Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro – Recensione
Preparatevi ad accompagnare Bilbo Baggins in un viaggio incredibile con Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro, protagonista della nostra recensione. Pubblicato in Italia da Asmodee e realizzato da Office Dog, questo roll & write riprende le atmosfere del romanzo di Tolkien per lanciare i giocatori in una campagna composta da ben otto capitoli, con regole uniche che renderanno le partite più avvincenti. Pronti a viaggiare fino alla Montagna Solitaria di Erebor?
Se volete trovare qualcosa, non c'è niente di meglio che cercare
Gli ultimi anni sono stati decisamente intensi per gli amanti de Il Signore degli Anelli. Non andiamo a toccare la sfera videoludica, perché come forse ricorderete lo spin-off dedicato a Gollum non è stato tra i più riusciti (a voler essere generosi), bensì quella dei giochi da tavolo. Al divertente La Compagnia dell'Anello: Trick-Taking Game è infatti seguito Duel for Middle Earth e, più recentemente, il ricchissimo Il Destino della Compagnia. L'anno non è però ancora finito e c'è margine per un altro titolo dedicato, che questa volta sfrutta le ben note meccaniche roll & write.
Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro è un gioco ideato dal celeberrimo Reiner Knizia, in cui dovremo come detto affrontare una serie di missioni di difficoltà crescente, che ripercorrono gli eventi narrati da J.R.R. Tolkien nel suo romanzo. All'interno della scatola troviamo un numero limitato di componenti, ma di grande qualità: quattro libri avventura, un set di cinque dadi a sei facce più uno da dodici, quattro pennarelli e una sfilza di segnalini dallo spessore ragguardevole. A differenza di altri roll & write in commercio, le pagine dei libri sono cancellabili, dunque non avremo fogli di carta usa e getta ma potremo rigiocare ogni capitolo quante volte vorremo.
L'elemento più affascinante è proprio il libro, che presenta una copertina decorata con un'immagine del potente Smaug. Lo stile scelto richiama quello di un cartone animato e ben si addice alla tipologia di opera. Ogni capitolo contiene inoltre un riassunto delle regole uniche dello stesso e un modo per tenere traccia dei punti, senza necessario di sfruttare altri ausili. Questa semplicità coincide anche con quella del regolamento, che prende concetti classici del genere e li rielabora in chiave fantasy.
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Come si gioca a Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro
Se siete familiari con i concetti dei roll & write non avrete problemi a lanciarvi anche in questa sfida. Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro non stravolge il genere ma punta piuttosto sul creare la giusta atmosfera e proporre sfide coerenti con la storia che vuole raccontare. Di base, da due a quattro giocatori si sfideranno per raggiungere il punteggio più alto e trionfare. Ogni scenario include una plancia su cui andremo a disegnare i percorsi e delle regole specifiche per ottenere punti, principalmente collegando specifici elementi.
All'inizio della partita il primo giocatore tirerà i cinque dadi bianchi e ne sceglierà uno per sé. Si proseguirà così in senso orario, fino a quando saranno esauriti. A quel punto il giocatore che sarà senza dadi disponibili li tirerà di nuovo tutti e si ricomincerà la fase di draft. Una volta preso un dado dovremo subito disegnare il percorso sulla nostra plancia oppure ottenere l'elemento indicato. Nel primo caso potremo ruotare e specchiare il percorso a piacimento, facendo attenzione alle facce che ci richiederanno di coprire due o addirittura tre caselle.
I percorsi dovranno sempre essere collocati secondo regole fornite dallo scenario e potranno essere anche sovrapposti ad altri già presenti, senza particolari limitazioni. La chiave del successo sarà però l'ottimizzazione delle strade, anche perché ogni scenario include una serie di ostacoli e di minacce. Saranno inoltre presenti elementi che forniranno bonus soltanto al giocatore più rapido, il che ci metterà di fronte a una vera e propria gara contro i nostri avversari.
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A volte i nani sono più generosi a parole che a fatti
I dadi non offrono però solo percorsi, ma anche degli elementi da raccogliere. Potremo ottenere del pane oppure delle spade, che assumeranno valenze diverse in base allo scenario. Nel primo, ad esempio, il pane servirà per sfamare i nani che accoglieremo a casa Baggins, mentre le spade andranno semplicemente accumulate per ottenere punti extra. Alcuni di questi elementi saranno inoltre prestampati sulla plancia e potremo raccoglierli se ci faremo passare una strada sopra.
Essendo accompagnati dal mitico Gandalf, in Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro non poteva nemmeno mancare un pizzico di magia. I giocatori che sceglieranno di ottenere i cappelli da mago potranno infatti attivare delle mosse speciali, disponibili in quantità limitata, per ottenere elementi e specifici percorsi. Infine, qualora il dado non trovasse utilità per noi, potremo donarlo a Bilbo e scambiarlo con un bonus a nostra scelta. In tutti i casi, sarà il libro avventura a fornirci indicazioni su cosa potremo ottenere e come.
Non appena un giocatore raggiungerà la condizione di conclusione dello scenario, si passerà al conteggio dei punti, verificando quelli ottenuti in base ai requisiti che avremo soddisfatto. L'hobbit che avrà ottenuto più punti sarà il vincitore, dopodiché sarà sufficiente cancellare tutto dalla scheda e passare al capitolo successivo. O, perché no, riprovare quello appena completato per una rivincita.
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La Riconquista del Tesoro: un roll & write fantasy perfetto per una campagna
Come avete potuto scoprire grazie alla nostra recensione, quello ideato da Reiner Knizia è un roll & write di stampo decisamente classico, che fa dell'ambientazione la sua fortuna. La struttura a capitoli permette d'introdurre una serie di novità e rendere ogni sfida diversa dalla precedente, seppur calata sulla stessa base. Il fattore alea dato dal tiro dei dadi rimane importante, dato che il sistema draft potrebbe inevitabilmente favorire i giocatori più fortunati. Gli elementi mitiganti comunque non mancano, dunque anche chi non ha un buon polso per i lanci avrà tempo di recuperare.
Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro ha però il suo più grande problema nella rigiocabilità. Nonostante la possibilità di seguire varie strade e puntare magari su strategie leggermente diverse, difficilmente vi troverete a riaffrontare un capitolo già concluso, se non magari per provarlo con una compagnia diversa. Interessante invece la variante in singolo, in cui anziché un punteggio specifico dovremo affrontare un automa che punterà a ostacolare i nostri piani. Tutte le sfide, sia da soli che in compagnia, sono inoltre ottimamente spiegate in un regolamento ricco e dettagliato, che sarà perfettamente comprensibile da chiunque. Questo rende il titolo un ottimo entry level per chi vuole avvicinarsi al genere.
Ottima infine la componentistica, con il libro che sarà pronto a resistere a numerose partite, così come i segnalini raffiguranti cibo e spade. I pennarelli risultano un po' “pesanti” da cancellare con il gommino posto sulla punta, ma basterà un panno per pulire le pagine senza fatica. Sempre chiari e intuitivi i dadi, che lasceranno spazio a pochi dubbi interpretativi. Davvero piacevole anche il design scelto per il titolo, che restituisce tutte le sensazioni di un'opera fantasy e rende immediatamente riconoscibili personaggi e scene tratte dal racconto di Tolkien.
L'articolo Lo Hobbit: La Riconquista del Tesoro – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.
