Hopper e il tesoro di Barba-punta – Recensione
Dallo schermo del cinema alle console, Hopper e il tesoro di Barba-Punta fa il suo debutto nel mondo videoludico, trasformando il film d'animazione belga datato 2022 in un ambizioso platform 3D. Sviluppato da N-Zone, questo titolo ci mette nei panni dell'ibrido Coniglio-Pollo Hopper e dei suoi fidati compagni, lanciandoci in una vera e propria caccia al tesoro attraverso dei magnifici regni magici. Riusciranno le dinamiche di squadra, basate sull'uso combinato delle abilità dei tre personaggi, a dare lustro a un genere che su PlayStation ha sempre avuto i suoi eroi, o l'avventura si rivelerà un semplice tie-in senza mordente? Scopriamolo nella nostra recensione.
La caccia al tesoro
L'avventura prende il via nel castello di Re Enrico, padre adottivo di Hopper e custode di un'antica e preziosa pietra magica. La fortezza verrà attaccata da Barba-Punta, un subdolo riccio-pirata che riesce a sottrarre il prezioso artefatto al sovrano e fuggire. Hopper, un fantasioso incrocio fra un coniglio e un pollo capace di planare utilizzando le proprie orecchie, scoprirà la verità dal padre relativa all'antico segreto che nascondeva. La pietra preziosa appartiene a una collezione che, se riunita e inserita all'interno di una particolare piuma d'oro, conferisce al possessore del tesoro dei poteri pressoché illimitati. Barba-punta deve essere fermato a ogni costo!
E così, Hopper si unisce ai suoi grandi amici Meg e Abe alla ricerca delle pietre preziose per evitare che Barba-punta metta in pericolo l'intero regno. Nonostante l'ispirazione cinematografica e la fonte d'origine (una graphic novel), la trama in Hopper e il tesoro di Barba-Punta funge purtroppo da mero pretesto narrativo. La storia ha il solo scopo di farci progredire attraverso una serie di livelli ben congegnati, intervallati da alcune boss fight in pieno stile platform dei primi anni 2000.
Ci saremmo aspettati una componente narrativa più curata, specialmente per un titolo che aspira a essere un'avventura a tutto tondo. La sequenza finale, in particolare, risulta affrettata e priva dell'impatto emotivo che un racconto fantasy come questo meriterebbe.

Un omaggio ai classici
L'avventura del dinamico trio si sviluppa su livelli platform in 3D che abbracciano i classici del genere. Potremo liberamente alternare i tre personaggi usando le loro peculiari abilità: Hopper può planare utilizzando le sue orecchie e saltare più in alto, Meg è molto rapida nella corsa ed è un'esperta di arti marziali abile nel combattimento ravvicinato, mentre Abe può chiudersi nel suo guscio per distruggere alcune pareti, evitare danni ambientali e scivolare su determinate piattaforme. L'alternanza non è bilanciata molto bene, ma l'esperienza di gioco è comunque piacevole e adatta ai videogiocatori giovani al primo approccio con un joypad in mano.
Con pochi comandi, enigmi ambientali semplicissimi e boss fight intuitive, l'avventura si conclude in circa 5 ore, posizionandosi come un titolo senza eccessive pretese e dal sapore vintage. Non mancano gli omaggi alla santa trinità dei platform dell'epoca – Jak and Daxter, Sly Raccoon e Ratchet & Clank – citati espressamente in diverse circostanze e fonti d'ispirazione per alcune sezioni.
Nonostante il livello di difficoltà sia tarato verso il basso, alcuni momenti di platforming possono risultare ostici per i neofiti. Questo è dovuto principalmente a una gestione della profondità di campo e all'allineamento delle piattaforme non sempre ottimale. In particolare, la meccanica del planare con Hopper (e il relativo atterraggio) è a volte meno semplice e precisa di quanto dovrebbe.
Mediamente stimolante la raccolta collezionabili, necessaria anche per ottenere il massimo punteggio in ogni livello. Raccogliere tutte le monete e i tesori nascosti richiederà una discreta attenzione ai dettagli per scoprire passaggi segreti o aree nascoste, nonché per prolungare lievemente la longevità. Meno coinvolgente, invece, il combattimento. I nemici, sebbene graziosi e simpatici esteticamente, non rappresentano alcun tipo di minaccia neanche se in gran numero. L'utilizzo di Meg rende ogni rivale una breve distrazione e la componente del combattimento noiosa e superficiale.
Vola, Hopper!
Sviluppato con l'Unreal Engine, Hopper e il tesoro di Barba-punta si presenta con una qualità grafica nella media. I modelli dei personaggi sono ben curati e riprendono fedelmente l'opera cinematografica, conservandone l'apprezzato tratto cartoonesco. L'esperienza visiva è piacevole, grazie alla fluidità delle animazioni dei personaggi e di alcuni elementi paesaggistici, al buon utilizzo degli effetti di luce e a un'interfaccia di gioco pulita e di facile lettura.
Un punto di forza assoluto è il level design, che si rivela ben congegnato e particolarmente intelligente. Questo tratto di Hopper e il tesoro di Barba-punta stimola l'esplorazione, specialmente quando si torna più volte nello stesso punto per sbloccare nuovi passaggi. Inoltre, il posizionamento dei collezionabili è studiato per sfruttare al massimo ogni angolo del livello, incentivando la ricerca e l'attenzione al dettaglio da parte del videogiocatore.
Purtroppo, il comparto audio presenta diverse lacune. L'assenza del doppiaggio nella quasi totalità dei dialoghi è una mancanza evidente che contribuisce a impoverire una narrazione già di per sé molto debole. La colonna sonora, sebbene tipica del genere d'animazione, risulta tutt'altro che memorabile nei jingle e nelle musiche di accompagnamento. Anche gli effetti sonori appaiono limitati, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. In generale, il lato sonoro è l'area dove lo sviluppo di Hopper e il tesoro di Barba-punta avrebbe potuto e dovuto fare decisamente di meglio.

E vissero tutti felici e contenti
In sostanza, il prodotto di N-Zone offre un'esperienza godibile e di facile approccio per tutti quei bambini che si avvicinano ai videogiochi con ingenua e adorabile inesperienza. Sebbene la fonte ispiratrice sia piuttosto di nicchia, l'avventura di Hopper è comunque aperta anche a chi non conosce il curioso trio capitanato dall'esuberante coniglio-pollo. La sequenza di livelli in stile Crash Bandicoot offre un livello di sfida molto basso e una sensazione di intrattenimento d'altri tempi che sta andando fuori moda negli ultimi anni ma che conserva gelosamente il suo fascino.
Non esente da lacune, Hopper e il tesoro di Barba-punta è un videogioco qualitativamente come se ne trovano altri ma con uno stile raro che omaggia i classici e prova a prenderne ispirazione mettendoci il suo timbro. Il risultato è tutt'altro che memorabile, ma assolve alla sua funzione senza demeritare. Per vostro figlio potrebbe essere un morbido approccio ai videogiochi, per tutti gli altri un prodotto privo di effettiva personalità e inventiva.
Inoltre, gli sviluppatori hanno pensato a inserire all'interno del proprio videogioco una vera e propria caccia al tesoro. Studiando ogni dettaglio del gioco, potrete infatti scoprire degli indizi che potrebbero portarvi a rintracciare il tesoro nella vita reale. E' stata infatti nascosta una preziosa copia della piuma d'oro insieme a un lingotto dal valore complessivo di circa 200.000 dollari (qui il link al video esplicativo per maggiori dettagli). Una trovata assolutamente unica nel suo genere che può innescare una caccia al tesoro fra tutti i videogiocatori di Hopper e il tesoro di Barba-punta. Sarete voi a scovare il tesoro nascosto?
Trofeisticamente parlando: il vero tesoro è di Platino
La lista trofei di Hopper e il tesoro di Barba-punta conta 23 coppe ben bilanciate, con 8 trofei di bronzo, 7 d'argento, 7 d'oro e l'immancabile Platino. Mettere le mani sulla coppa più preziosa vi richiederà teoricamente di completare tutti i livelli ottenendo 5 stelle, ma ad oggi il trofeo risulta buggato (in positivo), poiché noi siamo riusciti a ottenerlo prima ancora di aver finito il gioco. Inoltre, dovrete scovare tre citazioni nascoste e completare dei semplici trofei di miscellanea. Sfida per ricercatori attenti, ma tutt'altro che difficile.
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