sincerità.



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L'ingegno come arma principale



Quando si passa al gameplay, ci si accorge subito che Potions: A Curious Tale non vuole mettervi in mano la forza, ma la possibilità di ragionare. Luna non combatte nel senso tradizionale del termine: non ha attacchi diretti, non brandisce armi e non esegue combo. Eppure il gioco non elimina il concetto di scontro, lo trasforma solamente. Le creature ostili e i boss esistono, hanno una barra vita e possono essere sconfitti, ma il modo in cui lo farete è sempre legato all'ingegno, alle pozioni, all'ambiente e alla vostra capacità di leggere la situazione. È un combattimento che non chiede riflessi, ma comprensione.



La raccolta di ingredienti e il crafting delle pozioni sono il cuore dell'esperienza. Ogni pozione ha un effetto preciso e verificato: può congelare, sciogliere, distrarre, proteggere o trasformare un ostacolo in un'opportunità. L'esplorazione poi è divisa in aree tematiche, ognuna con risorse uniche e creature caratteristiche, e il gioco vi richiederà di osservare, di capire come funziona l'ambiente e ovviamente di sperimentare. Non c'è pressione, non c'è un timer e non c'è la sensazione di essere costantemente in pericolo: c'è la necessità di ragionare, di trovare la soluzione giusta per quel momento, per quella creatura o per quel problema.



Il ritmo è rilassato ma coinvolgente, è un gameplay che premia la creatività, la pazienza e la capacità di leggere il mondo e le situazioni. Non vi chiederà di essere veloci o precisi, ma di essere presenti, attenti e curiosi. Le opzioni di difficoltà regolabile e la possibilità di mettere in pausa in qualsiasi momento rendono l'esperienza ancora più accessibile, rispettosa dei tempi e delle esigenze di chiunque stia giocando. È un gioco che non vuole stressare, ma coinvolgere.



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Una fiaba che prende vita con dolcezza



L'estetica di Potions: A Curious Tale è uno dei suoi elementi più affascinanti, il mondo di gioco infatti sembra uscito da un libro di fiabe illustrato: colori morbidi, linee pulite e ambientazioni che sembrano dipinte a mano. Non c'è realismo ovviamente, ma c'è tanta atmosfera. Ogni area ha una sua identità visiva precisa, una sua anima e un suo modo di raccontare il mondo attraverso le immagini.



Le creature sono disegnate con cura, con un equilibrio tra tenerezza e inquietudine che le rende memorabili. Non sono mostri generici, ma personaggi che sembrano avere una storia, un passato e un motivo per comportarsi in un certo modo. L'animazione è semplice ma espressiva, e contribuisce a creare un mondo che, pur non essendo tecnicamente complesso, risulta vivo e accogliente.



Le musiche accompagnano questa estetica con una delicatezza sorprendente. Sono leggere, quasi sussurrate, e si adattano ai momenti di esplorazione, tensione o scoperta senza mai sovrastare l'azione. Gli effetti sonori sono puliti, chiari, e contribuiscono a dare consistenza al mondo: il fruscio delle foglie, il rumore dell'acqua e il suono degli ingredienti raccolti.



La strada verso il Platino



La lista trofei riflette perfettamente la natura del gioco: non è punitiva, ma richiede attenzione, costanza e una buona comprensione delle meccaniche di crafting e degli scontri non convenzionali. Non ci sono combattimenti frenetici o sfide basate sulla precisione, ma molti trofei sono legati alla creazione di determinate pozioni, alla raccolta di ingredienti rari, al completamento di missioni secondarie e all'interazione con creature particolari.



È un percorso che premia la costanza più che l'abilità tecnica, e che si integra perfettamente con il tono generale del gioco: non vuole mettervi alla prova con difficoltà artificiali, ma con la vostra capacità di osservare, sperimentare e comprendere le regole del mondo. Chi ama completare tutto ciò che un gioco ha da offrire troverà in Potions: A Curious Tale un viaggio piacevole, mai frustrante, che accompagna naturalmente l'esperienza principale e che restituisce una soddisfazione genuina quando finalmente si raggiunge il Platino.




L'articolo Potions: A Curious Tale – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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oggi alle 17:10

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