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I videogiochi non devono limitarsi a imitare la narrativa cinematografica

Quando Elden Ring ha raggiunto il centro del palcoscenico mediatico, nel turbine dei tantissimi elogi ricevuti dalla critica e dagli oltre 13 milioni di videogiocatori che si sono persi nei confini dell'Interregno hanno iniziato anche a riemergere molte delle critiche storicamente rivolte a FromSoftware e alla sua particolare filosofia creativa.



In molti hanno messo nel mirino l'accessibilità, altri il comparto tecnico - spesso a ragione - ma a noi interessa trattare di coloro che hanno indirizzato l'attacco verso la componente narrativa dell'opera. È evidente, infatti, che sin dal primo contatto con Demon's Souls sia emersa una nutrita fetta di videogiocatori che vede dietro lo stile del racconto di FromSoftware il frutto di una negligenza, come se lo studio non avesse voglia di confrontarsi con una sceneggiatura o una vicenda ben esplicitata che si riveli impattante, dinamica e ricca di colpi di scena.



Ciò che ci preme analizzare oggi, infatti, è proprio la direzione imboccata dalla narrativa videoludica e soprattutto la percezione delle formule adottate dai grandi autori del medium, che nel corso delle ultime generazioni si sono cementificate in una singola direzione: l'emulazione della sceneggiatura cinematografica.



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12 maggio 2022 alle 11:10