Preserve – Recensione
A distanza di quasi un anno dalla sua uscita su PC, l'affascinante Preserve approda su PlayStation e noi siamo pronti a raccontarvelo in una ricca recensione. Sviluppato da Bitmap Galaxy e pubblicato da Grindstone, questo puzzle game naturalistico ci mette di fronte a vibranti ecosistemi da gestire nel modo più efficace possibile. Tra piante, fiumi e persino creature preistoriche, avremo solo l'imbarazzo della scelta.
Un viaggio nell'armonia
Nell'ultimo periodo, abbiamo assistito a un numero sempre maggiore di giochi da tavolo ispirati a videogame di successo. L'ultimo di cui vi abbiamo parlato in ordine di tempo è Blasphemous, ma non si tratta del primo a percorrere questa strada né sicuramente dell'ultimo. Cosa succede però quando si cerca di compiere il passaggio inverso? Molti sviluppatori, come fatto ad esempio per Ticket to Ride o Wingspan, si sono limitati a una trasposizione digitale di un prodotto fisico.
Bitmap Galaxy sceglie invece una strada diversa: proporre meccaniche tipiche dei giochi da tavolo, integrate però in un titolo inedito, in grado di conquistare sia gli amanti dei boardgames che quelli dei puzzle game. Il risultato è Preserve, gioco in cui saremo chiamati a creare ecosistemi armoniosi da popolare con tante creature. Una rapida occhiata alle immagini della nostra recensione fa capire fin da subito che lo stile scelto è di quelli che ultimamente vengono definiti “cozy”. Dimenticatevi timer, scadenze e ansie: Preserve vuole regalarvi un'esperienza naturalistica rilassata.
Il titolo non vanta nessuna particolare trama, elemento del resto superfluo nella maggior parte dei puzzle game. Ci troveremo semplicemente a gestire i nostri biomi, cercando di ottenere il punteggio più alto possibile. La versione console di Preserve include quattro diverse tipologie di bioma: continentale, marino, giurassico e savana. Per ognuno potremo affrontare una modalità puzzle, con obiettivi di punteggio da raggiungere, e una creativa in cui gestire l'habitat liberamente. Potremo scegliere tra tre dimensioni di bioma: più sarà grande, più aumenteranno i punti richiesti e di conseguenza la difficoltà.

Il gameplay di Preserve
Per creare il bioma perfetto sarà sufficiente seguire delle semplici regole. I mondi di Preserve sono composti da caselle esagonali, che potremo “riempire” con elementi naturali come erba, fiori e rocce. Alcune tessere dovranno prima essere irrigate, altre, come quelle per i coralli preistorici, avranno bisogno di vere e proprie pozze d'acqua. Se riusciremo a collocare vicini tra loro almeno tre elementi uguali creeremo un habitat, che potrà contenere da 1 a 3 creature. Da api a cinghiali, dovremo cercare di creare zone equilibrate, così da massimizzare il punteggio.
Ogni bioma può essere infatti gestito liberamente, con piccole restrizioni legate all'altezza delle aree. Le carte elemento ambientale ci indicheranno infatti in quali punti potremo collocarle. Lo stesso dicasi per gli animali e gli insetti, che avranno solitamente una o due habitat preferiti. Tutti questi elementi, comprese le eventuali nuvole per irrigare il terreno o altri modificatori, sono gestiti tramite carte. Avremo quindi un numero limitato di elementi da posizionare che, una volta piazzati, non potranno più essere spostati.
Ogni azione che eseguiremo ci garantirà però dei punti da aggiungere al nostro totale. Al raggiungimento di soglie predefinite sbloccheremo nuove zone da annettere al nostro bioma e blocchi di carte da utilizzare. In questo modo, se saremo abili nel piazzamento degli elementi, potremo proseguire potenzialmente all'infinito. Ovviamente, meno saremo armonici, più in fretta esauriremo gli spazi, bloccando di fatto i progressi.
Un board puzzle cozy game
Se siete appassionati di giochi da tavolo, le meccaniche di Preserve vi avranno probabilmente riportato alla mente opere come Cascadia e Harmonies. Si tratta di due esempi perfetti, che rendono l'idea di cosa significhi veder crescere un bioma davanti ai propri occhi. Il titolo di Bitmap Galaxy risulta piacevole e ben congegnato, nonostante il rischio che dopo alcune ore subentri una certa ripetitività. Le diverse modalità smorzano questa sensazione, così come le richieste dei singoli biomi.
In quello forestale dovremo infatti gestire un fiume, che irrigherà alcuni terreni, mentre in quello giurassico potremo plasmare il terreno con apposite carte. Si tratta di varianti che dovremo sempre considerare per massimizzare il nostro punteggio, pena una sconfitta precoce. La natura rilassata del titolo permette comunque di ridurre al minimo la frustrazione qualora ci si trovasse impossibilitati a proseguire. Basterà ricominciare da zero la costruzione e provare a fare meglio.
Preserve è inoltre il tipico puzzle game che si adatta a qualsiasi tipologia di giocatore. Pur essendo presenti molte variabili, non esiste un'unica strada per il successo. L'assenza di cronometri o altri elementi che scandiscano le nostre azioni permette inoltre di ragionare sulle scelte, che diventeranno più semplici man mano che acquisiremo esperienza.

Il comparto tecnico di Preserve
L'aspetto che senza dubbio colpisce maggiormente di Preserve è il suo squisito comparto tecnico. La grafica colorata e vivida trasforma ogni bioma in un piccolo quadro, tanto più bello quanto più saremo stati in grado di gestirlo al meglio. La presenza di numerosi animali che popoleranno le varie zone rende tutto più dinamico e “vivo”, piacevole da rimirare sia durante la creazione che una volta terminata l'opera.
Altrettanto piacevole la colonna sonora, con tracce molto pacate che ci accompagnano durante la costruzione e una serie di effetti sonori collegati al piazzamento dei singoli elementi. Da sottolineare anche che Preserve è tradotto in italiano, il che lo rende facilmente comprensibile da chiunque. Un ottimo tutorial spiegherà inoltre nel dettaglio le meccaniche, rendendo ancora più digeribile la sfida.
L'unico elemento su cui ci sentiamo di sollevare una critica è la gestione dei comandi. Il movimento del cursore è affidato alla levetta sinistra, quello della telecamera alla levetta destra. Sin qui, nulla di strano. Peccato però che per ruotare l'ambiente dovremo utilizzare una strana combinazione di grilletto sinistro e levetta destra, scelta parecchio scomoda che richiederà un attimo per essere metabolizzata. Una mappatura migliore avrebbe sicuramente l'esperienza ancora più godibile, considerato che molti tasti del DualSense giacciono inutilizzati.
Il Platino (che non c'è) di Preserve
Già, questa forse è la nota più dolente di Preserve. I trofei inclusi nella lista del gioco sono tantissimi, ben 36, ma purtroppo tra questi manca il Platino. Le sfide sono peraltro tutte uguali tra loro, ripartite tra i quattro biomi. Basterà giocare in modalità puzzle e ottenere un determinato punteggio nelle mappe piccola, media e grande. Per ottenere il 100% di questa lista dovrete però dimostrarvi dei gestori di bioma davvero abili.
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