Come Wolfeinstein: Youngblood riesce a passare da PC di fascia alta a Nintendo Switch - analisi comparativa
Dopo aver provato Wolfenstein: Youngblood su tutte le piattaforme, è bene affermare che, almeno sotto il profilo tecnologico, l'ultimo sforzo di Machine Games si avvicina molto all'eccellente lavoro svolto con Wolfenstein: The New Colossus. Si ha infatti la sensazione che al set di caratteristiche dell'id Tech 6 siano stati aggiunti dei semplici miglioramenti rispetto a quanto visto in The New Colossus e che questa volta la vera innovazione provenga dal gameplay, con la possibilità di giocare in cooperativa, che rappresenta la nuova meccanica chiave, oltre ad un level design più attento probabilmente grazie all'influenza del co-sviluppatore Arkane Studios.
Youngblood è stato lanciato di recente con pochissima o quasi nessuna fanfara, il che è sorprendente, in quanto si tratta di un autentico lancio multipiattaforma con l'impiego di notevoli risorse e talento. Non stiamo parlando soltanto di versioni PC, Xbox One e PlayStation 4, ma anche di una versione Switch sviluppata, ancora una volta, dallo studio di Austin, Panic Button. Il gioco risulta differente sulle diverse console e, sebbene le vere e proprie sorprese siano limitate, le prestazioni non sono propriamente identiche a quelle dell'ultimo capitolo di Wolfenstein.
La versione PC è la più facile da analizzare in quanto se conoscete The New Colossus, saprete già che cosa aspettarvi qui. Il motore non ha pretese tecnologiche innovative, le impostazioni selezionabili sono del tutto identiche, le prestazioni sono praticamente le stesse, anche se la presenza di due giocatori nella stessa scena, che producono effetti pirotecnici pesanti, causa un carico aggiuntivo sulla GPU. La morale della favola è che, tecnologicamente parlando, è più o meno lo stesso: abbiamo semplicemente ottenuto molti nuovi livelli con un diverso approccio a livello di design e con l'ulteriore vantaggio del gameplay cooperativo.
