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Hook: Complete Edition – Recensione

Dopo aver riscosso enorme successo ed encomi dal pubblico di Steam con i primi due capitoli, usciti rispettivamente nel 2015 e nel 2022, Hook: Complete Edition arriva anche su PlayStation per portare la sua formula vincente da puzzle game minimalista e rilassante. Una raccolta dei due giochi dello sviluppatore polacco Maciej Targoni, pensata per portare su console un'esperienza ideale per chi cerca un livello di sfida crescente ma mai frustrante e un relax dal taglio enigmistico.



Minimalismo e relax



Hook fa della semplicità, a volte solo apparente, il suo segreto. Parliamo di un titolo nel quale il gameplay, se così lo si può definire, è ridotto alla sua pura essenza, senza alcun elemento di contorno. Non c'è una trama da seguire, non ci sono protagonisti e storie, non c'è un sistema di punteggi e classifiche a metterci ansia.



Come si può rapidamente evincere da una qualunque immagine di gioco, lo scopo è risolvere enigmi basati sulle interconnessioni tra aste e ganci, richiamando il titolo. Schermo chiaro ed elementi scuri (o viceversa, nella modalità dark) sono al centro dell'azione, che prevede il nostro ragionamento preliminare per risolvere gli schemi. Una soluzione che richiede di sfilare ogni elemento in modo da non farlo incastrare con altri, pena dover ricominciare da capo.



Un'idea semplice e apparentemente banale, che però si rivela tale solo nelle fasi iniziali. Come prevedibile, infatti, gli schemi assumono un livello di difficoltà crescente man mano che si avanza, senza contare il vero e proprio salto nel passaggio a Hook 2, dove si sfocia nelle tre dimensioni, con tutto ciò che ne consegue in termini di interazione.



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Esperienza zen



La semplicità è nella forma, insomma, ma non tanto nella sfida rappresentata dai diversi schemi. Questo non deve comunque far pensare a un gioco frustrante, perché Hook, al contrario, vuole proporre un'esperienza rilassante, quasi zen. Da qui l'assenza di un timer, di un punteggio e di eventuali classifiche, per lasciare che la ricerca della soluzione sia un processo sereno e adattabile ai tempi e alle esigenze del giocatore.



Non a caso esiste anche una funzione di aiuto, per darci indicazioni nel caso in cui un puzzle diventi troppo complicato. Grazie a suggerimenti visivi possiamo vedere ciò che prima sfuggiva al nostro ragionamento e magari farne tesoro per proseguire nei livelli successivi, ampliando i confini del nostro approccio mentale.



In questo senso, Hook è un titolo perfetto per sessioni brevi, magari per staccare qualche minuto dopo un gioco particolarmente esigente in termini di attenzione o dopo una giornata di lavoro stressante. Il completamento dei livelli può garantirci quel senso di soddisfazione tipico della risoluzione di un enigma, capace di iniettare energia positiva in chiunque si trovi controller alla mano.



Niente fronzoli…



La Complete Edition, oltre a raccogliere i due capitoli originali, introduce nuovi livelli e alcuni miglioramenti tecnici, oltre al pieno supporto per i controller DualSense, con tanto di vibrazione. A livello grafico c'è poco da dire, considerato che Hook non punta in alcun modo a valorizzare questo aspetto. Il suo minimalismo si manifesta proprio nell'interfaccia essenziale, che ricrea una situazione di relax nella quale gli elementi di disturbo sono ridotti quasi a zero. Anche la colonna sonora di accompagnamento contribuisce a generare un ambiente rilassante che accompagna il giocatore e che realizza in pieno l'obiettivo del gioco.



… e niente Platino



Purtroppo Hook: Complete Edition non offre un trofeo di Platino, ma una lista composta da 10 trofei di bronzo, 4 d'argento e 3 d'oro. Forse anche questa decisione punta nella direzione del massimo relax per il giocatore, senza metterlo di fronte all'ansia da Platino. In ogni caso, per sbloccare le coppe occorre arrivare al completamento dei diversi livelli (fino al 150) e del gioco completo. E dove non arrivano la pazienza e il ragionamento ci sono sempre le video guide!




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domenica alle 10:10

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