Epic Chef – Recensione
Preparate piatti, posate e una buona dose di appetito, perché Epic Chef vi garantirà un menù gustoso composto da vari ingredienti. L'ultima fatica di Infinigon per PlayStation 4, edita da Team17, è un'avventura leggera e rilassante, una ricetta che unisce sapori già provati in altri locali e li amalgama in un impasto fatto anche di simulazione e agricoltura. Pur senza ambire a una stella Michelin insomma, il ristorante del team di sviluppo sa come fare divertire il giocatore, cuoco, contadino.
Avventura e umorismo q.b.
Cacciato in malo modo dalla ciurma della nave su cui era, Zest sbarca nella cittadina portuale di Ambrosia. Ragazzo goffo dai capelli biondi, il protagonista è l'insospettabile erede della villa Calamitozza, nota agli abitanti per essere stata colpita da una misteriosa maledizione. L'entusiasmo del Nostro però non si fa scalfire, al punto da vedere nell'abitazione il luogo ideale per aprire un suo locale. Scopriamo così che il suo sogno è quello di diventare uno chef epico, ma la scalata per la fama è intrisa di sfide, favori per ingraziarsi le persone e lavoro nei campi.
Epic Chef ha una buona capacità di lasciare all'utente la libertà di muoversi come preferisce, rimanendo però nel solco di un'avventura incentrata sulla trama. Volendo far combaciare fattori ludici distinti, questa si prende molto tempo prima di accelerare il ritmo, risultando drammaticamente lenta nella prima parte. La storia non mira a sorprendere con particolari marchingegni di sceneggiatura o scrittura, entrambi piuttosto elementari, quanto a intrattenere con singoli dialoghi intrisi di umorismo. La comicità è la cifra stilistica del gioco e lo si nota tanto nelle espressioni volutamente sopra le righe dei personaggi, quanto nelle loro personalità (basti dire che uno di loro si chiama Jesus). A onor del vero, le battute e le prese in giro rivolte a Zest non sono indovinate nella totalità dei casi, tendendo a una certa esagerazione quasi forzata, ma nel complesso restituiscono un quadro scanzonato in linea con lo scenario generale.

Agricoltura, cucina e ogni cosa bella
Ambrosia è una piccola terra a esplorazione aperta che sfrutta sufficientemente bene gli spazi, collocando diversi elementi con i quali interagire. Dalle spiagge agli anfratti rocciosi, passando per i negozi e i vicoli, sarà possibile trovare oggetti da sfruttare in cucina o persone da approcciare. Gli abitanti si curano relativamente poco di Zest, poiché hanno delle abitudini specifiche nell'arco delle giornate – suddivise in ore, con un ciclo giorno e notte repentino in modo straniante, al punto da lasciare poco tempo per organizzare i propri obiettivi prima di essere costretti a tornare a casa. Muniti di accetta e degli altri strumenti necessari, potremo trasformare il circondario della villa in un campo per pomodori, carote, alberi da frutto e accrescere le nostre possibilità costruendo via via edifici come un mulino e una segheria. Attenzione alle opzioni adibite al crafting, che non rendono giustizia alle premesse iniziali, risultando spesso confusionarie e raffazzonate.
Il raccolto potrà essere utilizzato per tantissimi piatti succosi, per un totale, a detta degli autori, di circa 100.000 combinazioni di pietanze. Davanti ai fornelli si aprirà una schermata apposita con una padella pronta per essere riempita di prelibatezze. Ogni creazione può essere composta da un massimo di tre componenti presi uno a uno e durante la quale aggiunta sarà fondamentale mescolare e farli saltare per evitare di bruciare tutto. Il sistema nasconde un'indubbia profondità data dalle caratteristiche base di ognuno, contraddistinti infatti da tre fattori, ovvero vigore, spirito e raffinatezza.

La cottura serve a ottenere un determinato punteggio per ciascun fattore, dipendente dalle qualità intrinseche e dall'abilità del giocatore. Ottenere delle sinergie sfiziose donerà un bonus per il computo finale, mentre bruciare un piatto lo punirà con un malus. A ciò si collega l'aroma, altro punto su cui lavorare attraverso una spruzzata di salse, che influisce sul giudizio dato da impassibili giudici. Per entrare nelle grazie del Culinarium, potente organizzazione di Ambrosia, Zest dovrà farsi notare vincendo varie gare ai fornelli. Si trattano di duelli a punti nei quali primeggiare su uno dei buffi avversari sparsi per la zona. Lungi dall'essere totalmente realistico, Epic Chef permette di sperimentare con ingredienti fantasiosi come ratti, uova particolari e persino ceppi di legno.
Degustazione artistica
Epic Chef esibisce senza remore una semplice spensieratezza di fondo e in virtù di tale filosofia si poggia su uno stile low poly con dei colori molto accesi. Le proporzioni volutamente esagerate degli attori coinvolti e le espressioni facciali enfatiche si coniugano con la scelta umorista che permea tutto il gioco. La povertà poligonale ha rappresentato una scelta strategica per alleggerire il software, che tranne per qualche rallentamento rimane costantemente fluido. A completare il menù del titolo firmato Team17, una colonna sonora allegra si allinea all'atmosfera generale di Ambrosia, tenendo compagnia durante l'avventura.
Trofeisticamente parlando: il piatto è (quasi) servito!
Conquistare il platino di Epic Chef non sarà un'impresa impossibile, poiché il tempo da spendere giocando sarà l'unico vero ostacolo. Parliamo di 36 trofei di bronzo, 11 d'argento, 2 d'oro più il platino, per un totale di 50 obiettivi incentrati ora sulla storia, ora sul completamento di obiettivi primari o secondari. Facendo attenzione a delle richieste riguardanti le sfide culinarie, i cacciatori potranno agguantare un nuovo platino seguendo la nostra lista completa dei trofei del gioco.
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