Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Aircraft Evolution – Recensione

Mentre il mondo abbraccia il futuro del gaming e la prossima generazione videoludica con PlayStation 5, e mentre centinaia di sviluppatori si scervellano su come utilizzare al meglio le capacità dei nuovi hardware, c'è sempre qualcun altro intento a fare l'esatto opposto e attraversare un sentiero già battuto. E' il caso dell'ormai arcinota Sometimes You, conosciuta per il livello di qualità dei videogiochi mai pretenzioso e dal Platino facile. Intendiamoci, naturalmente non tutti i videogiochi targati Sometimes You sono cafonate spilla-soldi, certi titoli – per quanto banalotti – hanno una propria anima. Ma se ci aspettavamo che Aircraft Evolution rientrasse in questa categoria, purtroppo, ci siamo sbagliati di grosso.



Bombarda a più non posso



La storia di Aircraft Evolution rispecchia la sensazione che si prova quando si saltano di prepotenza le cutscene di un videogioco di guerra; siamo qui, a bordo di un aereo sganciabombe e abbiamo l'obiettivo di distruggere tutto. Nessun contesto, nessuna spiegazione né delucidazioni su chi stiamo impersonando e chi siano i generici “nemici”, è quel tipo di buco di trama di cui si fa volentieri a meno negli action o sparatutto frenetici, l'opposto di ciò che rappresenta Aircraft Evolution. Il titolo di Sometimes You si avvicina, infatti, molto più a un gioco mobile di dieci anni fa che a un action frenetico, come la sua descrizione sul PlayStation Store d'altro canto sottolinea.



Dovremo portare a termine quaranta missioni di distruzione casuale, divise in quattro categorie da dieci missioni ciascuna e ognuna di esse divise in diverse ere, dalla Prima Guerra Mondiale a guerre futuristiche e partendo – letteralmente – da un aereo di cartone per finire con un incrociatore stellare. Tra queste quaranta missioni, tuttavia, oltre la frenesia e la cura dietro la realizzazione delle singole, anche la varietà viene a mancare: ripeteremo spesso e (non) volentieri le stesse tipologie di missioni una dopo l'altra, tra uccidi tutte le unità, distruggi tutti gli edifici e arriva al traguardo prima dello scadere del tempo. Quest'ultima tipologia, per quanto facile da vincere e minimalista nella realizzazione, resta però l'approccio più godibile al gioco, e questo la dice lunga.



L'intera esperienza, a prescindere dal tipo delle missioni, si riduce a un corri e spara. Con una rigidità inenarrabile controlleremo il nostro aeroplano, senza possibilità di arrestarlo o di poggiarci al suolo, posizionandolo sulle unità e strutture nemiche e sganciando quanti più esplosivi possibili con il tasto R2, lasciando che il fuoco faccia il resto. L'arsenale a disposizione consiste in quattro tipi di bombe, quelle generiche e deboli (ma infinite) seguite dalle bombe al napalm, altre ad alto raggio e ancora dalle bombe supreme, esplosivi viola devastanti il quale impatto copre la distanza più grande del gioco. Escluse le bombe generiche, ogni altra risorsa è limitata, persino i kit di carburante con cui far accelerare l'aeroplano (ma che, al suo depletamento, ci consentirà ancora di volare) o i kit di riparazione del velivolo, e quindi – quantomeno di norma – bisognerebbe fare attenzione a non sprecare munizioni e conservare con cura ogni oggetto raccolto, ma è qui che il gioco si rompe.



Esiste una quarta tipologia di gioco, seppur ben più rara, e consiste nei livelli bonus, questi ricchi di risorse e altre leccornie, ma inaccessibili una volta completati. E' possibile però aggirare abbastanza facilmente questo muro riavviando il suddetto bonus un secondo prima della sua fine, accumulare sempre più oggetti – anche i più rari di tutti – e lasciare il livello solo quando si è sicuri di poter compiere stragi su larga scala.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

15 gennaio 2021 alle 17:10

Condiviso da popcornking.Piace a 2 persone, 1 persona