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Crisi GameStop: pressioni estreme sui dipendenti dai capi “disperati”

I responsabili dei negozi e gli addetti alle vendite di GameStop, intervistati recentemente da Polygon, dichiarano che stanno subendo pressioni estreme da parte dei dirigenti sempre più disperati alla ricerca di aumentare i profitti, ormai in caduta libera da due anni, mediante tecniche di vendita “aggressive” per riuscire a monetizzare il più possibile dalla ormai ridotta quantità di clienti che ancora si affidano alla compagnia statunitense.



I dirigenti vengono accusati, da parte dei dipendenti intervistati in forma anonima, di non essere stati in grado di far seguire all'azienda la rapida evoluzione del mercato videoludico, ormai sempre più orientato verso il digitale e di obbligarli ad attuare tecniche di vendita che generano più danni che benefici, perdendo di vista i veri obbiettivi di un'azienda che ha fatto dei videogiochi il suo mercato principale.



GameStop conta al momento circa 5400 negozi al mondo, di cui 4000 nei soli territori di Canada e Stati Uniti, e secondo alcuni responsabili di negozio potrebbero esserne chiusi circa 1000 durante questo stesso anno, per far fronte alla riduzione di costi che gli investitori chiedono, nella speranza che l'uscita di PlayStation 5 sia di aiuto per le sorti contabili della compagnia.

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21 febbraio 2020 alle 11:10

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