Legend of Mana - recensione
Seiken Densetsu è il titolo giapponese della serie conosciuta in occidente come "Mana", nata come derivazione portatile di Final Fantasy. A differenza della più celebre saga Square Enix, che al titolo principale ha aggiunto quasi sempre solo un numero, i titoli di questa saga sono sempre cambiati. Il primo, Mystic Quest, venne distribuito negli Stati Uniti come Final Fantasy Adventure, ma dal secondo in poi e relativi spin-off si è passati attraverso segreti (Secret of Mana), prove (Trials of Mana), eroi (Heroes of Mana) e via dicendo.
Dopo un lungo periodo di silenzio, nel 2006 il publisher giapponese tentò di rivitalizzare il franchise con World of Mana, una compilation di cinque giochi che invasero una miriade di piattaforme, dal Nintendo DS ai dispositivi mobile, facendo anche una puntata su PS2 con Dawn of Mana e allargandosi anche verso il mondo dei Manga. L'operazione non ebbe un successo memorabile e seguì un altro periodo di stop, conclusosi tre anni fa con l'arrivo di Secret of Mana HD e successivamente con il total-remake di Trials of Mana.
I due titoli appena citati hanno avuto il merito di risvegliare l'interesse del pubblico più fedele di Square Enix, che ha gradito la possibilità di rigiocare quei JRPG anche sulle macchine più moderne. Allo stesso target è rivolto oggi Legend of Mana, versione restaurata del gioco uscito oltre 20 anni fa su PlayStation, uno spin-off che all'epoca riprese buona parte delle meccaniche di gioco dei predecessori introducendone altre inedite.
