The Wandering Village – Recensione
The Wandering Village è un city builder strategico in cui i giocatori costruiscono e gestiscono un villaggio sul dorso di una gigantesca creatura errante chiamata Onbu. Ambientato in un mondo post-apocalittico contaminato da spore tossiche, il gioco combina elementi di sopravvivenza, esplorazione e gestione delle risorse. Sviluppato dallo studio svizzero Stray Fawn Studio e pubblicato su PlayStation 5 da Stray Fawn Publishing e WhisperGames, il titolo offre un'esperienza unica e contemplativa, dove la relazione tra il villaggio e la creatura diventa il fulcro dell'intera avventura.
Una casa tra le nuvole
La trama di The Wandering Village prende vita in un mondo devastato dalla diffusione di spore tossiche, dove la superficie terrestre è diventata quasi del tutto inabitabile. In questo scenario apocalittico, un gruppo di sopravvissuti scopre Onbu, una creatura colossale e solitaria che vaga lentamente tra paesaggi contaminati. La scelta di stabilirsi sul suo dorso non è solo una necessità, ma anche un atto di fiducia: il villaggio cresce mentre Onbu cammina, portando con sé la speranza di un futuro.
La storia non è raccontata tramite dialoghi, ma emerge dagli eventi, dalle missioni e dalla connessione che si sviluppa tra il giocatore e la creatura. Ogni decisione, ogni percorso scelto, ogni cura rivolta a Onbu contribuisce a costruire una narrazione che parla di equilibrio, reciprocità e resilienza. La progressione è scandita da cambi di ambiente, nuove scoperte e momenti critici che mettono alla prova il villaggio, rafforzando il legame tra umani e gigante.

Vita sul dorso di un gigante
In The Wandering Village, il gameplay è un delicato equilibrio tra la gestione di un villaggio e la cura di una creatura vivente: Onbu. Il giocatore non solo costruisce edifici e raccoglie risorse, ma deve anche instaurare un rapporto simbiotico con il colosso che ospita la comunità. Ogni azione ha conseguenze: estrarre troppo dal terreno può irritare Onbu, mentre prendersi cura di lui può garantire un viaggio più sicuro.
La gestione delle risorse è profonda e stratificata. I villaggi iniziano con strutture semplici come tende e fattorie, ma col tempo si sbloccano edifici più avanzati come laboratori, cucine, purificatori d'aria e centri medici. Il sistema di ricerca è fondamentale: ogni nuova tecnologia apre possibilità strategiche, come la coltivazione di piante resistenti alle tossine o la costruzione di strumenti per comunicare con Onbu. Alcune tecnologie rare si ottengono solo tramite spedizioni in rovine abbandonate, dove si recuperano reliquie del mondo perduto.
La mappa del mondo è dinamica e costantemente mutevole. Onbu attraversa biomi diversi – deserti aridi, foreste rigogliose, zone tossiche – ciascuno con risorse uniche e pericoli specifici. Il giocatore può influenzare la direzione di marcia della creatura, ma solo se ha guadagnato abbastanza fiducia. Questo introduce una componente strategica: scegliere se affrontare un bioma ostile per raccogliere risorse rare o deviare verso zone più sicure. Un altro elemento chiave è la gestione della popolazione. Ogni abitante può svolgere un solo compito alla volta, quindi assegnare correttamente i ruoli è essenziale per mantenere attive le catene produttive. Malattie, fame e stanchezza possono ridurre la forza lavoro, costringendo il giocatore a riorganizzare le priorità. Le abitazioni evolvono da tende a rifugi più resistenti, migliorando la produttività e proteggendo i cittadini dalle spore tossiche.
Infine, le spedizioni offrono un respiro avventuroso: squadre di esploratori possono essere inviate in punti d'interesse visibili sulla mappa per recuperare materiali, nuovi abitanti o conoscenze perdute. Queste missioni sono influenzate dalla velocità di Onbu e dal tipo di terreno attraversato, aggiungendo un ulteriore livello di pianificazione. Il gameplay di The Wandering Village è quindi un mosaico di micro-decisioni, dove ogni scelta contribuisce alla sopravvivenza del villaggio e alla salute di Onbu. È un'esperienza che premia la pazienza, la strategia e l'empatia verso una creatura che non è solo un mezzo di trasporto, ma un vero compagno di viaggio.
Longevità e difficoltà
L'esperienza base di The Wandering Village si attesta intorno alle 10-12 ore per una campagna completa, toccando tutti i biomi e ricercando le tecnologie principali. La modalità infinita permette invece di puntare al record di sopravvivenza, sfruttando strategie e combinazioni di edifici diverse. La rigiocabilità è garantita dai bivi esplorativi di Onbu e dalla gestione casuale di eventi ambientali, ma soffre di un limite: la ripetizione degli stessi biomi e dei medesimi edifici avanzati riduce l'effetto sorpresa. Nel complesso, però, la variabilità delle sessioni e la presenza di trofei specifici garantiscono qualche run aggiuntiva per chi cerca sfide alternative.
Per quanto riguarda la curva di apprendimento invece, risulta dolce grazie al tutorial dettagliato, mentre le opzioni di difficoltà consentono di modulare stress e complessità. Il livello facile è ideale per il giocatore interessato soprattutto all'esplorazione e all'aspetto narrativo, mentre i livelli più alti richiedono un'attenzione spasmodica a risorse e salute di Onbu. Il gioco offre supporto completo ai sottotitoli in italiano per l'interfaccia e i testi, ma non propone doppiaggio. I menu e i comandi pad sono accessibili e ben mappati e le indicazioni visive si integrano bene con tutto.

Uno sguardo al comparto artistico
L'estetica di The Wandering Village mescola ambientazioni 2D per le strutture con sfondi e animazioni 3D per Onbu e il mondo circostante. I colori tenui e i dettagli delle piante, delle formazioni rocciose e dei biomi trasmettono costantemente un senso di meraviglia. La colonna sonora è composta da brani orchestrali e sintetici che si adattano ai vari scenari, alternando momenti di calma a musiche più cupe quando Onbu attraversa zone infette. Gli effetti sonori, dal battere dei passi della creatura allo svolazzare delle spore, arricchiscono l'immersione. Nel complesso, l'audio supporta perfettamente le dinamiche di gioco, senza mai risultare invadente.
La strada verso il Platino
Il sistema di trofei su PS5 include obiettivi legati alla sopravvivenza del villaggio, al completamento di missioni e all'esplorazione di ogni bioma. Ottenerli richiede di sperimentare difficoltà diverse, gestire al meglio Onbu e scoprire segreti nascosti lungo il percorso. Il Platino, pur non presentando trofei estremamente punitivi, chiede una conoscenza approfondita delle meccaniche e un'attenta programmazione delle risorse. Tra i trofei più impegnativi ci sono quelli che richiedono di completare determinate missioni entro tempi stretti o di mantenere il rapporto di fiducia con Onbu al massimo livello. Queste coppe aggiungono un buon livello di sfida post-game per gli amanti del completismo.
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