Gruniożerca Trilogy – Recensione Speedrun
Se siete degli inguaribili nostalgici, allora non perdetevi la recensione Speedrun di Gruniożerca Trilogy. Il team di Take It Studio! ripropone infatti i rompicapo proposti da un piccolo studio polacco chiamato M-Tee, appassionato anch'esso di giochi retro. La prova? Aver pubblicato nel 2016 un gioco per Nintendo Entertainment System.
Una cavia e i suoi enigmi
Negli ultimi anni, come vi abbiamo spesso documentato, i ritorni al passato sono diventati sempre più frequenti. Non parliamo però solo di remake e remastered dei grandi classici, ma anche di nuove opere che strizzano l'occhio al passato. A volte così forte da ricaderci, come avvenuto per i tre capitoli di Gruniożerca. Il team originale li ha infatti sviluppati tra il 2016 e il 2019 sul caro vecchio NES, per la gioia di chi ancora lo possiede. A distanza di sei anni, Take It Studio ha deciso di raccogliere le opere e proporle su console di nuova generazione in una simpatica Trilogy.
I titoli sono puzzle retro, in cui ci troveremo a controllare la cavia Grunio. Ognuna delle tre opere propone uno stile e delle meccaniche uniche, passando inoltre dalle due alle tre dimensioni. Il tutto però mantenendo uno stile squisitamente antiquato, con una grafica in pixel art colorata e piacevole e una colonna sonora degna degli anni Ottanta. In aggiunta a tutto questo, il team responsabile della trasposizione ha anche creato una intrigante gallery, in cui osservare bozzetti e immagini dei tre titoli.
Il menu si presenta comunque relativamente spoglio: potremo accedere ai tre giochi, modificare alcune opzioni e poco altro. Lo stesso è valido anche avviando i tre giochi: il secondo episodio introdurrà le password in sostituzione dei salvataggi, presenti invece nel terzo capitolo assieme a una modalità Survival. Nulla che non avremmo potuto trovare quarant'anni fa, ma proprio per questo correttamente tematizzato.

Il gameplay di Gruniożerca Trilogy
Ma come potremo aiutare la povera cavia? Vi abbiamo già anticipato che i tre capitoli di Gruniożerca vantano meccaniche uniche. Nel primo capitolo affronteremo una sorta di Space Invaders, in cui raccogliere al volo ortaggi colorati che cadranno dal cielo. Dovremo cambiare il nostro colore per farlo corrispondere a quello del vegetale per raccoglierlo, altrimenti sarà game over. Questo è anche il più semplice dei tre episodi, con gli altri due che affondano maggiormente nel genere puzzle.
Gruniożerca 2 ci mette di fronte a schemi 2D in cui spostare e collocare elementi per arrivare al traguardo. Dovremo raccogliere una chiave per aprire l'unica porta e potremo ottenere strutture composte da cubi, da piazzare saggiamente per aprirci la strada verso l'uscita. Gruniożerca 3 è forse il più moderno, e ci mette di fronte a una sfida in cui ci sposteremo nelle quattro direzioni principali: dovremo spaccare tutti i blocchi a schermo saltandoci sopra per aprire la botola e proseguire. Man mano che avanzeremo verranno introdotte nuove variabili, come nastri trasportatori o blocchi in pendenza, che terranno i giocatori sempre attendi.
Superando i vari livelli e soglie di punteggio sbloccheremo elementi nella gallery, mentre nel gioco non avremo nessuna particolare altra soddisfazione se non la possibilità di dire “ce l'ho fatta”. Nel bene e nel male, la Gruniożerca Trilogy è tutta qui: un concentrato di sfide retro, che faranno la gioia di chi rimpiange l'epoca del caro, vecchio Nintendo a 8-bit.
Il Platino di Gruniożerca Trilogy
Pur vantando un forte legame con il passato, c'è un elemento moderno che Gruniożerca Trilogy non si è fatto mancare: stiamo parlando degli scintillanti trofei, ben 27 per l'occasione con tanto di Platino da ottenere. Le richieste sono relativamente semplici, sebbene siano presenti ben due trofei speedrun. Dovremo infatti terminare i capitoli 2 e 3 del gioco in meno di 20 e 25 minuti rispettivamente. Sarà inoltre necessario completare la gallery e completare alcune azioni di miscellanea. Se siete dei veri retro-hunters, però, non avrete problemi a fare vostro questo Platino.

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