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Amerzone – The Explorer's Legacy – Recensione

A distanza di oltre venticinque anni è giunto il momento di riscoprire un'opera storica come Amerzone : The Explorer's Legacy, protagonista della nostra recensione. Creato dal geniale Benoît Sokal, questo punta e clicca porterà i giocatori in un continente misterioso, dove dovrà venire a capo di numerosi misteri. Se non vedete l'ora di reintraprendere questo viaggio, non vi resta che preparare tutto l'occorrente e partire con noi.



Il giornalista e l'uovo



Se siete appassionati di avventure grafiche, il nome del compianto fumettista belga Benoît Sokal non vi suonerà nuovo. La sua serie più importante e apprezzata è sicuramente Syberia, che ha visto anche la pubblicazione del 2022 di un capitolo postumo, The World Before. Prima di dare vita alla sua saga steampunk, però, l'autore realizzò un'opera altrettanto affascinante. Amerzone : The Explorer's Legacy narra le vicende di un giornalista, interpretato dal giocatore, che viene inviato su un'isola dalla sua agenzia per completare un'intervista.



Lo scopo del viaggio è infatti quello di parlare con l'anziano Alexandre Valembois, un esploratore che negli anni Trenta si è recato nell'immaginaria nazione tropicale chiamata Amerzone. Quella che doveva essere però una semplice visita si trasforma in tutt'altro: il povero Valembois, malato da tempo, muore davanti ai nostri occhi, non prima però di affidarci un compito. Sfruttando i suoi appunti, dovremo recarci noi stessi ad Amerzone, per riportarvi un misterioso uovo, ancora vivo a distanza di anni. Dalla sua schiusa dipende la sopravvivenza della specie degli Uccelli Bianchi, presenti solo nell'Amerzone.



Inizia così un'avventura incredibile, che parte dall'interno del faro che fungeva da abitazione del defunto esploratore e si sposta rapidamente verso l'Amerzone, un mondo che mischia lussureggianti foreste a pericolose paludi. Le informazioni trascritte da Valembois e un potente mezzo da lui progettato, l'Hydraflot, ci aiuteranno a compiere l'impresa. Sempre ammesso che riusciremo a superare tutte le sfide ideate da Sokal.



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Il gameplay di Amerzone : The Explorer's Legacy



Se siete giocatori con qualche decade sulle spalle come il sottoscritto, avrete probabilmente messo alla prova le vostre meningi con la versione originale di Amerzone. Quando venne pubblicato nel lontano 1999, il titolo fu uno dei primi ad adottare una grafica 3D con visuale in prima persona. Anche in questa versione remake, i giocatori osservano l'ambiente con gli occhi del giornalista e potranno esaminare l'ambiente circostante.



Considerata l'età del gioco, non stupisce che gli spostamenti di Amerzone : The Explorer's Legacy siano a schermata fissa. Sebbene i movimenti tra le ambientazioni siano fluidi e diano l'idea di una vera e propria esplorazione, non potremo mai avere il controllo sul personaggio. Potremo però ruotare la telecamera a nostro piacimento, per osservare ciò che ci circonda. Ogni area nasconde indizi e oggetti da recuperare, indispensabili come in ogni punta e clicca che si rispetti per risolvere gli enigmi.



Amerzone sotto questo aspetto risulta davvero eccellente, proponendo un ottimo mix di sfide logiche e di esplorazione. Riuscire a trovare la giusta strada non sarà assolutamente una passeggiata, ma in questa versione riveduta e corretta saremo supportati da una serie di indizi progressivi. Premendo un tasto dedicato, inoltre, verranno evidenziati tutti i punti d'interesse con cui interagire, così da non perdere nessuna informazione per strada. L'obiettivo finale sarà comunque sempre quello di raccogliere oggetti e utilizzarli nel punto giusto, come avviene in altre opere simili.



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Ritorno in grande stile



Amerzone : The Explorer's Legacy, a livello di meccaniche, si è quindi mantenuto fedele all'originale. Non ci dilungheremo quindi ulteriormente nell'analisi di questo elemento, anche al fine di evitarvi spoiler. Essendo di fronte a un remake è però doveroso analizzare le migliorie apportate dal team di Microids.Questa nuova versione stupisce innanzitutto per la componente grafica, che risulta notevolmente migliorata. Ambientazioni e personaggi sono stati completamente ricreati, sfruttando la potenza di PlayStation 5. Gli effetti di luce sono mozzafiato e il team, sfruttando l'eccellente lavoro di Sokal, è riuscito a regalare scorci davvero fotogenici.



Molto piacevoli anche i menu e gli effetti, anche se sotto questo aspetto dobbiamo sottolineare che i testi in corsivo, localizzati come il resto dell'opera in italiano, risultano a volte di difficile lettura. Parlando di linguaggio, ci dispiace invece che non sia stato fatto un lavoro conservativo anche per il doppiaggio. Amerzone vanta infatti un audio in sola lingua inglese, dimenticando la traduzione fatta nel 1999.



Migliorata anche la fluidità generale, con transazioni tra gli scenari immediate e senza scatti. Invariata invece la longevità dell'opera: i più abili potranno completare la campagna di Amerzone in circa quattro ore, soprattutto se ricorderete come risolvere alcuni degli enigmi presenti. Da sottolineare infine la presenza di un selettore di modalità su PlayStation 5, che consente di optare tra prestazioni e grafica in base ai propri gusti.



Il Platino di Amerzone : The Explorer's Legacy



I giochi punta e clicca, essendo privi di sfide di abilità, vantano solitamente un Platino ottenibile da qualsiasi cacciatore, a patto di fare grande attenzione. Anche la lista di Amerzone, come tante altre, include infatti una serie di coppe legate alla storia, affiancate ad altre facilmente mancabili. Per ottenere il Platino bisognerà esplorare ogni angolo, risolvere le indagini e completare un paio di semplici sfide. La breve durata dell'avventura vi consentirà comunque di completare rapidamente un secondo playthrough, qualora dimenticaste qualcosa per strada.




L'articolo Amerzone – The Explorer's Legacy – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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22 aprile alle 16:10

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