Microtransazioni nei giochi di Ubisoft? Yves Guillemot: "nessun elemento pay-to-win nei nostri titoli"
E' recente la notizia data da Ubisoft secondo cui quattro dei suoi giochi mostrati durante l'E3 di quest'anno, ovvero Watch Dogs Legion, Rainbow Six Quarantine, Gods and Monsters e Skull and Bones, sono stati rinviati all'anno fiscale 2020-2021. Questa notizia ha ovviamente scosso il mercato, tanto che le azioni della società sono calate drasticamente del 20%.
Nonostante ciò Yves Guillemot, CEO di Ubisoft, ha rassicurato i suoi investitori sul fatto che la spesa continua grazie ai giochi come servizi manterrà i conti della società solidi e nessuna di queste entrate includeranno "microtransazioni pay-to-win". Guillemot ha dichiarato che i guadagni di Ubisoft negli ultimi anni non sono collegati al mancato aumento delle microtransazioni. Piuttosto, il miglioramento dei ricavi dei giochi esistenti può essere attribuito all'aumento complessivo del coinvolgimento dei giocatori e alla dedizione di Ubisoft all'aggiornamento periodico dei suoi giochi come servizi con continui eventi.
"Quando siamo in grado di creare eventi che portano le persone a rimanere più a lungo nei nostri giochi, di tanto in tanto spendono soldi", ha dichiarato. "Ciò che consideriamo è che nel fornire un'esperienza di alta qualità, possiamo aumentare le entrate per gioco, sapendo che ciò è dovuto al fatto che abbiamo creato più contenuti su base regolare. Nel caso di Ghost Recon, la nostra filosofia è che il giocatore giochi l'intero gioco, al 100%, senza dover spendere soldi. Non abbiamo elementi pay-to-win nei nostri giochi, e ciò che possiamo dire è che questa è la filosofia che abbiamo su tutti i nostri giochi, ma deve essere collegata a più eventi, più contenuti affinché i giocatori possano giocare più a lungo".
