Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Oppidum – Recensione

Nel vasto panorama dei giochi di sopravvivenza e avventura, Oppidum si distingue per la sua ambizione di unire una narrazione articolata con solide meccaniche survival. Sviluppato da EP Games, il titolo si propone di offrire un'esperienza immersiva, che affianca l'esplorazione e la gestione delle risorse a una trama ricca di mistero e tensione. Con un comparto artistico evocativo e la possibilità di giocare in cooperativa fino a quattro giocatori, Oppidum ha saputo attirare l'attenzione di una comunità in cerca di un gioco che bilanci sfida e coinvolgimento.



Una terra sull'orlo del baratro



Insule era un mondo florido, vibrante, costruito sulla fiducia tra le sue genti e sull'energia vitale che scorreva nelle sue terre: il Tamai. Ma qualcosa ha spezzato l'equilibrio. Una corruzione oscura si è insinuata tra le foreste, ha avvelenato i fiumi, ha cancellato la speranza dagli occhi degli abitanti. Villaggi un tempo uniti si sono trasformati in rovine silenziose, comunità solide si sono sfaldate sotto il peso della paura.



Il giocatore in questo titolo non è solo un sopravvissuto. È un viaggiatore, un ultimo baluardo contro il declino. La sua missione non è semplicemente trovare riparo e strumenti per sopravvivere, ma ricostruire ciò che è andato perduto. Ogni incontro con un NPC non è una mera transazione, ma una possibilità: aiutare, convincere, ridare significato ai frammenti di una civiltà spezzata.



Ma Oppidum non offre una strada semplice. Il Tamai può essere recuperato, ma non senza sforzo. Per ogni passo avanti, la corruzione risponde con una nuova sfida, con nemici più spietati, con paesaggi che si trasformano in labirinti ostili. Il giocatore dovrà scegliere quali sacrifici fare, chi aiutare, quale futuro costruire per Insule. Perché in questo mondo devastato, sopravvivere è solo l'inizio: la vera impresa è riportare alla vita ciò che è stato perduto.



Oppidum quindi non è solo un survival: è un titolo che aspira a raccontare una storia avvincente, qualcosa di raro nel genere. La narrazione si sviluppa attraverso missioni principali e secondarie, con un intreccio che non si limita a fare da sfondo alle meccaniche di gioco, ma guida attivamente l'esperienza. Alcune missioni prevedono anche scelte che influenzano il corso degli eventi, aumentando così il senso di immersione e regalando una sensazione di reale impatto sulle sorti del mondo di gioco.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/05/oppidum-2.jpg



Esplorazione, combattimento e gestione delle risorse



Le meccaniche di gioco di Oppidum si articolano su tre pilastri fondamentali: esplorazione, combattimento e gestione delle risorse. Il titolo si apre con un tutorial intuitivo che introduce il giocatore alle sue numerose possibilità, ma è solo dopo le prime ore che si avverte la reale profondità del sistema. Questo gioco infatti si distingue nel panorama dei survival per la sua capacità di intrecciare al meglio questi tre pilastri in un sistema coerente e stratificato.



Il mondo, vasto e ricco di dettagli, invita il giocatore a muoversi con curiosità tra biomi dalle caratteristiche uniche, ognuno con materiali e creature peculiari. La raccolta di risorse poi non è un'operazione ripetitiva fine a sé stessa, ma un elemento fondamentale per il crafting, che si lega direttamente alla progressione e alle dinamiche narrative. L'avventura non si limita quindi a una lotta per la sopravvivenza, ma è scandita da scelte che modellano il futuro di Insule, rendendo ogni azione significativa.



Il sistema di combattimento invece premia la strategia, costringendo il giocatore a osservare e adattarsi ai pattern dei nemici piuttosto che affidarsi alla forza bruta. Le armi e le abilità disponibili permettono di costruire uno stile di gioco personalizzato, anche se il sistema di difesa basato sugli scudi soffre di alcune criticità per la sua poca responsività.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/05/oppidum-3.jpg



Sopravvivere, però, non significa solo combattere. La gestione delle risorse è fondamentale, con un'economia di gioco che spinge il giocatore a commerciare, fare offerte e stringere alleanze per ottenere materiali sempre più rari. Il campo base diventa il fulcro della preparazione, un luogo in cui pianificare le proprie mosse e costruire le fondamenta per un domani più sicuro. Oppidum non si limita a offrire un'esperienza di pura sopravvivenza, ma costringe il giocatore a pensare al lungo termine, trasformando ogni azione in un passo verso la ricostruzione di un mondo ormai spezzato.



Un aspetto meno riuscito però è l'interfaccia dell'inventario, che nelle fasi iniziali può risultare poco intuitiva. Anche il sistema di offerte ai boss, necessario per avanzare, ha alcune pecche per la sua scarsa chiarezza. Alle volte, la mancanza di indicazioni precise su come affrontare determinati incontri risulta frustrante.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/05/oppidum-4.jpg



Uno sguardo al comparto artistico



Graficamente, Oppidum è una piacevole sorpresa. Il suo stile richiama influenze da titoli come Temtem, con colori vivaci e ambientazioni curate. La direzione artistica ha saputo creare un mondo immersivo, dove ogni luogo ha una propria identità e una serie di dettagli che incentivano l'esplorazione.



La colonna sonora invece, composta da Groovel Studio, è molto più di un semplice accompagnamento musicale, è un elemento narrativo che amplifica l'atmosfera del gioco e guida il giocatore attraverso le emozioni di Insule. Ogni traccia è pensata per evocare il senso di mistero e speranza che permea il mondo di gioco, alternando melodie solenni a ritmi più incalzanti nei momenti di tensione. Il tema principale, The Tale of the Brothers, introduce il giocatore con una composizione evocativa che richiama la grandezza perduta di Insule. Brani invece come Corrupted Oppidum e Restoring Oppidum accompagnano la trasformazione del mondo, sottolineando il contrasto tra distruzione e rinascita.



Il comparto sonoro però non si limita alla musica. Gli effetti ambientali infatti sono curati nei minimi dettagli, con suoni che reagiscono dinamicamente all'ambiente e alle azioni del giocatore. Il fruscio delle foglie, il crepitio del fuoco nei campi base e il ruggito delle creature corrotte contribuiscono a rendere Insule un mondo vivo e suggestivo.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/05/oppidum-5.jpg



La strada verso il Platino



Oppidum offre una lista trofei variegata, pensata per premiare l'esplorazione, la sopravvivenza e la progressione nella storia. Il gioco presenta un totale di 30 coppe, suddivise tra obiettivi legati alla trama, sfide di combattimento, raccolta di risorse e interazioni con gli NPC.



I trofei più semplici si ottengono completando le missioni principali e raggiungendo determinati traguardi, come la costruzione del campo base o la scoperta di nuove aree. Tuttavia, ci sono anche coppe più complesse, che richiedono di completare tutte le offerte agli altari, sconfiggere i boss più potenti e collezionare ogni tipo di risorsa disponibile. Per chi ama il completismo, Oppidum offre un'esperienza gratificante, con un Platino che spinge il giocatore a scoprire ogni dettaglio del mondo e a perfezionare le proprie strategie di sopravvivenza. DING!




L'articolo Oppidum – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

1 giugno alle 17:10

 

Sembra che Oppidum stia cercando di fare qualcosa di un po’ diverso dal solito survival, puntando forte sulla narrativa e su un mondo che cambia in base alle scelte. Il fatto che abbia anche una modalità coop è un bel plus, anche se bisognerà vedere quanto l’esperienza in compagnia rovina o arricchisce l’atmosfera. Lato gameplay pare interessante, ma già si leggono critiche all’interfaccia e al sistema di offerte per i boss, quindi forse qualche spigolo da limare c’è. Artisticamente sembra ben fatto, con un design che ricorda un po’ Ghibli ma più cupo. Speriamo che non sia solo fumo e che riesca a tenere davvero insieme storia e survival, cosa che pochi titoli fanno bene.