PlatinumGames è pronta allo sviluppo di una nuova IP!
PlatinumGames ha guadagnato molto negli ultimi undici anni lavorando su una serie di giochi orientati all'azione acclamati dalla critica, ma tutti sono stati pubblicati da un altro studio o basati su una IP già conosciuta. Atsushi Inaba, producer e head of development della Software House, ha dichiarato oggi, attraverso un'intervista rilasciata ai colleghi di GameInformer, che lo studio di sviluppo è fermamente intenzionato a voler sviluppare una IP propria.
Si tratta di un'esperienza inedita per PlatinunGames; sebbene titoli come Bayonetta vengano sempre associati a tale casa di sviluppo, essi sono stati pubblicato da aziende esterne, come Nintendo. Quindi, PlatinumGames non ha mai avuto, tecnicamente, il controllo completo sulla realizzazione di un progetto.
Queste le parole di Inaba: “Siamo fermamente decisi a voler sviluppare un titolo tutto nostro. Nell'ultimo anno abbiamo praticamente permesso a tutti di ‘creare un proprio gioco', accogliendo fin troppi consigli esterni. Pensate che per l'ultimo progetto avevamo raccolto oltre 70 documenti relativi al design del titolo in lavorazione. Abbiamo voluto diluire il materiale, tenere soltanto le cose davvero importanti, e focalizzarci su un massimo di due progetti, non di più“.
Per quanto riguarda le dimensioni del gioco in questione, Inaba-san afferma che il progetto avrà probabilmente un team di sviluppo di circa 20 persone e che si collocherà tra un gioco indie e un titolo AAA. “Non possiamo mettere insieme un gioco AAA, da $ 10 milioni in più, perché non abbiamo quella quantità di denaro come sviluppatore indipendente. Tuttavia, non abbiamo in programma di seguire la via indie, con solo poche persone in squadra che si occupando del gioco. Prevediamo di avere un team di circa 20 persone per la nostra prima IP“.
Sul genere della nuova IP, pochi dubbi: “Non vogliamo chiedere alle persone che prenderemo a lavorare nel team di realizzare titoli completamente diversi da tutto quello che fino ad oggi PlatinumGames ha offerto. Per intenderci, non chiederemo loro di sviluppare abiti da principessa, o cose simili. Non sarebbe assolutamente nemmeno vicino a quello che le persone vogliono da una Software House come la nostra“.
Infine, Inaba-san ha però tenuto a sottolineare che per i futuri progetto Tripla A, la Software House continuerà a fare affidamento su publisher esterni, per ovvie ragioni economiche.
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