ActionCam: Supernatural Case – Recensione Speedrun
Dopo il promettente The Exit Project: Backstreets, Nostra Games pubblica ActionCam: Supernatural Case, un FPS con un misto di azione, esplorazione e horror che si basa sui grandi capolavori del tema, come ad esempio Resident Evil 2. Ci troveremo infatti in un edificio abbandonato, ma questa volta senza mutanti o nemici in ogni angolo pronti a farci la pelle. Curiosi? Seguiteci nella recensione Speedrun di ActionCam: Supernatural Case.
Benvenuti nella mia bodycam
Nel gioco vestiremo i panni di un misterioso agente di polizia che indaga su un caso di una bambina scomparsa, e per approfondire le indagini sembra che una vecchia scuola abbandonata sia un luogo di interesse, dove potrebbe essere successo qualcosa di rilevante. Arriveremo lì in piena notte, armati di torcia, bodycam e pistola. Il luogo promette subito male, è abbandonato, ma dopo i primi passi vedremo della luce uscire da sotto una porta. Chi ci sarà all'interno?
Ovviamente, la porta è chiusa a chiave e dovremo partire alla sua ricerca, potenzialmente esplorando l'intero edificio. Dopo aver trovato la chiave smarrita scopriremo che nessuno è nella stanza, ma allo stesso tempo non saremo soli. Comparirà un'ombra, vera o fantasiosa? A quel punto la cosa migliore da fare è uscire dalla stanza e capiremo che un mostro umanoide ci insegue col preciso scopo di ucciderci. Scopriremo anche che è una ottima spugna per proiettili e che è fondamentalmente immortale. Ma qualche colpo in corpo ci darà il tempo di poterlo seminare mentre esploriamo gli ambienti.
Per arrivare alla fine del gioco supereremo piccoli rompicapi, cercheremo numeri, combinazioni, sempre con il mostro alle calcagna, fino ad arrivare a un punto in cui verremo inchiodati alla realtà dei fatti. Sogno o son desto?

ActionCam: Supernatural Case_20250330121743
Semplice, efficace, ansiogeno
ActionCam: Supernatural Case mescola molto bene i classici cliché dei giochi ambientati in ambienti claustrofobici, ansiogeni e con un immortale nemico che ci corre alle spalle. Per nostra fortuna sono presenti vari checkpoint che permettono di non dover fare lunghe porzioni di gioco da capo, ma anzi permettono di godersi il percorso verso la risoluzione del caso.
Le meccaniche sono semplici, ma efficaci nella loro essenzialità e permettono al gioco di funzionare perfettamente pur nella sua brevità. La dinamica di mira e fuoco funziona benone, così come la presenza di rumori ambientali, dei passi pesanti (e man mano più pesanti mentre si avvicina a noi) oltre alla musica che sottolinea i momenti critici del gioco.
L'ansia prodotta dall'atmosfera, dagli effetti, dai piccoli automatismi come porte che si aprono o chiudono, cose che cadono in frantumi, ma anche il semplice calpestio di vetri o similari è perfetta, con scariche di adrenalina, tachicardia e immedesimazione a livelli decisamente buoni.
Il gioco chiaramente pecca in longevità e in profondità, dato che con una guida o con almeno un playthrough è possibile completare il tutto in una quindicina di minuti, ma dato il prezzo di soli 10 euro e il cross-buy non possiamo lamentarci troppo. Anche a livello grafico il titolo è comunque solido, anche giocato in versione PlayStation 4.

Il Platino di ActionCam: Supernatural Case
La lista trofei di ActionCam: Supernatural Case è composta in totale da sedici coppe, divise in cinque d'argento, dieci d'oro e un prezioso Platino. Ottenere quest'ultimo è un affare piuttosto diretto: il nostro scopo, come già accennato, è quello di esplorare l'intera scuola e scoprirne i segreti. Già solo questo ci permetterà di ottenere tutti i trofei, in maniera piuttosto veloce. Non sono infatti presenti coppe mancabili e tutto verrà naturalmente, con tanto di doppio finale che però non influenzerà il Platino. Senza una guida impiegherete circa mezz'ora o al massimo un'ora: buon divertimento!
L'articolo ActionCam: Supernatural Case – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.
